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mercoledì, Aprile 24, 2024

“REI”, partito il Reddito di Inclusione incompatibile con la Naspi

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Il mese di dicembre 2017 sarà ricordato come il mese dell’inizio del nuovo corso della lotta alla povertà e delle misure di sostegno per le fasce deboli. Ha preso, infatti, il via il “REI”, il nuovo dispositivo che va sotto il nome di Reddito di Inclusione e che si propone di essere più vicino a quanti, davvero, non riescono ad arrivare a fine mese con le proprie forze economiche.
Ha scritto, nel giorno dell’avvio del dispositivo, il premier Paolo Gentiloni: “Da oggi in vigore il reddito di inclusione. Un primo passo importante. Contrasto alla povertà e incentivo all’inclusione sociale su tutto il territorio nazionale. La crescita economica aiuta i più deboli.”
Il REI, infatti, prevede un beneficio economico erogato attraverso l’attribuzione di una carta prepagata emessa da Poste Italiane SpA ed è subordinata alla valutazione della situazione economica e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Il beneficio economico sarà erogato per un massimo di 18 mesi, dai quali saranno sottratte le eventuali mensilità di Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) percepite, come specificato dall’INPS. Si compone di due parti: oltre al beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI) vi è un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei servizi sociali del Comune.
La somma partirà da un minimo di 187 euro per le famiglie composte da una persona e arriverà fino a 485 euro per quelle con 5 componenti o più. Chi richiede il sostegno dovrà soddisfare specifici requisiti di residenza e anagrafici, economici, di composizione del nucleo familiare e di compatibilità, specificamente dettagliati nella circolare. L’ammontare dell’importo è correlato al numero dei componenti del nucleo familiare e tiene conto di eventuali trattamenti assistenziali e redditi in capo al nucleo stesso. In ogni caso, l’importo complessivo annuo non può superare quello dell’assegno sociale.
La nuova misura, universalistica, fin da subito sta creando non pochi dubbi sulla nostra isola.
“Reddito di inclusione, non per chi riceve la Naspi?” è questa una domanda e considerazione molto forte posta da Luciano Castaldi e che ha suscitato non pochi commenti in merito. Anche perché ben specificato nella comunicazione governativa.

I REQUISITI
Il richiedente deve essere congiuntamente: cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda.
Il nucleo familiare deve trovarsi in almeno una delle seguenti condizioni: presenza di un minorenne; presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore; presenza di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui sia l’unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica) e presenza di un componente che abbia compiuto 55 anni con specifici requisiti di disoccupazione.
Il nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di: un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6mila euro; un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE, ossia l’ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).
Per accedere al REI è inoltre necessario che ciascun componente del nucleo familiare: non percepisca già prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria; non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità); e non possieda navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).

IMPORTO E DURATA
L’importo è legato al numero dei componenti del nucleo familiare a partire da un minimo di 188€ fino ad un massimo di 485€.
– 1 componente 188€
– 2 componenti 294€
– 3 componenti 383€
– 4 componenti 461€
– 5 o più componenti 485€
Il beneficio economico erogato dall’Inps, sarà concesso per un massimo di 18 mesi e saranno previsti 6 mesi di pausa prima di poter ripresentare richiesta.

COME RICHIEDERE IL REI
Il Rei potrà essere richiesto dal primo dicembre 2017 e verrà erogato a partire dal primo gennaio 2018. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in formato cartaceo presso i comuni di residenza.
L’importo verrà erogato sulla “carta prepagata Rei”. Il 50% dell’importo stabilito potrà essere ritirato in contanti, il resto sarà utilizzabile per la spesa e per pagare le bollette. La tessera darà inoltre dare diritto allo sconto del 5 per cento sugli acquisti in negozi e farmacie convenzionate.

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