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venerdì, Marzo 29, 2024

ISCHIA AL VOTO. Serrate i ranghi e fate presto o Enzo corre da solo

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Gaetano Di Meglio | Sabato prossimo si presentano le liste per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Ischia. Un’elezione strana in un paese che ha smarrito la sua direzione e la sua postura. Si, sbandiamo in un lato, non stiamo più in equilibrio e corriamo il rischio di cadere come quello scheletro che perde l’uso di una delle due gambe che lo reggono.
Ischia ha bisogno di stare in equilibrio e una società che perde una sua articolazione, quella del pensiero differente, dell’opposizione, della minoranza, della ribellione se volete, dell’alternativa è una società claudicante. Una società “disabile” nella gestione del diritti.
Questa volta, però, il problema non sta dalla parte del potere, anzi quello sta panciuto come il suo front man bensì è dell’altra parte. Quella che sta implodendo sotto i colpi della mitomania, della questione di principio e della paura da prestazione.
Luciano Venia, Davide Conte e Gino Di Meglio insieme con Luigi Boccanfuso, Ottorino Mattera e Luca Spignese a serrare i ranghi e a trovare un’intesa. Una mediazione e una scelta in questo campo va fatta entro martedì e poi bisogna chiamare subito il “Gran Maestro” delle Liste, Giuseppe Sasso, e provvedere agli adempimenti tra ufficio anagrafe e ufficio elettorale.

A questa mediazione e gioco, da qualche giorno è stato chiamato in campo anche Michele Schiano di Fratelli di Italia. In verità, non credo che Schiano possa fare molto e non credo che abbia, in verità, interesse. Magari una scocciatura o un fastidio nel suo weekend ischitano.
Ma a questo punto del disastro, c’è bisogno di tutti. E se siamo ridotti a chiedere l’intervento di Schiano, significa che siamo proprio messi male. Malissimo.
La storia ci ha insegnato e mostrato che nel campo dell’alternativa dopo Gianluca Trani non c’è stato più niente. E, forse, la colpa dell’ex candidato sindaco, non è tanto il passaggio in maggioranza bensì la demolizione della seconda gamba che sosteneva il gigante Ischia.
Beh, Gianluca Trani aveva mostrato di avere un suo portato elettorale, un suo gruppo e oggi marcia tra le fila ex nemiche con l’obiettivo da primo degli eletti.
Da quest’altro lato? Un lato riempito con forza, coraggio, spalle larghe e capacità da Il Dispari e poi lasciato agli altri dopo aver deciso di rientrare nei ranghi dell’informazione e lasciare quelli dell’attivismo sociale.

Ma lasciamo stare il passato, lasciamo stare il silenzio politico e d’opposizione di Ottorino Mattera, presidente del consiglio comunale e consigliere comunale che ha deciso per la resa politica insieme al suo amico Luca Spignese morti, giorno dopo giorno, sotto i colpi di Enzo Ferrandino che ha distrutto il mondo elettorale dello sport per Mattera e il mondo corruttivo dell’Evi per il secondo. Una devastazione totale di oltre 700 voti tra il primo e il secondo messo a disposizione dei vari Sorrentino, De Maio, Di Vaia, Montagna e Criscuolo.
Ragionare, però, sugli anni passati non porta bene a nessuno. Oggi c’è bisogno di serrare i ranghi e trovare un modo per rimettere in equilibrio la postura del Comune di Ischia.
Come? Facendo sintesi, abbassando il livello della richiesta personale, fare qualche sforzo e trovare un modo serio per dire agli ischitani che qualcuno ci ha provato.
Perché, dopo sabato, c’è il rischio che Ischia vi possa accusare carissimi Luciano Venia, Davide Conte e Gino Di Meglio insieme con Luigi Boccanfuso, Ottorino Mattera e Luca Spignese di aver messo avanti le vostre paure al posto del coraggio che serve a uomini che hanno a cuore le sorti del proprio paese.
Il quadro politico è chiaro: raggruppare 16 o 11 persone e trovare un candidato sindaco non è semplice per molti motivi. La sfiducia, la paura della sconfitta e il rischio di fare flop è più che vero eppure, però, c’è bisogno che qualcuno mostri il coraggio di sfidare le urna.

Fino ad oggi Luciano Venia gira a vuoto con le sue farneticazioni social e gli altri fanno le riunioni da Boccanfuso ma tutti, chi in un modo chi nell’altro, girano a vuoto.
La necessità di una sintesi tra tutti quelli in campo, anche se nessuno ufficialmente posizionato, serve al paese. Quel paese che sa bene quale sarà il risultato finale ma che aspetta anche un volto e un’idea diversa nel quale identificarsi e nel quale trovare un po’ di equilibrio.
Resettare le posizioni nascoste, riavvolgere il nastro delle ultime settimane e dirsi che Ischia ha bisogno di una “protesi” per restare in piedi. L’occasione, anche politica e anche nelle minoranze, è storica. Chi oggi trova la forza e il coraggio di sfidare Enzo Ferrandino e la sua corazzata ipoteca un ruolo politico che oggi non è coperto e che segna anche il futuro del nostro paese.
Potrebbe servire riavvolgere e rimescolare ruoli e posizioni? Si potrebbe giocare, davvero, di sponda con Michele Schiano e Fratelli d’Italia? Si potrebbe azzerare i ruoli e i portati e iniziare a contarsi.
Proviamo a fare la conta di quello che fino ad oggi è sul tavolo. Gino Di Meglio, Luigi Boccanfuso, un paio di candidati di Davide Conte, Luca Spignese, Ottorino Mattera, Giovanni Tufano e una quota rosa, Vitale Pitone in quota Lega siamo già a nove. Servirebbero solo tre nomi per raggiungere gli undici candidati e trovare, tra questi, un nuovo “leader”.

Come e quando? Fate presto perché sabato si presentano le liste.
Dall’altro lato, quello di Enzo, invece, la navigazione è serena. Ed è anche scontato. L’unico problema per il sindaco uscente è quello di coinvolgere candidati che sanno di non avere un grande portato elettorale. Nel frattempo, Ciro Cenatiempo “insegna” e alla vigilessa urbana Sara Scotti è stata riconosciuta l’aspettativa per l’elettorato passivo e farà parte della schiera dei candidati di Enzo.
I grandi elettori di Enzo sono quasi tutti sistemati. Ognuno di loro ha la sua “listarella” e il sindaco gioca a con i soldatini “questo lo metto qua, quest’altro lo metto la”.
Il giorni scorrono e, in ogni caso, è opportuno provare a capire cosa succede se si candida solo Enzo Ferrandino come candidato sindaco.
La norma, nei comuni superiori ai 15000 abitanti, non prevede il quorum per la validità delle elezioni. Nel caso non si presenti nessun’altra lista contro Enzo Ferrandino e il sindaco uscente sia l’unico candidato, i 16 seggi verranno ripartiti proporzionalmente alla unica coalizione che si presenta.

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