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sabato, Aprile 20, 2024

Regno di Nettuno, annullato il bando per il direttore. Per partire, i tempi si allungano “considerevolmente”

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Gadme | Sette giorni fa vi abbiamo raccontato di come il Regno di Nettuno, o meglio, il consorzio dei sindaci che dovrebbe gestirlo, avesse pubblicato un nullo avviso pubblico per la selezione del direttore del consorzio stesso.

Un avviso pubblicato il 12 marzo e annullato il 22. Dieci giorni per rendersi conto che quell’atto era nullo e, ironia della sorte, è nulla anche il suo annullamento.

E’ davvero imbarazzante pensare che qualcuno pensi di poter “rendere” attivo un Consorzio composto da sei amministrazioni pubbliche senza prima approvare lo statuto in Consiglio Comunale.

E il tutto alla luce di un passato pieno di vergogna, di imbarazzo e mal funzionamento.

Nel decreto ministeriale che riaffida la gestione dell’area marina protetta ai sindaci dei Comuni dell’isola d’Ischia, quasi come una beffa si legge: “Considerati gli antefatti che hanno portato al DM 74/2015, per i primi 5 anni non potranno essere nominati consiglieri persone abbiano già ricoperto il ruolo di amministratore del Consorzio antecedentemente alla data della sottoscrizione del presente statuto”.

Alla faccia degli antefatti, questi nuovi non hanno ancora iniziato e già combinano macelli.

Ma leggiamo come il presidente del Consorzio, Raffaele Buono, annulli un atto non firmato da lui.

«Annullamento in autotutela dell’avviso pubblico di selezione del direttore del Consorzio di Gestione della AMP Regno di Nettuno pubblicato in data 12.03.2019 di cui alla delibera 02.12.2019 del CdA. Il presidente del CdA nella sua qualità di rappresentante legale dell’ente vista la legge 241/90, art 21-nonies; visto l’avviso pubblico di selezione questo Consorzio finalizzato alla selezione del direttore del Consorzio pubblicato sul sito istituzionale www.nettunoamp com in data 12.03.2019; visto che la citata deliberazione del CdA scaturiva dalla necessità di anticipare i tempi in previsione e nelle more della pubblicazione del Decreto di affidamento al Consorzio della gestione della AMP; preso atto che i tempi di espletamento dell’iter di affidamento paiono allungarsi considerevolmente; tenuto conto che questo Ente opera con l’intenzione di adottare atti finalizzati alla migliore realizzazione del bene pubblico e nella totale trasparenza; verificato che nessun pregiudizio deriva ad alcuno come conseguenza dell’adottando procedimento di autotutela; ravvisata l’opportunità di procedere all’ annullamento in autotutela della selezione in parola; verificata la sussistenza dei presupposti di legge per procedere in autotutela; visto il comma 2. e dell’art. 15 del vigente statuto che conferiscono al presidente il potere di “promuove le azioni possessorie, i provvedimenti conservativi ed in genere tutti i ricorsi e le azioni aventi carattere d’ urgenza”; Delibera l’annullamento in autotutela della selezione in parola e rimanda la ratifica della presente disposizione al primo CdA utile.»

Ma andiamo con calma. Il presidente Raffaele Buono scrive “visto il comma 2. e dell’art. 15 del vigente statuto”. A quale statuto si riferisce il presidente? A quello che i comuni non hanno ancora approvato in consiglio comunale o quello, veramente, vigente e datato 2013?

Perché quello vigente, all’articolo 15, parla dei poteri del vicepresidente. Un inizio pessimo diciamocelo. Partire con una figuraccia è proprio una cosa dai nostri sindaci.

Ma restiamo nell’ambito di quello che è scritto nell’avviso di annullamento in auto tutela.

«nelle more della pubblicazione del Decreto di affidamento al Consorzio della gestione della AMP; preso atto che i tempi di espletamento dell’iter di affidamento paiono allungarsi considerevolmente» Questo passaggio deve farci pensare. Cosa significa, infatti, che “i tempi di espletamento dell’iter di affidamento paiono allungarsi considerevolmente”? Il Regno di Nettuno continua ad essere gestito male. Continua ad essere una cosa senza forma! E il Ministero cosa ne pensa?

Ma, soprattutto, cosa stanno combinando i sindaci? Continua la presa in giro dei cittadini e degli amanti del nostro mare. Perché i tempi si allungano considerevolmente? Forse la dottoressa Giarratano si è già pentita di aver affidato, ancora una volta, la gestione dell’Area Marina Protetta ai sindaci di Ischia e Procida?

Questa falsa partenza, infatti, ci espone al solito giudizio. E chi è stato costretto a toglierci il giocattolo dalle mani perché eravamo incapaci, alla prima occasione ha preso atto che siamo sempre gli stessi e che facciamo sempre le stesse cose.

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