fbpx
giovedì, Marzo 28, 2024

Speciale Referendum

Gli ultimi articoli

LA STRADA MAESTRA di Luigi Boccanfuso

 

Siamo giunti a pochi giorni dal voto referendario e mentre a Ischia si registra un patologico silenzio da parte dei politici locali che così confermano di essere “piccoli piccoli”……a livello nazionale si inasprisce il dibattito tra i sostenitori del SI è quelli del NO.Tanto si inasprisce da diventare “nauseante”,  come ha anche detto Sergio Marchionne.

E così mentre i nostri cellulari sono bombardati da spot pubblicitari in prevalenza a favore del NO, a livello nazionale la battaglia sta infuriando anche con “colpi bassi” nell’ambito di due grossi polveroni sollevati da fatti piuttosto gravi come emersi negli ultimi giorni.
Mi riferisco alle pesanti accuse di voto di scambio al governatore della Campania De Luca e al polverone sollevato dalla vicenda Beatrice Di Maio che altro non è che il nome falso che utilizzava la moglie dell’ex ministro Brunetta al secolo Tommasa Giovannoni Ottaviani, detta Titti, per scagliare fendenti offensivi ed ai limiti della legalità contro il PD.Ora Brunetta cerca di minimizzare la gravità delle accuse lanciate dalla moglie e parla di ” legittima satira”, Lui che di satira se ne intende abbastanza…atteso che nella carriera ha dovuto sopportare tante satire sul suo nanismo e dintorni…

Anche la stampa internazionale sta sguazzando sul tema referendario andando anche “oltre le righe”, come l’ECONOMIST che incita a votare NO attraverso un ragionamento strumentale e per niente attinente al merito dei quesiti.

Ed è proprio nel MERITO DEI QUESITI che Renzi sta cercando di recuperare il terreno perduto sul fronte del SI.

Mi spiego meglio: per molti mesi Matteo Renzi, in preda al delirio dell’onnipotenza, ha presentato l’evento referendario del 4 dicembre come un banco di prova per il governo e soprattutto per se stesso: o con me votando SI o contro di me votando NO.
Quando però si è capacitato che i sondaggi premiavano il NO, da abile furbastro, è sceso pesantemente in campagna elettorale per cercare di recuperare terreno e lo ha fatto sia attraverso una serie di provvedimenti governativi populistici,sia attraverso numerosi monologhi telematici nel corso dei quali si è finalmente speso efficacemente nel merito dei quesiti, spiegando tutti i vantaggi del SI e tutti i risvolti legati all’eventuale vittoria del NO.

In particolare lo ha fatto molto bene nel corso dell’ultimo appuntamento sui social, sviscerando uno per uno tutti i quesiti referendari nel merito di ognuno di essi.

Siccome la mia speranza è che per questo referendum si possa sfatare il pensiero della scrittrice francese Francoise Giroud che sosteneva che ” in un referendum il popolo,non risponde mai alle domande che vengono poste,ma da’ solo la sua adesione o il suo rifiuto a colui che la pone”, vorrei invitare tutti i lettori/elettori di andarsi ad ascoltare l’ultimo intervento di Renzi sui social e poi decidere se votare SI oppure NO.
In altri termini anche se con grave e colpevole ritardo Renzi ha capito che l’unico modo per vincere è quello di spostare l’attenzione sui quesiti referendari e sullo scenario di grande destabilizzazione della nazione che scaturirebbe da un eventuale vittoria del NO, abbandonando la sua spocchiosa presunzione e boriosità.

Speriamo per lui che non sia troppo tardi !!!

1 COMMENT

  1. L’amico Luigi Boccanfuso, che mi pare propenda legittimamente dal suo punto di vista per il SI, dimentica di segnalare di come ben “oltre le righe” sia andato il Financial Times paventando il fallimento di otto banche se dovesse vincere il NO.
    Qui non c’è nemmeno un ragionamento strumentale quanto piuttosto terrorismo ideologico.
    E mi viene da chiedere del perché si debba avere questa ingerenza, dopo l’endorsement di Obama, sul quesito referendario tutto italiano. Dall’estero si fa solo onesta informazione o c’è dell’altro e più oscuro che spinge a fare questo tipo di informazione?

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos