fbpx
venerdì, Marzo 29, 2024

Ricostruzione, oggi Lacco approva il protocollo con DIARC e Università

Gli ultimi articoli

Ida Trofa | Approda oggi pomeriggio in consiglio comunale il protocollo d’intesa tra i comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, piano speditivo di riqualificazione e ricostruzione dei due territori ammalorati dal sisma.
Un’istanza che parte dal basso e punta alla riqualificazione dei paesi vicini e uniti da un tragico evento, ma non solo.
Sono le tante peculiarità e le fragilità intrinseche e comuni a entrambi sulle quali si fonda l’ambiziosa necessità di fare di “Ischia un modello di sicurezza”.
Il protocollo prevede il coinvolgimento del DIARC e dell’Università Federico II che, grazie all’impegno e al lavoro dell’architetto Michelangelo Russo, presidente della Società Italiana degli Urbanisti, curerà il progetto con il coinvolgimento dell’INGV, CNR. C’è la ferma intenzione di sfruttare e adottare il lavoro del professor Giuseppe De Natale presentato durante il nostro convegno di Ottobre.
Tenuto conto che i comuni hanno l’obbligo legislativo di legge regionale e che devono redigere il PUC (piano urbanistico territoriale ) entro il 31.12.2018, questo è il momento dove gli enti terremotati mettono in piedi il piano per la ricostruzione con una attenzione, una metodologia ed uno studio che riguarda l’intero territorio.

Oggi si approva il protocollo d’intesa con Casamicciola e la collaborazione del DIARC e Russo, presidente del SIU. Progetti ambiziosi tra scadenze e ricostruzione?
“L’iniziativa che abbiamo condiviso e ufficializzato il 23 febbraio scorso con un importante incontro con il professore Russo del Dipartimento di Architettura fonda sulla necessità di mettere in atti proposte concrete per il territorio. Partendo dal sisma ma non occupandosi solo del sisma. L’idea di noi sindaci è quello di sottoscrivere un protocollo d’intesa con la facoltà di architettura per redigere un piano urbanistico operativo che riguardi l’area ammalorata dal sisma per poi estendere questi studi e questa metodologia a tutti e due i comuni, anche perché sullo sfondo abbiamo l’obbligo di realizzare il piano urbanistico comunale. Procederemo con la pratica del protocollo d’intesa e commissioneremo questi studi al DIARC nella persona del prof. Michelangelo Russo presidente della associazione italiana degli urbanisti oltre che ordinario di urbanistico alla Federico II. Si parla in particolare di uno studio che tenga conto dell’aspetto sismico e che tenga conto anche della delocalizzazione laddove, dalle risultanze delle indagini condotte dal CNR e dall’INGV, emergesse la necessità, in fase di ricostruzione, della delocalizzazione. Una proposta politica che partae dal basso. Dove l’agenda politica la dettano i sindaci, tenendo ben chiara la necessità di mettere in cantiere uno strumento che guardi al futuro e alla ricostruzione, alla post ricostruzione per la ripresa del tessuto economico delle due comunità che oggi sono in ginocchio.
Questa iniziativa serve per giungere al tavolo tecnico sulla scorta di un progetto, invece di portare al tavolo solo quelli che possano essere i desideri e le richieste delle due amministrazioni. Ciò significa saper cogliere quelli che sono i veri bisogni e le esigenze del nostro territorio e tramutarli in progetto, redatto da professionisti di fama internazionale. Perché noi interloquiremo, molto probabilmente, con il governo anche e soprattutto per proporre questo strumento. Nello stesso tempo ci faremo trovare pronti al tavolo tecnico, quando, come soggetti attuatori dovremo prospettare delle soluzioni che poi si dovranno tradurre in norme e quindi avere le relative approvazioni ed eventualmente la relativa copertura finanziaria per essere realizzate. Ovviamente, se si ritiene, abbiano la validità tale per esserlo e noi per questo lavorato e ci affidiamo al meglio delle professionalità affinché le nostre giuste istanze vengano recepite. Questa è una iniziativa che parte da Lacco Ameno e Casamicciola nella quale noi crediamo molto, fermo restando che con gli altri quattro sindaci siamo già d’accordo di dover aggiornare il piano urbanistico territoriale, all’epoca redatto dal Professore Ferrara per proporlo alla regione come norma stralcio e per l’approvazione. Quindi superare l’attuale vigente PTP. Da una parte noi andiamo verso la pianificazione sotto l’aspetto di uno strumento che ha anche valore paesistico, dall’altro cerchiamo di rispettare queste due esigenze impellenti. Uno è capire come intervenire sul territorio e come farlo all’interno della zona ammalorata dal sisma, l’altro invece è di ottemperare a questo obbligo di legge che ci impone al 31.12 di dotarci di un Piano Urbanistico. Il sindaco di Casamicciola è d’accordo con me”

