Continua ad essere oggetto di problematiche varie il basolato che caratterizza un lungo tratto di via Iasolino. Questa mattina ad esser “saltato” è un basolo che costeggia la strada poco dopo la Capitaneria di Porto procedendo verso il comune di Ischia.
Per rimediare e minimizzare il pericolo è stata posta una sedia dal gestore del bar che sorge nelle vicinanze.
Per i basoli che saltano propongo una similitudine con la nostra dentatura : immaginate che i nostri denti, tutti, ma soprattutto i molari che più possono somigliare ad un basolo ( per superficie, per forma, ecc.), non avessero radici affondate nella mandibola, ma fossero semplicemente affondate nelle gengive. Al primo boccone, anche non eccessivamente duro, salterebbero di schianto. I basoli posati all’epoca in via Iasolino, Piazza Trieste, ed altri cantieri pubblici più o meno recenti sono simili a molrai senza radici. Piatti sotto, e di modesto spessore. E per di più posati maldestramente. Mettiamoci che le strade sono percorse a ritmo e con frequenza incessanti, anche da mezzi pesanti, e la frittata è fatta. Basta mettere a confronto un VERO BASOLO, ad esempio quelli storici di Ischia Ponte, con uno moderno ( che fa schifo) di via Iasolino. Il primo ha radici, è spesso, è forte. Il secondo non ha radici, è una camicia di cipolla, è fesso (debole). Ma gli architetti, gli ingegneri, i geometri che progettano, dirigono, assistono, i lavori pubblici le sanno queste cose. E la Soprintendenza che fa? guarda solo la bellezza iniziale e sciocca di questi materiali ?