La dichiarazione
Ma come è possibile che si chiuda exuna scuola, non garantendo a 10 nostri giovani studenti la continuità nel loro percorso formativo nel silenzio più assordante? E questo al netto della drammatica notizia delle pochissime attenzioni che sono state rivolte ad un indirizzo formativo avveniristico e strategico per il nostro Territorio. Sono certo che oggi come per il futuro non si potrà parlare di riqualificazione dell’offerta turistica, di sostenibilità, di lavoro, ma ancora di più di sicurezza sulla nostra Isola se non si mette mano al recupero delle migliaia di ettari di terreno un tempo vocati alla agricoltura ed alla viticultura ed oggi abbandonati con tutti i rischi che ne conseguono. Studiare agraria oggi significa acquisire competenze tecniche, organizzative ed economiche adeguate per mettere in piedi un sistema imprenditoriale che fonda, nel rispetto di una tradizione antica ed importante, su principi innovativi e di meccanizzazione delle colture. Però tutte queste considerazioni sono superflue ed inutili rispetto a quanto accade. Oggi siamo tutti meno credibili ed affidabili. Come facciamo a parlare di futuro ad una generazione che si sente presa in giro da chi non riesce neanche a garantirgli il diritto alla studio ed il rispetto delle loro scelte???
Lo scorso anno, pensavo che una volta tanto si era riparato un marchiano errore fatto oltre 40 anni fa quando fu soppressa la sezione distaccata dell’Agraria di Portici allo Scentone in Forio. Invece niente, si è continuato a sbagliare e siamo al punto di prima. Il primo corso di Agraria presso l’Alberghiero è stato anche l’ultimo, si dice, perchè non gradito. Ma da chi? Chi ha spiegato che andare all’Agrario non significava imparare a zappare andando a scuola, ma vuole dire tutta un’altra cosa. Quale informazione e formazione è stata fatta in merito? Dove e quando è stato pubblicizzato a dovere questo nuovo, moderno ed interessantissimo indirizzo scolastico su un’Isola a vocazione agricola? Qualcuno ha spiegato ai giovani le enormi possibilità di lavoro e le tante prospettive che offre il nuovo ist.Agrario . Che peccato perdere questa interessantissima opportunità, avremmo avuto una nuova classe imprenditoriale in un settore in crescita ed in ripresa in tutt’Italia.