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venerdì, Marzo 29, 2024

Alitalia, ma quanto ci costi… | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 31 gennaio 2020

Gli ulteriori quattrocento milioni di euro elargiti all’Alitalia dal governo nazionale lasciano gridare allo scandalo chiunque sia solito viaggiare frequentemente in aereo. Ma soprattutto, rappresentano l’ennesimo atto di uno Stato totalmente connivente e corresponsabile di un fallimento più vicino che mai della nostra compagnia di bandiera e ancora oggi incapace di condurre questa annosa querelle ad una soluzione concreta e definitiva.

Già in passato ebbi modo di spiegare la gestione a dir poco discutibile delle politiche tariffarie, di fidelizzazione e di pianificazione orari da parte di Alitalia. Il tempo, purtroppo, si è rivelato incapace di assolvere la funzione del perfetto galantuomo nei confronti di chi, come me, ha avuto la pazienza di aspettare ancora una volta un miracolo mai pervenuto. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti!

Un nuovo intervento dei “nostri soldi” servirà assolutamente a poco, perché nel contempo permangono tutte le criticità storiche di uno dei più pachidermici e mal gestiti calderoni clientelari dal dopoguerra ad oggi, in cui la pur puntuale e frequente alternanza manageriale tra le varie correnti politiche che si sono succedute tra maggioranza e minoranza non è riuscita a garantire neppure l’ottenimento del benché minimo tornaconto da una serie di privilegi pur concessi ad Alitalia. Un esempio tra tutti: chi ha intenzione di volare da Napoli a Linate (ma credo anche da Roma) può farlo solo con la compagnia tricolore, pagando oltre trecento euro andata/ritorno (a me, la scorsa settimana, ne sarebbero stati necessari almeno centocinquanta in più) con orari tutt’altro che comodi. Ciononostante il deficit permane e, come spesso capita, cresce a dismisura il numero degli scontenti che anche per semplice ripicca, se può, la boicotta e sceglie altro. A cominciare dal treno veloce, che com’è noto impiega solo quattro ore e mezza da Napoli a Milano Centrale, contro il tragitto medio di venti minuti per raggiungere l’aeroporto dal centro con un’ora di anticipo rispetto alla partenza, l’attesa, il volo e il transfer dall’aeroporto al centro (se tutto va bene, venti minuti), per un totale di quasi tre ore piene, con un considerevole totale spese.

Ma il Ministro Di Maio, che dopo Calenda promise l’impossibile su questo argomento, che ne pensa?

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