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sabato, Aprile 20, 2024

Sebastiano Conte: “Attenti alle raccolte di denaro porta a porta. Le associazioni serie non lo fanno. La mia esperienza da papà e presidente”

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Sebastiano Conte | Egregio Direttore, la notizia pubblicata nei giorni scorsi relativa ad episodi di raccolte di danaro, casa per casa, da parte di soggetti non meglio identificati, con dichiarati scopi benefici, che hanno suscitato dubbi e sospetti sulla autenticità delle finalità della iniziativa, mi induce ad intervenire per formulare alcune riflessioni in un settore molto lontano da quello dei miei usuali interventi.

Lo faccio nella mia qualità di Presidente e Legale Rappresentante della “Associazione Genitori Oncologia Pediatrica Della Regione Campania (A.G.O.P. – CAMPANIA)- ONLUS”, costituita con atto del Notaio Onorato Battista di Napoli dell’8.2.1985, rep.n.13723, racc. n. 1101, ed avente sede in Napoli alla via S. Andrea delle Dame 4, presso la Clinica Pediatrica della Facoltà di Medicina e Chirurgia della 2^ Università degli studi di Napoli, C.F. 94047810638, iscritta al Registro Regionale delle ONLUS con decreto n.9834 del 6.7.1998.

La gran parte di coloro che mi conoscono non sanno che, a seguito di una patologia oncologica che ebbe a colpire un mio figlio, nel 1982, ebbi modo di conoscere il Reparto di Oncoematologia Pediatrica esistente presso la Clinica Pediatrica della Facoltà di Medicina e Chirurgia della 2^ Università degli studi di Napoli (Vecchio Policlinico, oggi detta Università Luigi Vanvitelli), dove mio figlio fu curato e seguito fino a 10 anni dopo la guarigione.

Dopo un paio d’anni di frequenza del Reparto, fui contattato da una donna di altissime qualità umane, che frequentava il reparto per volontariato, il cui nome “Laura Rolandi” è stato recentemente associato alla denominazione della Associazione per il ruolo svolto,  la quale mi sollecitò ad assumere l’iniziativa, unitamente ad altri genitori coinvolti, di fondare una Associazione che si proponesse di sostenere l’attività del reparto, nell’interesse di tutti i bambini, così come stava accadendo in tutta Italia, dove al fianco ed a sostegno di ogni reparto oncoematologico pediatrico stavano sorgendo associazioni di genitori con l’obiettivo di concorrere a sostenere le attività di ciascun reparto al servizio dei nostri figli colpiti da quelle patologie.

Così, l’8 febbrario 1985 con apposito atto notarile fu fondata la Associazione e da allora, per sollecitazione di tutti i partecipanti, sono stato eletto Presidente e Legale Rappresentante, riconfermato ogni due anni secondo le regole statutarie.

L’esperienza che ho maturato in questi quasi 34 anni mi mette in condizione di esprimere qualche valutazione e formulare qualche suggerimento.

Nello scenario nazionale esistono due tipi di associazioni o fondazioni che sono impegnate, in maniera seria e produttiva, sul fronte della lotta ai tumori, sia solidi che liquidi, che colpiscono in età pediatrica.

Vi sono quelle dedicate quasi esclusivamente alla ricerca, come l’AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, o l’AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, che in linea di massima non sono legate ad un singolo reparto e si occupano essenzialmente di finanziare programmi di ricerca, tenendo un rapporto privilegiato con i centri di terapia, specialmente quelli inseriti negli ambiti universitari o in centri di eccellenza. E queste meritano il plauso ed il sostegno della intera comunità nazionale per il grande contributo che hanno dato e continuano a dare a far scoprire sempre nuove opportunità, che, specialmente nel settore pediatrico, hanno consentito di raggiungere risultati positivi a livello del 70/80% dei casi, e, con il progresso della ricerca, che va sempre sostenuta, ne faranno conseguire sempre più elevati.

Vi sono, poi, le Associazioni che si prefiggono l’obiettivo di sostenere un singolo reparto, presso un singolo ospedale, nel quale, naturalmente, sia presente una struttura specialistica di oncoematologia pediatrica, al fine di migliorare le condizioni attuali di cura, di assistenza, di ricettività, al servizio di quei bambini, e delle rispettive famiglie, che oggi si trovano ad affrontare la non facile esperienza di una patologia oncoematologica in età pediatrica, spesso sopperendo a carenze delle strutture ospedaliere in termini di servizi.

A tal fine, per esempio, l’AGOP CAMPANIA  ONLUS, di cui sono il Presidente, opera, fin dall’origine all’interno del vecchio Policlinico e, dal 1989, sulla base di una convenzione con l’Università, che è stata sempre rinnovata ogni 5 anni, mediante la quale è stata autorizzata a fornire certi servizi (un Servizio di Assistenza Psicologica ai piccoli pazienti ed alle famiglie, che non viene fornito dall’Università; borse di studio di ricerca per medici e biologi, che vengono scelti da una commissione paritetica tra Associazione e Università; un servizio di volontariato interno al reparto di degenza e al day-hospital mediante il quale giovani volontari tengono compagnia ai bambini ed alle mamme, nell’intervallo tra le varie terapie; una sezione di scuola statale all’interno del reparto, ecc.)

Di queste ultime associazioni, che sono legate ad un reparto (se ne contano una quarantina in tutta Italia), esiste anche una Federazione nazionale dalla sigla FIAGOP (Federazione Italiana Associazioni Genitori Onco-ematologia Pediatrica).

Tutte si basano essenzialmente su contributi che chiedono ai cittadini sensibili, o mediante il 5 per 1000, o mediante sostegni individuali diretti o mediante partecipazione a manifestazioni varie e raccolte.

Associazioni che non siano legate organicamente ad un Reparto ospedaliero specifico, che abbia un apposito centro di oncoematologia, suscitano seri dubbi sulla utilizzazione e finalizzazione delle somme raccolte.

Per quanto sia a mia conoscenza a Napoli esistono due centri per le patologie oncoematologiche pediatriche, uno al Vecchio Policlinico al quale è legata l’AGOP CAMPANIA ONLUS, della quale io sono il Presidente, l’altro all’Ospedale Pausillipon, presso il quale opera la Associazione “Carmine Gallo”, fondata da Enzo Gallo in memoria del figlio.

Pur essendo da 34 anni impegnato in questo settore non ne conosco altre. Sentire di associazioni con sede in un paese dell’hinterland nel quale non esiste nemmeno un ospedale lascia sorgere molte perplessità.

Nel contempo, siamo tutti consapevoli che se la raccolta avviene porta a porta fa sorgere dubbi e perplessità circa la effettiva finalizzazione del contributo.

Per questo motivo nella Associazione che presiedo questa pratica non esiste. D’altra parte, i genitori di bambini affetti da patologie onco-ematologiche hanno ben altri pensieri per la testa, che andare in giro a chiedere soldi nelle case della gente. Inoltre, nella nostra associazione esiste la regola che nessuno dei soci può avere soldi nemmeno per rimborso spese. Abbiamo, quindi, due conti correnti bancari e uno postale sui quali coloro che hanno voglia di dare un contributo possono farlo liberamente, avendo anche la ricevuta di versamento che può essere utilizzata a fini fiscali per avere una riduzione delle tasse. Abbiamo una segreteria tecnica che, periodicamente, prendendo spunto dagli estratti conto delle banche e della posta, invia anche una nota di ringraziamento ai benefattori. Altri danari sono il frutto della organizzazione di spettacoli di beneficenza per i quali si versa un contributo, o altre manifestazioni del genere. (Ricordo che per l’AGOP Campania si sono messi a disposizione a titolo gratuito, nel corso di questi 34 anni, personaggi del livello di Sergio Bruni, Peppino di Capri, Sal da Vinci, ecc.).

Segnalo, perfino, che recentemente un gruppo di cittadini di un Comune dell’hinterland napoletano, che aveva sostenuto alle elezioni comunali un proprio candidato, raccogliendo dei fondi per la campagna elettorale, alla fine ha devoluto alla nostra associazione la somma rimasta non utilizzata.

Una esperienza fatta personalmente a Ischia qualche anno fa mi ha confermato nel convincimento della inopportunità di fare questue per casa o per strada, perché ne va di mezzo la credibilità delle iniziative. Ci fu un periodo nel quale la mattina presso la biglietteria degli aliscali stazionava una signora, che non appariva di Ischia, che chiedeva ad ogni persona che faceva il biglietto un contributo, puntando ad ottenere gli spiccioli del resto. Diceva di farlo a favore della cura dei tumori dei bambini. Ad una mia  richiesta di sapere per quale reparto faceva tale questua, mi rispose che era per il reparto presso il Policlinico di Napoli. A quel punto, invitai quella donna a non farsi più trovare a fare quella questua, minacciando che la prossima volta avrei chiamato la polizia, poiché come Presidente dell’Associazione che opera presso il reparto di Onco-ematologia pediatrica del Policlinico avevo sempre vietato questue del genere e lei non ne faceva parte né la rappresentava. Non l’ho più vista.

Ora sentire che vi sono associazioni aventi sedi in comuni dove non esiste alcuna struttura ospedaliera di onco-ematologia pediatrica che chiedono danaro per tali finalità lascia molto amareggiati e desta molti sospetti, inducendo a sollecitare la popolazione a stare attenti e a non cedere ad un pietismo non garantito da provate prospettive di effettiva beneficenza.

Coloro che vogliono dare un contributo, e siano sempre lodati ed apprezzati, lo facciano scegliendo le modalità di garanzia, diffidando di chi, andando in giro porta a porta dimostra di non avere niente da fare dalla mattina alla sera e di farlo, probabilmente, per mestiere.

Per far capire di quali siano le necessità delle associazioni che veramente sostengono un reparto, concludo questo mio intervento, dando conto di cosa ha raccolto e speso l’AGOP CAMPANIA ONLUS, di cui sono presidente, negli ultimi 15 anni, dal 1°/1/2003 al 31/12/2017, (il consuntivo del 2018 non è ancora disponibile), partendo da una disponibilità di cassa al 31/12/2002 pari a €.147.715,64:

-Raccolti €.1.610.534,68 di cui €.408.444,42 dal 5X1000 negli ultimi 10 anni, con una media annua oscillante tra i 32.000 e i 50.000 euro;

-Spesi €.1.619.904,34, tutti per servizi all’interno del Reparto;

– Disponibilità al 31/12/2017 €.138.345,98;

Questi dati risultano dai conti consuntivi e dalle rendicontazioni che l’Associazione è tenuta a fornire sia alla Regione Campania, ogni due anni, essendo iscritta al Registro Regionale delle ONLUS, sia annualmente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione del Terzo Settore, limitatamente alle modalità di utilizzazione delle somme percepite dal 5×1000. In conclusione, per quanto a mia conoscenza, le Associazioni legate a singoli reparti che operano nel settore non fanno questue casa per casa.

 

Ecco i nostri conti per chi volesse contribuire
Conti correnti bancari:
Banca Prossima IBAN 1T38Q0335901600100000104036
Banca Regionale di Sviluppo IBAN 1T58W0502303400010570010908
Conto Corrente Postale
N. 20419800

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