Nell’ottobre 2019 la bambina è stata dimessa dal Centro che l’ha seguita dalla nascita con referto che “escludeva, dal punto di vista cardiologico e cardiochirurgico spazi terapeutici, se non come terapia medica di supporto”.
Anche un’ulteriore consulenza, richiesta come “second opinion” nel marzo 2018, aveva dato esiti negativi, stabilendo che “vi fosse anche una controindicazione al trapianto del blocco cuore polmoni, per problemi tecnici e di ipotetica patologia dei vasi linfatici”.
“Dopo tanta sofferenza, eravamo di fronte alla sola prospettiva di vederla vivere soffrendo ancora, senza essere mai uscita dagli ospedali, senza una vita vera, sempre nel terrore di vederla morire da una momento all’altro – spiegano i genitori della piccola -. Ma non abbiamo mai perso la speranza, abbiamo continuato a cercare e abbiamo trovato la salvezza attraverso il passaparola di altri genitori di bimbi affetti da cardiopatie, operati con successo a Genova, che ci hanno consigliato di rivolgerci all’ospedale Gaslini”.
“Dopo una visita della bimba e un esame della documentazione ho ritenuto che fosse indispensabile una rivalutazione multispecialistica prima di dare una risposta definitiva ai genitori – spiega il dottor Pomè – Non abbiamo riscontrato controindicazioni evidenti ad un intervento di correzione cardiaca, che certo si presentava ad alto rischio, ma possibile”.
(ITALPRESS).