“ISCHIA MODELLO DI SICUREZZA” questo è il messaggio che si vuole lanciare e voi come sindaci avete puntato forte su di un Archistar di livello come Russo, la relazione De Natale è stata la base?
“Mi piace pensare che nel protocollo di intesa andiamo a contemplare anche quello che è il supporto scientifico. Noi abbiamo il CNR che studia per Lacco Ameno e l’INGV per Casamicciola. E’ evidente però che noi anche in questo caso non dobbiamo e non vogliamo essere impreparati. Noi ci fidiamo del professore De Natale e quindi sarà coinvolto l’INGV nella persona del professore Giuseppe De Natale e per il cui supporto abbiamo già ottenuto la liberatoria dell’Istituto. Una consulenza scientifica per quanto riguarda l’aspetto sismico, la propagazione delle onde, la microzonizzazione, la individuazione dei fabbricati singolarmente, insomma tutte le informazioni Tecnico scientifiche che possono ragguagliare ai sindaci che a loro volta possono produrre un documento politico da sottoporre all’attenzione di chi di dovere. Insisto anche su questo strumento per una serie di motivi. Avendo l’obbligo della redazione del Piano urbanistico non si pò pensare ad uno studio che non riguardi lo studio di tutto il territorio ancorché la fase emergenziale ci porta a pensare alla zona ammalorata. Ma lo strumento deve contemplare lo sviluppo socio economico ed urbanistico dei due comuni nella loro interezza. Una occasione ed una sfida. Appare evidente che andare a chiedere una Norma come desiderata ha un significato, andarlo a chiedere sulla scorta di un progetto e quindi anche sulla scorta di un piano di fattibilità concreto studiato e redatto dalla Federico secondo dal dipartimento di architettura mi sembra una iniziativa politica di rilievo che parte dal basso che recepisce l’emergenza ma sopratutto che studia il territorio dal basso con tutte le sue criticità. Criticità che partano dalla messa in sicurezza. Anche perché non è la messa in sicurezza solo di chi ci deve abitare, ma sopratutto di dare l’immagine turistica ed economica che l’isola d’ischia, sta lavorando per la sicurezza di tutti per ritornare a carpire la fiducia dei turisti che dovremmo avere l’onore di ospitare”

Un messaggio forte per la ricostruzione?
“Un messaggio forte per la ricostruzione, soprattutto perché è una iniziativa che parte dal basso, non credo sia la prima in Italia e ritengo che sia io che Castagna stiamo facendo un buon servizio al territorio per essere pronti e preparati alla sua riqualificazione tenendo conto delle sue necessità concrete. Non andremo al tavolo del governo con i desiderata, ma sulla scorta di un progetto concreto. Sono particolarmente, diciamo, impegnato in tal senso perché io non escludo sin dalla notte del sisma che dallo studio sismico potrebbe emergere una delocalizzazione per imprese e cittadini in tutto o in parte in piccole e grandi aeree, penso alle aree di frana, ed in quel caso io non posso, come sindaco, farmi trovare impreparato sulla delocalizzazione, perché la delocalizzazione di scuola, aziende e cittadini fa venire meno il senso di comunità . E quindi penso, siccome l’itala e l’Europa vanno verso la direzione del non volere ancora consumo di suolo, io l’ho chiamata impropriamente STU, ma credo che sul modello della STU debba individuare il patrimonio edilizio dismesso sul mio comune.Penso debba farlo anche Casamicciola. Questo per valutare se ci sia interesse governativo alla acquisizione. Con ciò se propio si deve ricorrere all’eventuale delocalizzazione che ciò avvenga all’interno del nostro territorio per non disperdere la nostra comunità“.

Un protocollo auspicato, uno studio urbanistico e di recupero sperato. Questo per quanto riguarda lo strumento da mettere in cantiere per la riqualificazione. Una riqualificazione che non può prescindere dalle aziende. Per cominciare finalmente a parlare di ricostruzione i comuni metteranno ora nero su bianco quali sono i bisogni dei nostri territori per cominciare ad inquadrare, dall’interno, le norme che servono per la ricostruzione. Questo pomeriggio il civico consesso di Lacco Ameno approverà la bozza di protocollo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos