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martedì, Aprile 16, 2024

Real Forio, ecco servita la terza salvezza consecutiva: e ora?

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Il campionato di Eccellenza ha chiuso i suoi battenti (per chi non ha dovuto disputare le appendici play off e play out) ormai da 20 giorni e, quindi, il tempo dei bilanci – che precede di poco quello della riorganizzazione – è arrivato. Il Real Forio ha chiuso il suo cammino nel girone A con 37 punti, ad un ottimo settimo posto in coabitazione con la Sessana a sole due lunghezze da quanto la stesa squadra biancoverde era stata capace di fare, piazzandosi però in ottava posizione. Quella ottenuta dalla compagine allenata da mister Franco Impagliazzo è stata la terza salvezza consecutiva (dopo le due portate a casa quando in panchina sedeva Giovanni Iovine), forse la più facile da ottenere, sicuramente quella che potrebbe davvero consolidare la società foriana all’interno della difficile categoria regionale.

“Per il terzo anno consecutivo abbiamo raggiunto l’obbiettivo prefissato dalla società. Dal 2014 una crescita costante che è culminata con lo storico settimo posto di quest’anno, che ci ha dato tante soddisfazioni. Siamo anche onorati dell’importante risultato ottenuto da Francesco De Felice (classe 96) che con 19 reti (2 rig) si è piazzato al terzo posto tra i bomber del Gir. A di Eccellenza, scavalcato solo da Carotenuto (Afragolese) ed Esposito (Savoia). A parte tutti i soci e tutti gli sponsor che ci sono stati vicini, voglio ringraziare particolarmente lo staff tecnico e i dirigenti che per tutto l’anno, ogni giorno, hanno lavorato duramente e con passione per raggiungere l’obbiettivo, superando tante difficoltà e portando in alto il nome di Forio in tutta la Campania”, queste sono le parole con cui il ds biancoverde Vito Manna ha salutato, attraverso il suo profilo Facebook, i risultati raggiunti da società, squadra e staff tecnici nelle ultime tre stagioni.

 

IL CAMMINO – Con la salvezza nel mirino, il Real Forio parte davvero bene. Un 5-5 con la Sessana è solo il primo indizio di come si comporterà la squadra nei mesi a venire. Alla 9a giornata i foriani hanno già battuto Neapolis, Pimonte ed Hermes Casagiove, tre dirette concorrenti e si trovano a 4 lunghezze dalla zona play off. Intanto è avvenuto già un cambio di modulo (dal 4-3-3 al 3-5-2 usato nella passata stagione), ed inoltre Gianluca Saurino segna già a raffica ma trova spazio e reti anche Francesco De Felice. Il derby perso col Barano al “Calise” fa segnare la prima crisi, che si conclama ad Afragola e si risolve con l’enensima vittoria contro una pericolante, il Virtus Volla. Sarà l’ultima di Gianluca Saurino, che lascia con una tripletta (e 12 marcature in 11 gare) per portare a termine il suo discusso trasferimento alla Nuova Ischia. Per approdare al sodalizio gialloblu lascerà anche suo fratello Ciro. Altro momento no, prima della sosta natalizia: arrivano tre sconfitte di fila (Real Albanova, Portici e Savoia) ma anche calciatori nuovi (Castagna, Sollo ed i fratelli Costagliola). L’andata si chiude con 18 punti. Tutto sembra poter volgere al peggio, ma invece la squadra si compatta e rinasce ottenendo ben 8 punti in sole 5 gare del girone di ritorno, prima della incredibile debacle di San Giorgio (da 0-2 a 3-2 per i locali in poco più di un tempo), che crea forte tensione fra staff tecnico e squadra. La vittoria con il Casagiove restituisce serenità, ripersa in uno sfortunato ed arbitrato male derby a Procida. Ma la cose più belle le sta facendo vedere De Felice che, libero dalla ingombrante presenza di Saurino, spadroneggia nelle aree avversarie. La vittoria col Mondragone da la serenità quasi definitiva in classifica, d il derby col Barano una piccola soddisfazione alla squadra (finisce 2-2). Le sconfitte contro Afragolese e Virtus Volla sono indolori, visto che con tre turni di anticipo la salvezza senza passare per i play out è matematica. La vittoria contro l’Albanova e le sconfitte contro Portici e Savoia fanno chiudere il Real Forio a quota 37 con un po’ di delusione: i 40 punti erano un bel traguardo a livello simbolico ed avrebbero consentito di chiudere la stagione sopra quella precedente.

 

BENE MA…LA SOGLIA NON E’ STATA VARCATA – Tutti al Real Forio si attendevano, in questa stagione, di superare il punteggio finale con cui la squadra aveva salutato la salvezza in quella passata (39 punti). La squadra allenata da Franco Impagliazzo non ci è riuscita, benché mediamente il girone A 2016/17 non sia stato migliore di quello dell’annata scorsa. Per accorgersene bastano pochi dati. Infatti, la lotta per la salvezza fu nettamente più dura un anno fa, vista la sola Arzanese (chiuse con 2 punti) a fare da materasso all’intero lotto, e con la penultima (lo Stasia) che terminò il suo campionato con ben 23 mattoncini. Anche nella passata stagione la quint’ultima (il Gladiator) non disputò il play out perché a più di 9 punti dal Virtus Volla terz’ultimo, ma non fu salva con lo stesso anticipo con cui si è salvata la quint’ultima di questa stagione, la Mariglianese, che già a marzo pensava all’estate.

