La propensione all’acquisto c’è, ma gli italiani devono fare i conti con un bilancio familiare messo a dura prova dall’emergenza sanitaria: circa uno su 4, alla fine di maggio, si è dichiarato colpito dalla crisi per reddito o per occupazione: il 29% ha subito una forte flessione del reddito e il 26% degli intervistati non lavora a causa della crisi. Non a caso il 49% ha intaccato i propri risparmi e il 37% è preoccupato per la propria situazione economica. Dopo tre settimane di riaperture il 22% è tornato a spendere come prima, qualcuno anche di più (4%), ma 7 consumatori su 10, ad oggi, ammettono di spendere meno rispetto alla fase ante Coronavirus: il 30% di questi, pur avendo le possibilità e la voglia di spendere, aspetta che il contesto migliori, il 28% limita le spese solo perchè la crisi lo ha reso più prudente e attento al risparmio.
Sei italiani su 10 non sono ancora tornati a fare shopping: il 28% è frenato dagli attuali protocolli sanitari in vigore e il 31% non ha ancora avuto occasione di farlo. Tra chi è tornato sul punto vendita, l’84% ha notato che l’esperienza di acquisto è notevolmente cambiata: se il 12% ha apprezzato le maggiori attenzioni ricevute, il 37% ha avvertito l’ansia di dover fare in fretta, il 22% ha mostrato insofferenza per le nuove regole, ancor più che per il timore di essere contagiato (17%). C’è, poi, chi entra nel punto vendita solo perchè non affollato (15%) e chi in questo contesto si trova a preferire l’online (13%).
Quasi la metà degli italiani (47%) ha incrementato gli acquisti attraverso l’e-commerce in quarantena e il 70% degli intervistati, a fine maggio, dopo quasi un mese dalla “riapertura”, non ha intenzione di ridurre i livelli di acquisto online. Il 23% è talmente soddisfatto che prevede addirittura di incrementare il ricorso all’acquisto digitale.
(ITALPRESS).