Partiamo da un assunto: la giustizia funziona. E’ un principio che dobbiamo tener ben presente e, con una flebile speranza in Salvini, potremmo anche sperare dal governo un qualche provvedimento più efficace ma, nel frattempo, registriamo che gli agenti del Commissariato di Ischia hanno già quasi concluso le indagini che, molto presto, porteranno alla richiesta di applicazione del DASPO da parte del vicequestore Alberto Mannelli nei confronti di chi, prima al Palazzetto di Ischia e poi al “Di Meglio” di Casamicciola, si è reso protagonista di fatti che con lo sport non hanno nulla a che vedere. Agli atti della Questura di Napoli, gli eventi che hanno portato alla sospensione sai della gara di Calcio a 5 sia di quella dei Giovanissimi, entrambe FIGC, sono stati già illustrati con dovizia di particolare, i responsabili individuati e identificati e si è in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria. L’applicazione del DASPO, in entrambi i casi, è bene sottolinearlo, deve servire come monito. “Unum castigabis, centum emendabis” che in epoca moderna è stata ripresa da Mao Zedong “Colpirne uno per educarne cento” è la ratio che bisogna seguire. In due settimane, ce lo ricordiamo, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine prima a Forio, poi a Ischia e poi a Casamicciola. E possiamo anche dire basta.
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