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mercoledì, Aprile 24, 2024

Stop alla messa in sicurezza, è senza copertura finanziaria

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Ida Trofa | Somme urgenze in zona rossa: arriva la sospensione del RUP. Casamicciola si ferma!
Il capo dell’ufficio tecnico casamicciolese, Enzo D’Andrea, ha ordinato la sospensione delle lavorazioni della messa in sicurezza delle zone calde del paese. Lo stop ai lavori arriva dopo pochi giorni di lavoro e, nonostante vi siano già state le solite rassicurazioni informali di una ripresa a brevissimo, siamo davanti all’ennesimo flop della giunta Castagna. Rassicurazioni o no, in ogni caso, prima di cantare vittoria, deve arrivare un “nuovo” ordine di ripresa. Sempre a firma dell’architetto napoletano. Sempre a firma del genero di Gaetano Grasso. Le comunicazioni sono state inviate a tutte le ditte impegnate in Zona Rossa e la notifica del dispositivo di fermo sta avvenendo a scaglione.
Assurdo. Dopo l’attesa vana affinchè la ditta amica maturasse i requisiti (vero vicesindaco?) dopo quasi due mesi dal sisma, arriva lo stop perché, assurdo nell’assurdo, ci troviamo davanti ad una somma urgenza “senza copertura finanziaria”. Cose che possono accadere solo a Casamicciola!
In Via Montecito, nel dubbio già da venerdì scorso, solo con il sentore che la voce dello stop fosse fondata, sabato hanno effettuato l’ultimo giorno di lavoro e, infatti, alla ditta incaricata è già stata comunicata la sospensione. Per la notifica alle altre ditte è solo questione di ore.
Oltre il danno la beffa. Secondo il codice degli appalti, ad oggi ci troviamo con un bel guaio che va oltre la pausa e che potrebbe essere quello del danno economico per il comune. L’affidamento ormai è stato dato e le ditte hanno provveduto sia all’approvvigionametno delle materie prime necessarie per l’espletamento del servizio sia all’assunzione degli operai specializzati per la realizzazione dell’intervento. Chi pagherà? Mentre gli avvocati delle ditte preparano le difese contro lo stop improvviso, va chiarito che oltre al danno economico che il privato potrà chiedere, ad oggi il comune di Casamicciola è costretto al pagamento di quanto realizzato e di quanto acquistato fino ad oggi. Se non si trovano i fondi, siamo davanti ad un corposo contenzioso che, sarà l‘ennesimo schiaffo in pieno volto ad una comunità, fin troppo, martoriata.
Sia chiaro, le ditte esecutrici sono legate al rapporto con il RUP e con il Comune. Il commissario, sia chiaro, non ha nessun ruolo.
Le somme urgenze e le cifre da capogiro per l’emergenza che avevano fatto discutere e di certo continueranno a farlo rappresentano un nodo che è venuto ben presto in evidenza tra interventi dubbi con lavori in somma urgenza su immobili pubblici e privati ed acquisti scriteriati a cifre blu.
Parliamo di vicende strane, procedure, soldi e spese tutte eseguite a danno dell’emergenza e dei terremotati veri. Il tutto con una semplice determina dai responsabili dei diversi UTC, in particolare Enzo D’Andrea o Alessandro Dellegrottaglie a seconda che si parli di Casamicciola o di Lacco Ameno. Forio è poca cosa. E senza far riferimento che, per alcuni deliberati, quelli con maggiore indicazione politica, c’è stata anche la controfirma dal sindaco di turno.
Lavori soldi già impegnati per 3.500.000 euro dal Comune di Casamicciola Terme che, però, non annovera tra le sue spese quelle per gli alloggiati (numeri che vanno sotto i 2000 pax) e i CAS. A Lacco Ameno, invece, il conto si ferma a 1.295.045,97 € di cui 138.900,00 € per contributi CAS.
Conti relativi a tecnici pronti a tutto e che, per una firma, grazie al famoso 12% riescono ad incassare, anche 35 mila euro “a botta” per la direzione dei lavori. Gli amici a questo servono…
Importi già imputati nelle somme previste per l’emergenza dei famigerati 7 milioni di euro riconosciuti con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, più i 2 milioni e mezzo stanziati dalla Regione Campania. Cifre il cui conto è stato presentato al Commissariato per l’emergenza, Pino Grimaldi, e che, in gran parte, lo stesso ha stoppato durante l’incontro verità che si è tenuto tra il Commissario e i sindaci del cratere venerdì scorso quando i comuni avevano presentato le cifre che, invece, la gestione commissariale dell’emergenza ha già dichiarato nè valide, nè ammissibili. D’Andrea ha tentato il braccio di ferro, ma a subirne le conseguenze è come sempre il paese.
Il commissario Grimaldi, lo ricordiamo, per il momento richiesto tutti gli atti a supporto dei conti presentati dai tre comuni. A Lacco Ameno sono finiti nel mirino, in particolare, i PC acquistati per il COC. Questi sono già stati dichiarati non ristorabili nonostante siano stati richiesti dall’Ufficio Tecnico con Dellegrottaglie e accordati dal sindaco Pascale. A Casamicciola, invece, il 99% degli interventi sono stati bocciati.
Complessivamente, però, è stato criticato l’operato delle amministrazioni che sono ricorse all’uso pedissequo delle somme urgenze non curanti della possibile sospensione formale, attese le verifiche necessarie per comprendere se le stesse saranno inserite negli stanziamenti dell’emergenza o a carico dei bilanci comunali.
Somme urgenze che, come dicono i sindaci e i loro capo dell’Ufficio Tecnico, avrebbero affidato con il loro avvallo e che invece Grimaldi avrebbe definito “non ristorabili”. Il blocco dei ristori alle ditte appaltatrici, in una nota anticipata dal sindaco, è un atto che dovrebbe essere pubblico eppure nè Castagna nè Grimaldi mostrano.

UNA PEC DI D’ANDREA SOSPENDE A CASAMICCIOLA LE SOMME URGENZE PRO MANIBUS
Con il veto Grimaldi ieri è giunta anche la PEC e poi la notifica a mano del capo dell’UTC, D’Andrea, che annuncia la sospensione delle somme urgenze e dei lavori in zona rossa a Casamicciola Terme.
Stop all’esecuzione dei lavori e della fornitura dei servizi. Se non sarà l’emergenza a pagare le varie ditte, saranno i comuni e cittadini a farlo. Come la giri e come la metti, il cetriolo, lo abbiamo detto, viaggia in una unica direzione.
Le spese e le richieste presentate non sono imputabili alle cifre stanziate con l’emergenza, ma lo saranno comunque sul bilancio comunale, inserite tra le poste dei debiti fuori bilancio.
Il RUP dei vari interventi casamicciolesi, D’Andrea, ha comunicato via PEC che non c’è COPERTURA FINANZIARIA per i diversi appalti affidati su semplici verbali: Via Spezierie, Piazza Majo, Via Montecito.
La notifica e lo stop municipale c’è, anche se c’è anche la rassicurazione formale che i lavori riprenderanno a breve! Se i lavori non dovessero riprendere, oltre ai danni che chiederanno le ditte ci sarà da contare il danno arrecato al paese!

1 COMMENT

  1. azz a lacco ameno si sono mantenuti leggeri solo PC mentre a Casamicciola la fame era tanta 99% degli interventi

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