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venerdì, Aprile 19, 2024

Vi diciamo ancora NO!

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Continuiamo a dirvi no perché ci sentiamo presi in giro. E la fregatura è grande! Questa mattina, ancora una volta, siamo in strada a dirvi NO! e lo continueremo a fare, nonostante la strategia del CUDAS sia ancora in fase di rodaggio. E ve lo diremo in maniera forte. Non potete prenderci in giro come state facendo.
In parte devo fare ammenda per aver enfatizzato troppo la nota con cui il commissario Polimeni aveva dato “salvato” la nostra UTIC. Sarei dovuto essere maggiormente cauto nel valutare meglio gli intrecci tra gli atti. E tra poco lo vediamo meglio.
In basso, l’ottima Ida Trofa, traccia un interessante riepilogo del nuovo atto aziendale dell’ASL Napoli 2. Un atto che, continua a contenere evidenti prese in giro per i cittadini di Ischia e di Procida. Entrare nel merito di quelle che sono le scelte di Antonio D’Amore lo abbiamo già fatto in precedenza. Scelte discutibili che ancora oggi gridano vendetta. E’ difficile pensare la scelta di voler a tutti i costi una unità dipartimentale per il termalismo, quando, invece, l’oncologia di Ischia e Procida è ancora un miraggio e un miracolo firmato Mabilia e Matarese (sempre che non gli taglino le ore sul contratto!) ma resta in bilico tra l’ospedale e il day ospital e Pozzuoli.
Ma la riflessione che vorrei fare è un’altra. Ischia e Procida vengono prese in giro dalla Sanità Pubblica e dai suoi rappresentanti senza ritegno. Le due posizioni, però, sono diverse. Procida, ha la fortuna di poter combattere contro un problema evidente e facilmente comprensibile: la soppressione del Pronto Soccorso. Non c’è tanto da capire. E’ una condizione che ha spinto maggioranza e opposizione a ricorrere al TAR e ad avere i propri risultati. Il taglio ischitano, invece, è subdolo. E’ un misto composto da piccole “fratture” un po’ e un po’ la. Quella più grave è l’esclusione della nostra UTIC dalla rete IMA e il mancato riconoscimento quale Spoke di primo livello dell’Ospedale Rizzoli.
Ora, entrambe, le condizioni ovvero il Pronto Soccorso di Procida e lo Spoke del Rizzoli sono fattori legati al Piano Ospedaliero Regionale e per entrambi Polimeni ha preso in giro sia gli ischitani che i procidani.
Agli ischitani ha scritto a D’Amore di poter istituire l’UTIC nel suo Piano Aziendale, ma continua a tenerci fuori dalla rete IMA e continua a non riconoscerci Spoke. Ai procidani, invece, la presa in giro è ancora più evidente. Si inserisce il Pronto Soccorso in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato. Si, Polimeni ricorre al tribunale di cambiare la pronuncia del TAR affinchè si possa cancellare il pronto soccorso ma al tempo stesso ci fa il “regalino” di inserirlo nell’Atto Aziendale.
Se queste non sono prese in giro, quali potranno mai essere? Cosa dobbiamo attendere ancora? Quanto tempo ci vuole per ottenere questo famigerato riconoscimento delle isole quale “zone disagiate” e consentire uno sviluppo serio della nostra sanità?
Tra le domande per cui questa mattina scendiamo in strada ci sono, certamente, quelle che riguardano la cardiologia del Rizzoli. Sono stati integrati i posti vacanti? Gli atti sembrano dire che manca ancora un cardiologo.
E, ancora, dal primo marzo, quando il dottor Attilio Conte andrà in pensione, in quanto tempo il reparto di ginecologia ed ostetricia avrà una dotazione completa di medici? Quanto tempo passerà prima che avremo il nuovo primario? Quanto tempo passerà prima che avremo un quadro completo?
E come per Conte, anche per il caso Grossi.
Il posto della direttrice sanitaria verrà rinnovato al dottor Capuano o per il Rizzoli inizierà un periodo di vuoto e di incertezza?
Ci limitiamo a queste piccole domande. La lista è certamente molto più lunga, ma crediamo che già avere queste risposte sia un passo avanti. Chi è il nostro interlocutore?
Chi dice di scrivere UTIC nell’Atto Aziendale e poi ci tiene fuori dalla rete Spoke e rende inutile la parolina UTIC?
Dovremmo rivolgerci ai sindaci?
E per chiedergli cosa?
Chi ci deve aiutare?
Per ora, ci affidiamo alla protesta civile.
Il resto si vedrà!

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