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giovedì, Aprile 25, 2024

Anche io ho visto Report. Ma non sto con Report

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Gaetano Di Meglio | In Italia c’è un giornalista, tra i big, che merita rispetto. Si chiama Piero Sansonetti ed è il direttore de Il Riformista. Da solo combatte una battaglia, seria, di giustizia contro il potere dei giudici. Lo fa con chiarezza e con forza. Poi ce n’è un altro, Sigfrido Ranucci che, invece, inquina il dibattito. E lo fa con i soldi pubblici di mamma Rai e con il racconto, costante, del “senso unico”. I nemici sono quelli soliti: Renzi, Boschi, Berlusconi e Salvini sono quelli che attirano di più. Creano dibattito o meglio, engagement. Soprattutto quello che piace a quanti si fanno spingere dal vento del giustizialismo, della colpevolezza sicura e certa dei nemici e della assoluta infallibilità dei giudici.

Il sistema che si sostiene è chiaro: “se non si vede chiaramente cosa c’è davanti è legittimo sospettare che ci sia qualcosa dietro”. Ma questo per Report vale solo per gli avversari. Non mi interessa, però, dedicare altro spazio a Report e a quella forma di giornalismo. Noi andiamo avanti con la nostra.
Ma quale nuova notizia ha apportato Report? Correre dietro i lavoratori della Villa Svizzera con la telecamera accesa quale novità o scandalo ha provocato? Nessuno.
Secondo Report, ovvero, il loro “legittimo sospettare che ci sia qualcosa dietro” condiviso da molti ischitani, è che Domenico De Siano abbia spinto i suoi dipendenti a dare una “falsa” testimonianza contro il giudice Esposito a favore di Silvio Berlusconi e del suo appello alla Corte CEDU.

Secondo il pubblico ministero di Napoli, stando a quanto racconta Ranucci, le accuse contro i 3 lavoratori mosse dal giudice Esposito non reggono. Tanto che ha chiesto l’archiviazione della querela.
Settimane fa ho risposto alle domande, cortesi, di una giornalista di Report, credo Alessia Marzi, che mi aveva chiesto informazioni sui tre dipendenti di Domenico De Siano coinvolti nella vicenda. Le ho risposto con dovizia di particolari e le ho parlato delle varie sentenze che abbiamo pubblicato.
Ma io vorrei fare un’altra piccola riflessione, così, giusto per ragionare.
Secondo Report e i delatori di Domenico De Siano è sicuro che il giudice Esposito non abbia proferito quelle parole e che gli avvocati di Berlusconi nel loro intervento presso il tribunale europeo stanno “utilizzando” in mala fede i tre lavoratori. E’ un po’ la stessa storia del presidente della prima sezione del seggio di Lacco Ameno e la stessa accusa che gli ha mosso Giacomo Pascale che si basa sul principio è “dipendente” di De Siano.
La stessa assurda teoria di Report. Così, da noi, Il giovane presidente è colpevole di aver favorito Domenico De Siano facendolo pareggiare al ballottaggio al pari dei tre lavoratori della Villa Svizzera, oggi, a favore di Berlusconi.

Per molti, infatti, è impossibile che nella sezione 3 del presidente Trani, membro dello staff elettorale di Pascale, si siano verificate manovre sbagliate così come è impossibile che il giudice Esposito abbia potuto dire quelle frasi. Eppure la storia folle del riconteggio infinito ci racconta proprio di errori su errori. Vuoi vedere che il male non sta tutto dalla stessa parte?
E ancora, senza voler difendere nessuno, ma neanche passare per il Ranucci di turno, possibile che quel turista (il giudice Esposito) tra bar, ristoranti, piscine, terme e altri luoghi non si sia potuto lasciare a commenti contro Berlusconi? Possibile che un signore in vacanza, magari con gli infradito in piscina o l’accappatoio delle terme, non abbia potuto dire peste e corna di Silvio Berlusconi come, da sempre, fanno molti in Italia? Perché dobbiamo escluderlo a priori? Perché dovrebbe esserci questa assoluta certezza della buona fede del giudice Esposito e l’assoluta certezza della mala fede e colpevolezza dei tre lavoratori?

Parlare male di Renzi, Salvini, Berlusconi e tanti altri sembra sia uno sport nazionale però in questo caso, invece, quel turista, stando a molti non avrebbe potuto sparare a zero su Silvio? Non avrebbe mai potuto definirlo una “chiavica”. Abbastanza strano!
In verità, nonostante quei siano fantocci o comandati, la storia di certo non la riscriveranno. Berlusconi resterà Berlusconi, De Siano resterà De Siano. Ranucci resterà Ranucci.

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