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venerdì, Aprile 19, 2024

Ancora fuga di notizie. Spamming con la nota privata tra Comandante e Sindaco…

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Ida Trofa | C’è una falla nel sistema! Lo stiamo denunciando da tempo. I protocolli sanitari sono saltati, la macchina amministrativa e organizzativa avviluppata intorno al Coronavirsu e alla sua emergenza (che scandalo!) è impazzita. La vicenda che vi stiamo per raccontare ha molteplici protagonisti in negativo e si dirama partendo da Barano verso l’ospedale Anna Rizzoli e, infine, a Casamicciola Terme. Qualcuno ha sbagliato e lo ha fatto giocando con la vita, i sentimenti e la privacy delle persone. Un brutta storia in cui l’agire dell’ASLNA 2 Nord non depone a favore di chi la rappresenta. Un coacervo di medici, infermieri, dette “task force” e consulenze di medici di famiglia che si perde nei passaggi più importanti di una faccenda, in cui, l’imperativo è da sempre lo stesso: evitare la diffusione del contagio. Fa da tragico contraltare, però, il pressappochismo e la macina di tutela e tatto degli amministratori locali.

La vicenda
L’anziano genitore di un paziente risultato positivo al Coronavirs e, da tempo in isolamento domiciliare in quel di Barano, viene ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno per una serie di complicazioni legate alla sua età e a diverse patologie. Sottoposto alle indagini cliniche di rito, ivi compreso il test a tampone per l’eventuale contagio da COVID-19, sottoposto alle cure del caso e risultato negativo (dunque non contagiato), dopo alcuni giorni di degenza viene dimesso. Per motivi pratici e per evitare nuovi contatti con i familiari contagiati in quel di Barano, l’uomo viene affidato dall’ASL ad un parente residente nel comune di Casamicciola, affinché lo assista.

Nessuna notifica all’autorità sanitaria locale, parte la denuncia della Polizia Municipale
Fin qui nulla di strano se non fosse che l’ASL, dopo aver affidato l’uomo alle cure del parente casamicciolese, trasportandolo con ambulanza e pattuglie del 112, si sia dimenticata di comunicare il tutto alla Polizia Municipale e al sindaco, ovvero la massima autorità sanitaria sul territorio.
Un errore grave e rischioso quello commesso dalla Task Force Covid-19. Tanto da meritare la segnalazione e l’esposto denuncia da parte del Comandante della Polizia Municipale, Giovanni Mattera (con riservata privata) al sindaco Giovan Battista Castagna.
Per Mattera, infatti, è inaccettabile che la massima autorità sanitaria sul territorio, le forze di polizia locale non siano state messe a parte della presenza di un soggetto in quarantena! Un’omissione degli esponenti ASL passibile di procedimenti e assunzioni di responsabili ai termini della legge. Grave l’omessa comunicazione della presenza sul territorio di Casamicciola la presenza di un soggetto, possibile vettore di contagio e di rischi. Ciò secondo quanto sostenuto dalle Forze dell’ordine locali in una nota riservatissima al sindaco. Mattera, nella sua missiva, traccia il quadro dei rischi e l’accaduto dal trasferimento del paziente a Casamicciola, alle patologie riscontrate, al ruolo dei medici e alla presenza nell’abitazione dove il soggetto è stato ricoverato di un’altra anziana malata la cui gestione e il controllo risultano drammatici e complicati già di per se, non potendo impedire alla stessa di uscire da casa, né farle comprendere al gravità delle situazione.

Il medico di famiglia avrebbe più volte sollecitato il ricovero
Mattera, da giorni impegnato nel presidio e nel controllo del territorio in ossequio alle esigenze imposte dall’emergenza socio sanitaria in atto, ha ricostruito l’intera vicenda. Stando alle indagini svolte il medico di famiglia del soggetto trasferito dal Rizzoli a Casamicciola ne avrebbe chiesto il ricovero in ospedale nuovamente. Forse un tentativo di sollevarsi da ogni responsabilità, o forse una reale esigenza che hanno mosso il comando vigili locale a stringere i ranghi dell’indagine. All’esito è risultato che la stessa task force ASL COVID-19 avrebbe inviato, su segnalazione del medico di famiglia, il 118 con ambulanza COVID dal paziente che, però, avrebbe rifiutato il ricovero ripetendo di essere in buone condizioni di salute, di stare bene e di trovarsi isolato.

Tutti la famiglia in quarantena. Mattera inserisce i soggetti in quarantena nel data base e chiede al sindaco Castagna di intervenire
Al termine di un intricato iter e dell’intervento delle istituzioni locali e dell’ASL, nel pomeriggio di ieri in via Guglielmo San Felice, tra i popolosi rioni di Casamicciola, sono intervenuti i Carabinieri e il 118. Tutti gli inquilini dell’abitazione dove è ricoverato l’anziano baranese collegato ad un contagiato COVID, sono stati posti in isolamento domiciliare fiduciario .Comincia una nuova quarantena.

La grave diffusione dei dati sensibili
E veniamo all’altro aspetto di questa triste e dura vicenda. Le parole pesano come macigni. Casamicciola si è macchiata di una bassezza terribile. La patria della colonna infame, con la diffusione dei dati sensibili dei soggetti coinvolti in questa vicenda all’interno di chat e messaggistiche varie attraverso la pubblicazione dell’invio della nota riservatissima per il sindaco firmata dal comandante Giovanni Mattera!
L’ASL ha sbagliato, ma gli amministratori locali di Casamicciola Terme hanno fatto peggio.
E’ infatti, altrettanto grave, forse molto di più, questo aspetto di questo dramma.
Beceri e gesto dettato dall’ignoranza e dal basso populismo.
Ovvero, che le istituzioni locali invece di tutelare le persone, purtroppo ancora una volta, hanno fatto circolare informazioni personali dando corso ad una pericolosa e infame fuga di notizie con la diffusione dell’identità, gli affetti, i legami familiari e, addirittura, il quadro clinico e la cartella dei soggetti interessati alla vicenda, di tutta la famiglia da Barano fino a Casamicciola!
C’è una falla nel sistema è evidente. Un gesto di inaudita bassezza. Uno schifo intollerabile e vergognoso. Poteva e potrebbe capitare a ciascuno di noi! Mortifica e umilia che il sindaco, chiamato ad intervenire per fare chiarezza su di una questione così delicata non abbia saputo tutelare le persone, frenare gli istinti dei suoi consiglieri di maggioranza impedendo che la dignità di quelle persone e della intera comunità venisse calpestata in nome di un presunto interesse pubblico. Un interesse che non si comprende come possa essere tutelato facendo veicolare i fatti personali di un uomo e dei suoi affetti su numerosi gruppi Whatsapp con tanto di protocolli, nomi e stato di salute.

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