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sabato, Aprile 20, 2024

Alilauro e il “giallo” della corsa soppressa. Di Scala alla Capitaneria: “Non c’erano altre soluzioni?”

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Scambio epistolare con De Angelis, che replica: “La sicurezza prima di tutto”

DALLA REDAZIONE | Il “giallo” della corsa soppressa. Quella dello scorso 23 febbraio quando, come abbiamo riportato attraverso le nostre colonne, un aliscafo della compagnia marittima Alilauro non ha effettuato la partenza delle ore 9.35 lasciando sull’isola moltissimi viaggiatori che non hanno trovato posto sulla corsa successiva (effettuata da un altro vettore, ndr). E giustificando la soppressione con una sorta di diktat della Capitaneria. Alla quale il consigliere regionale di minoranza Maria Grazia Di Scala, sempre più attenta alle questioni relative ai trasporti, ha indirizzato in queste ore una missiva con richiesta di delucidazioni.
Nel documento l’avvocato racconta anzitutto quanto avvenuto sul molo la mattina di martedì in quanto testimone diretta degli eventi.
“Nella mattinata del 23 febbraio l’aliscafo Alilauro con partenza 9.35 da Ischia per Napoli Beverello non ha ricevuto l’autorizzazione di codesta spett.le Capitaneria per effettuare l’attracco al molo ed imbarcare i numerosissimi passeggeri in attesa (così come è stato riferito dal personale di terra). Pare che l’autorizzazione sia stata negata in quanto l’ancora del mezzo sia incagliata in un corpo morto, ciò che ha determinato che il comandante, per liberare il verricello, sia stato costretto ad abbandonare l’ancora stessa. Ovviamente l’aliscafo era munito dell’ancora di riserva, ed avrebbe effettuato – come è solito fare sia ad Ischia che a Napoli – attracco di lato e non di punta.
La mancata autorizzazione da parte della Capitaneria ha determinato enormi disagi per i passeggeri in attesa di imbarco, che sono stati costretti ad affrontare una prima lunghissima fila per farsi rimborsare il biglietto Alilauro, ed una seconda ancor più lunga per fare il biglietto della successiva corsa con aliscafo Caremar in partenza ore 10.15.
Peraltro, tale ultimo mezzo era già semipieno, ed in breve tempo si è completamente riempito, per cui molti passeggeri, tra cui la sottoscritta, sono rimasti a terra.”
Un racconto dettagliato di quanto avvenuto e vissuto dai passeggeri rimasti a terra, un documento che, però, non contiene solo il report della mattinata, ma anche un importante suggerimento attuabile.
“Risulta alla scrivente – continua l’avvocato Maria Grazia Di Scala – che la manovra di abbandono dell’ancora in siffatte circostanze costituisca prassi abituale, laddove non venga messa a repentaglio la sicurezza della manovra e la conseguente incolumità di passeggeri e equipaggio, assicurate comunque dalla presenza dell’ancora di riserva e dall’attracco laterale. Pertanto la scrivente, nel chiedere a codesta spett.le Capitaneria conferma e rassicurazione in ordine a quanto esposto, e nel caso i fatti si siano effettivamente svolti come sopra riportato chiede di valutare l’opportunità, per il futuro, laddove dovessero ripetersi eventi eccezionali come quello occorso nell’odierna mattinata, di voler concedere l’autorizzazione normativamente prevista ai mezzi che assicurino la presenza di ancora di riserva e l’attracco laterale, a tutela della sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi, nonché del diritto alla mobilità.”
L’episodio, peraltro, ha inciso non poco sullo svolgimento della giornata lavorativa e non di decine di persone che non hanno potuto raggiungere la terraferma per recarsi in ufficio o per sottoporsi a visite mediche.
La risposta del comandante del Circomare Ischia, Alessio De Angelis, è stata puntualissima.  “In relazione alla richiesta pervenuta a mezzo PEC le rappresento – ha scritto il comandante rivolgendosi al consigliere regionale – che la criticità occorsa all’Unità Veloce nella data di ieri e da lei diffusamente descritta nella nota in oggetto, non rappresentano quanto comunicato dalla stessa società in occasione dell’evento. Il problema tecnico, come emerso dai  documenti ufficiali di bordo, riguardava il dispositivo salpa-ancora dell’unità e comunque di natura elettrica.
Trattandosi dunque di allestimento di primaria importanza per la sicurezza di bordo e dei passeggeri imbarcati, al fine di assicurare la regolare e sicura esecuzione della Linea Ischia-Napoli, questo Comando ha dovuto preliminarmente compiere ogni valutazione tecnica del caso provvedendo altresì ad accertare che nella fase di successivo ormeggio nel Porto di Napoli non vi fossero criticità di sorta (disponibilità di ormeggi, unità presenti in porto, modalità di ormeggio, trasferimento presso cantiere ecc).
Solo a seguito di tali valutazioni – continua De Angelis –  si è potuto autorizzare la società armatrice ad eseguire la linea e a disporne la successiva interruzione nel Porto di Napoli per gli interventi tecnici di riparazione necessari. Nel prendere atto e condividendo le argomentazione da lei proposte per il futuro – chiosa il comandante della Capitaneria – le assicuro che la Guardia Costiera di Ischia continuerà ad operare per garantire alti livelli di efficienza operativa della realtà Portuale di Ischia adottando ogni misura necessaria nel pieno rispetto anche di quanto dettato dalla perizia marinaresca”.

 

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