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giovedì, Aprile 18, 2024

Addio Mercede Mattera, Fontana perde la sua “regina”

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Maria Funiciello | Quella scintilla sempre vispa e accesa nel suo sguardo resterà per sempre scolpita nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerla; quel suo modi di fare, sincero e genuino, sarà sempre un esempio per tutti; le sue storie di una Serrara Fontana che fu resteranno sempre vive nel ricordo di familiari e di chi le ha voluto bene.
Parliamo di Mercede Mattera, l’amatissima Mercede del Bar Epomeo a Serrara Fontana che ci ha lasciati all’età di 98 anni.
Una vera e propria icona dell’anima più vera della nostra terra, Mercede era una operatrice del turismo da sempre, ma ancora prima era una conoscitrice della nostra storia, delle nostre radici e delle nostre passioni più antiche. Profonda conoscitrice della Natura e del Monte Epomeo, Mercede non mancava mai di raccontare aneddoti riguardo la cucina o le attività svolte in montagna negli anni passati, a metà del secolo scorso se non prima, agli avventori del suo storico bar o a quanti si soffermavano prima di intraprendere la “scalata” al Monte Epomeo.
Amante della natura in ogni sua forma, Mercede era la detentrice di alcuni dei segreti più belli della nostra terra, quelli legati al mondo contadino. Grazie alle sue ricette con erbe particolari e autoctone (spesso introvabili in altre aree dell’isola e di questa porzione di Mediterraneo) Mercede ha portato in tavola la storia della nostra terra, partendo proprio dalle radici e dalle pendici del Monte che ci sovrasta e ci custodisce, ricette che negli ultimi anni sono tornate alla ribalta anche grazie alle declinazioni culinarie della cucina di oggi, sempre più orientata al km zero e alla sostenibilità in ogni sua forma. Ma non solo. Con la gestualità che la contraddistingueva e con le rughe di espressione che la rendevano ancora più intensa nei suoi racconti, ha tenuto vivo il ricordo di mestieri che un tempo erano tra i più comuni nell’area montana della nostra isola, come ad esempio i giovani nevaioli che conservavano la neve che cadeva copiosa d’inverno sui versanti dell’Epomeo, nelle famose “fosse della neve” e che poi utilizzavano come ghiaccio nei mesi estivi.
Ma sono davvero tanti gli aneddoti che Mercede ha custodito e tramandato negli anni, una eredità ben raccolta da parenti ed amici.
Negli ultimi anni, poi, Mercede era anche balzata agli onori della cronaca “rosa” per essere la zia del senatore ex 5stelle Gregorio De Falco, il comandante della Capitaneria di Porto che si ritrovò a dover gestire il triste naufragio della Costa Concordia.
Sempre presente nella sua Serrara Fontana, Mercede, con tutta la famiglia, si è sempre impegnata per la salvaguardia del territorio e delle sue tradizioni. Un vero e proprio punto di riferimento per tantissimi abitanti del luogo, Mercede ha rappresentato e continuerà a farlo, tutto il bello che questa isola dall’anima contadina ha da offrire ai residenti e ai turisti.
E la sua bontà e grandezza di spirito emergono anche dai tanti ricordi che si rincorrono online. Scrive Corrado Visone: “Ciao Mercede, grazie per avermi fatto mangiare i migliori bucatini con il coniglio della storia. Non ho mai capito quali fossero gli ingredienti, ma sicuramente c’era l’amore per la terra, quella condizione particolare di essere isolani sì, ma di montagna. C’erano le erbe coltivate negli stessi posti battuti dal sole e dal vento, il tiano di terracotta vecchio di secoli, c’era la forza e la tradizione di chi ha fatto diventare, nel tempo, un piatto di terra la pietanza tipica di un’isola. Un sapere e sapore ancestrale che adesso già manca. Che tu possa cucinare ancora più in alto, oltre la tua Fontana, da oggi in Paradiso se ne vedranno bene.”
“Un appropriato ricordo di Mercede – scrive l’avv. Giuseppe Di Meglio – che si è sempre distinta per garbo ed ospitalità!”

Noi de “Il Dispari”, Mercede, la ricorderemo sempre per il suo amore per la sua terra, per Serrara Fontana e per quello spirito di comunità che ci caratterizza.
E, nel mandare un forte e sentito abbraccio a Giulio, aggiungiamo quello che è il ricordo personale del Direttore: “Ciao Mercede il tuo ricordo resterà scolpito nella memoria della tua Fontana. Nel ricordo di chi, da fanciullo, correva in piazza, tra i tavolini. Suonava le campane, a mano, per la messa della Chiesa di Sant’Antonio in Piazza. Perché la granita più buona era la tua. Perché dopo anni, il tuo solito sorriso si era arricchito di dolcezza. Il plaid sulle gambe. Qualche decibel in più per farsi sentire ma poi la gioia, da adulto, di essere riconosciuto come quel ragazzo che correva in quella piazza. Quando non c’era nulla. Quando c’era solo una cava. Essere riconosciuto come quel ragazzo che a 11 anni, prendeva il bus con i grandi, tra il freddo e la pioggia e correva a Ischia. Alla scuola dove lo chiamavano “Fontanese”. Oggi Piazza IV Novembre, il Bar Epomeo perde un pezzo troppo grande per restare lo stesso. Ma sappiamo che Giulio e la tua famiglia ti sapranno rendere onore. Continueranno a relgare sorrisi. Continueranno ad accogliere i nostri ospiti, nel tuo bar. Quello della Piazza di Fontana. Ciao Mercè”

foto alfonso mattera

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