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giovedì, Marzo 28, 2024

“Un giorno all’Improvviso” Eduardo Cocciardo e Francesca Stizzo mettono in scena l’amore

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Anna Lamonaca | Sabato 8 luglio, presso il Molo Borbonico di Forio alle ore 21.00, Eduardo Cocciardo e Francesca Stizzo metteranno in scena: “Un giorno all’improvviso” un amore contemporaneo. Lo spettacolo ad ingresso libero, realizzato con il Patrocinio del Comune di Forio è scritto e diretto da Eduardo Cocciardo per Ugualos Produzioni con scenografie di Katia Taddei e presentato da Ida Matarese. “Un giorno all’improvviso” dopo aver debuttato con grande successo di pubblico e critica il 19 maggio presso il nuovo teatro San Carluccio di Napoli approda ad Ischia per il pubblico d’isolani e vacanzieri. La commedia è molto particolare e presenta due soli attori in scena, per la prima volta il teatro di prosa avrà ambientazione sul molo di Forio con alle spalle uno scenario incantevole, si tratterà di uno spettacolo innovativo che fonderà il teatro classico e di parola, gli attori racconteranno una storia d’amore particolare, unica che potrebbe essere ambientata in qualsiasi epoca. Sara e Luca, due nomi qualsiasi per quella che sembra essere una qualunque storia d’amore ed in effetti lo è. Cos’è a mancare? Cos’è quel vuoto, quella specie d’abisso che si spalanca come una voragine ogniqualvolta si ammette l’importanza dell’altro? Cos’è quell’eterna sensazione di terremoto? Forse proprio la consapevolezza che non si può durare in eterno. Nessun completamento possibile, nessuna metà dell’arancia piuttosto un momento di pausa, una profonda spaccatura nello scorrere monotono dell’esistenza che aborrisce le regole del tempo e della società, una magia, un miracolo, un trucco, un intervallo diabolico che oscura temporaneamente il ritmo frenetico del mondo, ma anche una condanna perché prima o poi si ricadrà nella quotidianità e lì, o si sapranno accettare certi compromessi o si riscoprirà tragicamente la solitudine. Più travolgente è stato l’intervallo, più devastante sarà la caduta, malgrado il senso di prigionia e di attesa che li avvolge, Sara e Luca si affronteranno in campo aperto, ergendosi ciascuno a paladino del proprio universo genetico, rimettendo in gioco le insofferenze, le inquietudini, le aspettative deluse, ma anche l’euforia, l’esplosività di ogni incontro, gli attimi di tenerezza, la brutalità, lo sconforto, le pause, le riprese, l’universo maschile e quello femminile finiranno per apparire quasi inconciliabili. Nei due amanti vedremo così gli uomini e le donne di ogni tempo, ma soprattutto quelli del nostro, sempre più smarriti, insicuri, aggrappati a verità temporanee, senza radici, ritrattabili come i post su face book eppure qualcosa dovrà salvarsi, da qualche parte. Quando ormai saremo certi che i due saranno condannati a scontrarsi all’infinito, il finale, inaspettato ed incredibile, offrirà un’angolazione completamente nuova. L’amore è visto come un’attesa, ma anche come uno scontro continuo, come una ricerca di valori oggi assenti. Nel confronto i due personaggi principali interpretati da Eduardo Cocciardo e Francesca Stizzo appariranno chiusi in una scatola nera ed ognuno occuperà un angolo di essa. Ogni tanto uno invaderà il campo dell’altra, ma i due non si incontreranno mai. Viene da pensare alle rette parallele, che fino all’infinito non si incontrano. Lo spettacolo gioca con le contaminazioni. Teatro dell’assurdo, commedia sentimentale, psicanalisi di coppia, poesia, scienza, magia. Vivrà gli stessi territori indistinti di un classico di Godot, lo stesso tipo di comicità surreale, ricordando qua e là il cinema di Troisi o quello di Woody Allen, tra ambizione scientifica e visione poetica. Questa bella opera, si propone come qualcosa che possa indirizzare l’uomo e la donna. Il personaggio maschile e quello femminile sanno di non essere unici, irripetibili, fortunati, ma vogliono illudersi che sia così e l’amore che di solito significa tenerezza, attesa dell’altro, può anche essere usato come un’arma per ferirsi. I personaggi cercheranno di stabilire da che parte sta la verità con un dialogo continuo che metterà negli spettatori la voglia di rivedere i propri errori e i propri dubbi. Coinvolgente quindi questa commedia che parla d’amore che nasce da un titolo giocoso, ma allo stesso tempo significativo e che spinge a ricostruire un mondo d’ideali in un’epoca che non sembra averne, si gioca in bilico tra la fragilità, l’eternità, l’amore. Siete tutti invitati a seguire questa bellissima commedia messa in scena da due bravi interpreti sabato 8 luglio presso il Molo Borbonico, ingresso libero, non mancate!

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