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venerdì, Marzo 29, 2024

Vito Iacono: “Non ho fretta di fare le liste. Pensiamo ai programmi”

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Vito Iacono | “Entro domani dobbiamo chiudere è già tardi”, “ho già 6 liste”, “io ne ho 2”, “quello sta con me”, “quello non lo voglio”, “questa è la volta buona”, “sono il migliore”, “la gente, tutta, vuole me”, “anche se dobbiamo allearci con il diavolo dobbiamo vincere”, “non vi possiamo aspettare”, “noi già abbiamo il nostro candidato”. Decine di messaggi, convocazioni, “reclutamenti”. Maledetto Wathapp!!!
E il Paese, e la Gente???
E così oggi ho deciso di non decidere.
Non ho nessuna fretta di decidere, non devo prevaricare nessuno o arrivare prima di nessuno.
Non mi sento a mio agio a parlare del chi senza parlare del cosa. Accelerazioni, fibrillazioni, presunzioni, violenze verbali o di altro genere, arroganza, ma dei problemi del Paese, dei problemi della Gente neanche un accenno.
Ah già, loro sanno cosa fare e come farlo. La cosa ridicola è che perlopiù sono soggetti che, magari, hanno ricoperto fino a ieri incarichi istituzionali nell’Amministrazione Locale. Hanno svenduto principi, valori, orgoglio e dignità per un posticino … al sole!!! Hanno favorito clientele e fatto affari, i loro affari. Appunto, sanno cosa fare. Certo ci sarebbe da chiedergli se sapevano cosa fare e come farlo perché non lo hanno fatto o lo hanno fatto male??? Ma si, è sicuramente colpa degli altri, del Sindaco, del collega, dell’opposizione, della Gente.

Tutto perfetto!!!

Ma allora non capisco io cosa c’entri in tutto questo. Cosa c’entri io con questo modo di fare, con questo approccio.
Senza demagogia e men che meno retorica ho sempre pensato che i problemi fossero ben altri. Quelli dei disabili non assistiti e delle loro famiglie lasciate sole, quelli di chi non ha una casa, quelli di chi non ha un lavoro, quelli di chi gioca, beve, si droga e magari si ammazza in corse folli pensando di fuggire da un disagio del quale nessuno si fa carico.

Avevo sollecitato un gruppo di Amici, di Educatori a farsi carico di questo lavorando insieme per intercettare i bisogni nei luoghi in cui si formano e farsene carico, di mettere al centro del ragionamento i meriti, le sensibilità, le aspirazioni e, perché no, i sogni dei nostri Giovani, delle nostre Donne, dei nostri Uomini, della nostra Gente. Pensavo che si costruisse così un progetto politico per disegnare e realizzare un paese diverso e migliore. Era questo il “tavolo dove avrei voluto sedere” e con umiltà, da ultimo, lavorare, magari anche in silenzio, imparando ad ascoltare.

Ma già, i loro problemi sono altri, stanno facendo le liste, devono diventare sindaco o sindaca, devono vincere, devono prendere o riprendere il potere, o meglio ancora ci sono gli “affari di famiglia” da tutelare, stanno facendo le consultazioni, devono fare presto, non possono “perdere tempo” altrimenti restano fuori(???), parlano tra di loro, si incontrano, magari bluffano, ma funziona così. Hanno prevalso le loro ambizioni a quelle della Gente, prevalgono ancora i soliti giochi.

È vero ho partecipato anche io a qualche incontro, solo per testimoniare che non ho rancori, preclusioni, invidia o gelosie, esigenze di rivalsa verso chi nella vita politica ha fatto scelte diverse. Solo la volontà di cambiare il Paese.

Mi sono “permesso” di chiedere il perché di quelle scelte sbagliate, che si possono e si devono correggere nell’interesse di tutti e lo possiamo ancora fare, insieme, condividendo gli opportuni passaggi con trasparenza e lealtà.
Ma da quegli incontri ne sono uscito con le ossa rotte, mi sono sentito un poveraccio, e non perché non portassi in dote le liste o la mia candidatura. I problemi(???) erano altri. Loro sono i migliori!!!
E intanto, una banda che occupa il palazzo e che fa sfregio dei diritti, della democrazia e della legalità continua a “sfornare” occasioni di clientele, di ricatti, di minacce abusando delle paure e dei bisogni di un Paese piegato su se stesso. Ma io non odio quelli delle denunce più o meno anonime per vendicarsi con chi non la pensava come loro, quelli che non so cosa abbiamo da ridere in una brutta ed inopportuna foto. I mediocri e gli ambigui che vanno dove gli conviene di più. Piuttosto prevale una seria preoccupazione per una Terra che non merita tutto questo.
Pensano di mettere il Paese sotto scacco come nei lontanissimi anni ’70. Sono proprio loro, sempre loro, i peggiori di quegli anni. E cosa ci si dovrebbe aspettare? Una percentuale altissima degli attuali elettori neanche era nata negli anni più bui del nostro Paese e qualcuno farebbe bene a raccontargli una storia triste e di un Paese che non era così.

Manca ancora un mese dalla presentazione delle liste, penso ci siano ancora il tempo e le condizioni affinché Donne ed Uomini di buona volontà si mettano insieme per fare cose buone e giuste e non perché “odiano” la stessa persona, non perché si sentono migliori o più forti degli altri, ma solo per amore sincero del nostro Paese. Ci vuole uno spirito diverso per fare cose diverse.
Senza ipocrisia e diffidenze, con passione.
Non ho fretta!!!

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