“Sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv, Il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 02.17. Si raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali. Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti.”
Capisco che la prudenza non è mai troppa. E capisco anche la necessità delle Autorità competenti, dopo le recenti tragedie, di mettersi al riparo dalle responsabilità e dalle conseguenze di una possibile, superficiale interpretazione dei fenomeni sismici e meteorologici sempre più imprevedibili di questi tempi. Tuttavia ho trovato risibile (per non dire ridicolo) il testo di questo a dir poco insolito quanto improbabile avviso di allerta diramato dalla Protezione Civile e non oso immaginare quanto potrebbero morire dal ridere nel leggerlo gli americani della Florida, ad esempio, tra i tanti del popolo a stelle e strisce abituati a scorte e rifugi di sopravvivenza per i frequenti uragani dalle loro parti preannunciati con enorme anticipo nei loro arrivi, intensità e possibili deviazioni di rotta.
Di questo passo, pur di pararsi il posteriore, certi organi di controllo e gestione delle emergenze, che in Italia rappresentano senza dubbio un’eccellenza di caratura mondiale, potrebbero rischiare il più classico degli effetti “al lupo, al lupo”, dopo aver richiesto la chiusura di scuole e luoghi pubblici, oltre all’allontanamento dalle zone costiere di un popolo isolano, per mera quanto inutile precauzione.