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venerdì, Marzo 29, 2024

SCHIAFFI CAPRESI per De Luca e per i sindaci ischitani

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Orgoglio. Difesa dei cittadini. Richiesta di rispetto. I sindaci dell’isola di Capri non le mandano a dire al Governatore De Luca in merito alla questione sanità.
Con una forte presa di posizione, Capri, rivendica servizi e diritti negati dalla Regione Campania. Una lezione per i nostri sindaci, forse troppo impegnati a chiedere piaceri personali, ad essere ossequiosi e a rinunciare al loro diritto di difenderci perché incapaci di indossare, sul serio, la fascia tricolore.

«I Sindaci – si legge nel comunicato stampa – , nel chiedere ancora una volta un urgente incontro sul tema, sottolineano la drammaticità delle condizioni in cui versa l’intera organizzazione ospedaliera di Capri, nonostante gli impegni e programmi assunti in più occasioni, e contestano ogni tentativo di minimizzarne la assoluta gravità.»

LA NOTA CONTRO DE LUCA. Con grande stupore e rammarico abbiamo letto le Sue dichiarazioni in merito al caso del tardato trasferimento a Napoli del paziente, in gravi condizioni, ricoverato d’urgenza al Presidio Ospedaliero “G. Capilupi” di Capri. Non dobbiamo e non vogliamo entrare nel merito circa la polemica sulla campagna mediatica per screditare la sanità in Campania, ma dichiarare che “non è successo niente” di fronte ad un ennesimo caso che ha messo a repentaglio la vita di un nostro concittadino ci porta a considerare che non si vuole affrontare, con la dovuta attenzione, la grave situazione di emergenza che, in una realtà isolana (e spesso isolata come ripetutamente avvenuto nei giorni scorsi), rappresenta un tema di vitale importanza per la nostra realtà.
Da troppi anni, nonostante le continue sollecitazioni alla S. V. ed ai responsabili della ASL NA 1 Centro, alcun provvedimento è stato assunto per garantire alla nostra isola, non una grande clinica, ma un semplice e vitale pronto soccorso che possa affrontare almeno le situazioni di emergenza che, purtroppo, frequentemente si verificano sull’Isola, Le ripetute assicurazioni da parte dei citati responsabili non sono mai state seguite da iniziative ed attività volte a garantire quanto promesso.
Anche noi siamo “stufi”, non delle campagne mediatiche, anche nei nostri confronti e che purtroppo molto spesso sono giustificabili e giustificate, ma dell’inerzia e della “strafottenza” (ci consenta il termine) di quelli che, diversamente dai Sindaci, hanno diretta competenza in materia di sanità.
Ci si è scandalizzati quando Capri, unitamente a tutte le altre piccole isole d’Italia che soffrono analoghi problemi, ha dichiarato lo stato di “disagio” in cui versano i nostri territori, considerati sempre e solo come il paese del “bengodi” perché offrono, a chi li frequenta per turismo, un livello di ricettività e accoglienza unico a carattere internazionale.
E questo è vero, ne siamo orgogliosi e possiamo presuntuosamente sostenere che siamo il vanto della nazione (e anche una irrinunciabile fonte di “incasso” per lo stato), ma allo stesso tempo non possiamo pretendere dai nostri concittadini di offrire tanto e non ricevere nulla a tutela della loro salute.
Non si può più tacere di fronte a casi reali, concreti ed accertati che sicuramente non hanno solo rilevanza mediatica, ma coinvolgono l’intera popolazione residente e quella che, con grande professionalità imprenditoriale, la nostra isola ospita.
Ormai a Capri sì può morire, ma non si può nascere, ci si può ammalare, ma non ci si può curare, ci si può infortunare, ma non si può avere assistenza sanitaria, ci si può ricoverare, a rischio, in un presidio ospedaliero carente, ma non si può essere trasferiti in tempo utile in terra ferma per la disorganizzazione e la mancanza di adeguate attrezzature.
Ecco perché, Onorevole Presidente, non possiamo supinamente accettare che quanto è avvenuto a Capri sia solo frutto di una campagna mediatica.
E’ indubbio che anche i mezzi dì informazione, soprattutto quelli legati ad altri movimenti politici, tendono a screditare chi si impegna a governare, ma nel caso di Capri i fatti dimostrano il contrario ed a nulla sono valse le riunioni a età, purtroppo, è mancata la Sua presenza o, almeno (!), quella di Suoi referenti politici, limitandosi ad inviare semplici funzionari privi di qualsiasi potere decisionale su argomenti in cui è indispensabile la conoscenza e la decisione dell’Amministrazione competente per un essenziale coordinamento con l’Azienda sanitaria deputata.
Per riparlare dell’Ospedale di Capri forse aspettiamo che qualche altro famoso calciatore abbia bisogno dì cure sulla nostra Isola?
Forse aspettiamo che la fortuna non ci assista ancora?
Forse aspettiamo la “rivolta” dei territori per giustificare azioni urgenti ed indifferibili?
Noi preferiamo, anzi pretendiamo, che le tante promesse, i ripetuti impegni, le dichiarate indagini, le prospettate verifiche e quanto altro, siano eseguiti “in tempo di pace”, ma con tutta l’urgenza che la situazione reclama.
Ancora una volta gli scriventi assicurano la più ampia disponibilità ad affrontare quanto necessario ed a fornire tutta la collaborazione per garantire almeno quel minimo di assistenza sanitaria indispensabile alla tutela non solo della salute, ma soprattutto della vita dei nostri concittadini.
In attesa dì riscontro, si coglie l’occasione per inviare i più distinti saluti

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