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Amante ferito o innamorato cieco?

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4WARD today di Davide Conte di Martedì 17 Dicembre 2019

Il tifoso del Napoli, in questo momento, si può dividere senza alcun dubbio in due categorie: quella dell’amante ferito, deluso e allontanatosi dalla sua metà per averle dato tutto sé stesso, ottenendo in cambio di essere tradito spudoratamente; o ancora, quello dell’innamorato cieco, che in perfetto stile “Teorema” di Marco Ferradini, più viene trattato una schifezza e senza alcuna pietà, più ama.

La disputa è ardua, specialmente quando l’amore per la propria squadra del cuore viene condiviso con un gruppo di buoni amici, alcuni addirittura fraterni, con i quali uniformare la famosa visione tra passione e ragione legata al calcio diventa un’impresa titanica, talvolta addirittura pericolosa per la tutela dell’abituale, quotidiana frequentazione.

Io, novello illuminista del calcio (e non solo, Ve lo assicuro), pronto a spegnere il cuore e accendere il cervello ogni qualvolta serva a farmi star bene con me stesso, gli altri e i miei cinquantatré anni, proprio ieri sono arrivato al punto da non riuscire ad accettare più la presunzione di uno come Aurelio De Laurentiis di poter scambiare tutti per innamorati ciechi del Napoli, trattandoli sistematicamente come degli allocchi. Trovo a dir poco irriguardoso, ad esempio, che poco prima della fine di ottobre il Presidente aveva dichiarato che l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic era “più che una suggestione, è un mio desiderio”; mentre oggi, in un momento come quello attraversato dalla squadra, ottava in classifica a diciotto punti dalla vetta, undici dalla zona Champions e sette da quella dell’Europa League, ha preferito uscirsene con il più classico dei: “Lo volevamo, ma adesso ci sono altre priorità”. O ancora: “I tifosi vogliono tutto e subito. Li capisco, ma il calcio è complesso.

Se il calcio a Napoli, come molti sostengono, può continuare a esistere solo grazie alla gestione di Aurelio De Laurentiis e famiglia, per i miei gusti e fino a prova contraria potrebbe anche finire qui. Beato chi gode accontentandosi!

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