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sabato, Aprile 20, 2024

Rinasce morto il Regno di Nettuno

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Come poteva iniziare il nuovo ciclo del consorzio dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”? Nel peggiore dei modi. Sotto la stella di Francesco Del Deo, dei suoi consiglieri e dei loro parenti.
Nasce con un Giovan Battista Castagna che abdica alla nomina di un suo rappresentante in seno al consiglio direttivo e nomina la nipote di Giuseppe Di Meglio, Anna, l’avvocato consigliere del peggior sindaco che sia mai stato eletto sull’isola, Francesco Del Deo.
Perchè Castagna ha nominato Anna Di Scala. Perché Francesco Del Deo aveva rinunciato alla sua candidatura presso l’Ente Idrico consentendo al sindaco di Casamicciola di essere eletto. E’ questo la placenta velenosa dalla quale nasce il nuovo corso del Regno di Nettuno.
Ieri mattina, dopo che i sindaci si erano spartiti la torta durante l’assemblea del CISI martedì scorso, è stato nominato urgentemente il nuovo consiglio direttivo del Consorzio.
Mario Carabellese è il rappresentante del comune di Procida, Anna Di Scala, come detto, di Casamicciola Terme, Anna Lapagano per Forio (candidata alle scorse elezioni con la lista di Stani Verde), Sabina Conte per Ischia, Luigi Patalano per il comune di Barano d’Ischia e Giovanni Castagna come uditore per il comune Lacco Ameno.
Un consiglio direttivo che esprime “totale incapacità”. Profilo basso, giovani figli di un’isola che si giace sul clientelismo e che spera di poter mettere in campo qualcosa di buono. Teste di legno adatte a perseguire i comandi che arrivano dai sindaci o dai loro delegati. Raffaele Di Meglio a Barano, Enzo Ferrandino a Ischia, Francesco Del Deo e Donatella Migliaccio a Forio saranno i mattatori di un nuovo, inutile, ente incapace di essere interprete di qualcosa che sia sinonimo di sviluppo, di occasione, di progresso.
La convocazione e la scelta dei nomi, avvenuta nel giro di 15 minuti, è dettata da una scadenza importante. Veramente due. La prima è la necessità di costituirsi nel procedimento innanzi al giudice del Lavoro contro Riccardo Strada, l’ex direttore dell’Area Marina Protetta licenziato proprio grazie ad una ricerca, certosina, di Anna Di Scala allora capo del gabinetto del comune di Forio. E ancora, è urgente firmare anche la rinuncia al ricorso presentato avverso il commissariamento imposto dal Ministero. Moneta di scambio per rientrare in possesso della gestione dell’Area Marina Protetta dopo la parentesi della Capitaneria di Porto.
Putroppo non c’è niente di buono da sperare. Nessun progetto, nessuna consapevolezza di quello che si sta realizzando, ma solo la certezza – da parte dei sindaci – di poter completare le loro mire clientelari ed elettorali. In vista dei prossimi impegni.
Ma prima dell’inizio dei lavori è giusto iniziare a farci qualche interrogativo. Partiamo dal presidente. In pole position c’è Anna Di Scala, come vi abbiamo già detto. L’insegnante del Mattei avrà chiesto l’autorizzazione al MIUR per ricoprire entrambi i ruoli? Passaggio non necessario? Staremo a vedere se ci saranno sviluppi.
Ovviamente è importante sottolineare come il pericolo di egemonia della gestione dell’Area Marina Protetta sia sempre più reale. La solita oligarchia che, ottusa e inconcludente, si aggrappa con i suoi tentacoli ad ogni possibilità potenzialmente positiva per il territorio.
Attorno a Giuseppe Di Meglio – consentiteci una nota di politica e di colore -, il famoso avvocato di Ischia e Barano, gravitano il presidente potenziale dell’Area Marina Protetta, la nipote Anna Di Scala, il consigliere comunale di Forio ex presidente dello stesso organismo, Donatella Migliaccio e gli interessi “legali” del consiglio comunale del comune di Forio se pensiamo che Di Meglio è impegnato in un procedimento per diffamazione dove difende il prestigio del civico consesso foriano. Una vera e propria oligarchia politica che mette le mani sul un bene che, invece, sarebbe dovuto essere a totale beneficio dell’isola. Pensate un po’, alla riunione di ieri, il sindaco Del Deo ha invitato alla partecipazione un addetto dell’inserto locale affinchè potesse raccontare le gesta eroiche che stavano compiendo. Questo è il sistema o il legno e da questo dovremmo tirare fuori i mobili.
Dopo il totale fallimento della gestione dei sindaci, oggi l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” riparte da zero e senza nessuna idea. Un progetto? Un’idea? Una linea guida? Ovviamente non c’è nulla da poter valutare, solo la corsa a riempire la casella. Una corsa a cui Serrara Fontana non ha partecipato. Per ora.

 

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