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giovedì, Aprile 25, 2024

Tanta Ischia al Vinitaly 2017

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Ischia, terra di vino per eccellenza, ha fatto la parte della protagonista durante la manifestazione Vinitaly 2017. Come? Con una bellissima conferenza e degustazione guidata dei prodotti nostrani.

Artefici del tutto, tra gli altri, Vito Iacono e Marco Starace, presidente e vicepresidente delle “Strade del vino”.

“Domenica 9 aprile – ci racconta Marco Starace appena rientrato ad Ischia – presso il padiglione Campania al Vinitaly con le Strade del Vino dell’isola di Ischia, abbiamo presentato il progetto di salvaguardia della viticoltura dell’isola di Ischia, recupero dei vitigni autoctone e un studio sulla composizione del terreno. Sono intervenuti: Raffaele Griffo del settore difesa fitosanitaria della Regione Campania, Attilio Scienza, prof. viticoltura presso l’Università di Milano, Eugenio Sartori Amministratore Unico cooperativa Rauscedo, Vito Iacono, Andrea D’Ambra e io.”

Durante i lavori sono stati presentati i risultati della ricerca sullo stato di salute dell’isola di Ischia per quanto riguarda le malattie che colpiscono sempre più vegetazione.

“A seguire vi è stata – ci racconta Starace – l’introduzione al progetto fatta da Vito Iacono che ha spiegato l’idea di recupero delle vecchie viti ischitane in quanto vi sono diverse malattie che stanno limitando gli ettari vitati. Per fare ciò abbiamo coinvolto tre università: Milano, Napoli e Firenze.

Firenze interviene con il dipartimento di architettura, perchè una delle misure cui faremo ricorso all’interno del PSR riguarda anche la salvaguardia e recupero del paesaggio. In questa ottica, del paesaggio vogliamo censire le parracine e attivarne il recupero, promuovendole anche turisticamente come unicità della nostra isola.”

L’intervento del prof. Scienza è stato incentrato sulla storia della viticoltura dell’isola, territorio che seppur produce poco rispetto ai numeri di più ampio respiro, risulta essere un simbolo nella produzione del vino, visto che tutto, si può dire, può essere riconducibile ad una origine ischitana. “Per questo per la sua difesa – sottolinea Starace – si sono mossi tanti enti, Ischia è un unicum.”

La nostra isola, infatti, vive ancora di agricoltura, come testimoniato dall’intervento di Andrea D’Ambra che ha illustrato come alcune famiglie, tra cui la sua, iniziarono questo filone di attività e tutt’oggi sono in commercio.

“Tutto questo progetto – aggiunge Starace – parte dal fatto di far ritornare i giovani all’agricoltura e che i giovani abbiano un reddito dal terreno e non andare via. Ma poi, quando si curano i terreni, molte problematiche si risolvono, come gli incendi o le frane.”

Alla base dell’idea di recuper dei vitigni vi è un grande lavoro svolto dal vivaio Rauscedo con Sartori che ha proposto un tipo di portainnesto resistente alla florescenza dorata e che può essere migliorato rendendolo resistente ad altre patologie.

“Le barbatelle prese dal vivaio sono ora a dimora e saranno portate sull’isola ad ottobre. In questo periodo si cercheranno piante sane o risanare quella che ci sono e creare dei vivai sull’isola per mettere a dimore le barbatelle con le piante.”

Al termine della conferenza, poi, si è passati alla degustazione di Biancolella dell’isola.

“Alla fino ho guidato una degustazione su tutte le biancolella dell’isola, anche quelle non presente. Abbiamo degustato a Biancolella di D’Ambra, Pietratorcia, Tommasone, Mazzella, Cenatiempo, Crateca e abbiamo alla fine, degustato il Bajola, dove francesco Iacono, l’enologo, usa dei vitigni non ischitani. Ha presentato il progetto vino in vigna: si può in un piccolo spazio realizzare un vino. utilizzando una vecchia cisterna d’acqua con 2 vasche d’acciaio lui raccoglie l’uva sul campo e usa le vasche per la fermentazione e affinamento. Non c’è bisogno di grossi spazi e investimenti perchè si fa tutto sul posto. Sono vini macerati, orange, con aromi particolari, che hanno un loro mercato.

Questo per dimostrare che è il territorio che dà la personalità ai vini.”

Il convegno, i cui posti sono stati esauriti molte ore prima dell’evento, ha posto Ischia al centro di studi e non solo.

“La prossima tappa – conclude – è quella di presentare il gruppo operativo alla Regione Campania.

Anche perchè come dato finale del convegno vi è la constatazione della sensibilità dell’ente regionale, che si è messo a disposizione con il reparto fitosanitario, e la sensibilità di tre università di essere protagonisti del progetto in sé, oltre un partner che è il più importante nel settore agricolo. Vi è poi l’esigenza, ormai forte, della creazione di un consorzio per l’intera isola, cosa invocata da Vito Iacono e che, forse, sarà la naturale evoluzione dei nostri discorsi.”

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