Inoltre, non per screditare il Barano, ma gli aquilotti sono riusciti a salvarsi, in pratica, ottenendo 9 punti ed una sola vittoria in tutto il girone di ritorno, contro l’ultima in classifica Hermes Casagiove che, unita alla Neapolis (14 punti finali) ha formato la coppia cuscinetto per quest’anno. Il fatto che in testa ci sia stata più lotta in questa stagione non sta a significare che il campionato sia stato di una qualità superiore ai precedenti: benché il Real Forio ha messo insieme pochissimi punti con le prime della classe, non ha quasi mai sfigurato, segno tangibile che le stesse non erano poi così imbattibili sul campo. Comunque, la salvezza è arrivata anche se non come – probabilmente – si sperava all’ombra del Torrione, anche perché l’estete scorsa è stata fatta una scelta precisa e sicuramente tendente alla volontà di migliorare quanto già fatto: il riferimento è all’affido a Franco Impagliazzo della gestione tecnica della squadra.

Al di la delle dicerie che accompagnano Taratà sul suo modus operandi (non gradisce una squadra troppo giovane ed altro…), il Real Forio ha inteso portare l’esperto e sicuramente carismatico allenatore alla guida della sua rosa anche per estendere la fidelizzazione dei suoi tifosi. In pratica, il nome di Impagliazzo avrebbe dovuto portare più supporters sulle gradinate del “Calise” durante le gare interne della squadra biancoverde. L’operazione pare essere riuscita in minima parte, visto che il pubblico foriano non è aumentato a dismisura nel suo seguito. Va da se, che il club con sede nel comune del Torrione dovrebbe comunque chiedersi il perché non riesca ad attirare più affezionati di quanti ce ne siano sempre stati. Anche se non necessariamente è colpa sua.

Ciò, invece, che con il nuovo tecnico è cambiato rispetto ad un anno fa è il dato relativo alle reti incassate e subite dalla squadra: molte di più quelle fatte, ma anche quelle subìte, segno che il gioco del mister era molto votato all’offesa e meno alla difesa, quindi più spettacolare rispetto a quanto ammirato in passato. Questo anche perché a livello qualitativo la rosa forse è salita di tono rispetto alla sua composizione precedente. Però, va detto che dal periodo buio della stagione, dal  mese in cui la rosa si è impoverita non poco, Impagliazzo ha saputo uscire con tanto lavoro e tanta calma, mettendo a tacere le tante bocche che in quei giorni già stavano annunciando una debacle finale senza precedenti. A salvezza acquisita, quindi, è giusto che il Real Forio celebri il risultato come un bella vittoria sportiva e societaria (lo ha fatto anche il Barano anche se con toni meno trionfalistici), ma è anche giusto sottolineare che la  crescita a cui la società biancoverde puntava per consolidarsi nella categoria non c’è stata o, comunque, è stata davvero poco apprezzabile.

 

COSA SUCCEDERA’ – Non è la prima volta, e non sarà nemmeno l’ultima, che alla fine di una stagione le società dilettantistiche isolane si trovano a confrontarsi con un (eventuale) successo ottenuto sul campo, ma con una difficile riorganizzazione in vista della successiva. In particolare, il Real Forio dovrà necessariamente fare i conti con gli addii di Nicola Mora, Franco Verde (anche se per quanto riguarda il portiere non sarà molto dolorosa la sostituzione) e De Felice (la punta è già in contatto con società di categoria superiore). Inoltre, appaiono certe le partenze dei fratelli Costagliola (non si può puntare sui bravi ragazzi procidani visto che si allenano davvero poco in settimana) e di Fanelli. Probabilissima anche quella di Castagna, arrivato alla corte di Taratà solo a dicembre. Incerta, invece, la permanenza di Sollo: il portiere ex Casalnuovo si è trovato bene in maglia biancoverde, ma per restare vorrà che la società gli sottoponga un progetto serio e con serie basi economiche. Un po’ quello che chiede Franco Impagliazzo per proseguire la sua avventura al timone della squadra: il tecnico è stato quello che ha portato Davide Trofa (un lusso per l’Eccellenza) a Forio, e quindi la presenza in biancoverde del forte centrocampista pare essere legata a doppio filo a quelle che sono le intenzioni del tecnico, che certamente non vorrà ripetere l’annata terminata da poco. Una mano al Real (ma anche al Barano) pareva averla fornita la permanenza della Nuova Ischia (ahilei!) in Promozione: con la squadra gialloblu ancora in una categoria inferiore sembrava difficile il dover assistere ad una migrazione verso Fondo Bosso di alcuni titolari biancoverdi (e bianconeri), in stile Saurino. Invece, con tutta probabilità, la società ischitana nella prossima stagione frequenterà almeno l’Eccellenza (anche se l’obiettivo dichiarato è l’acquisizione di un titolo in Serie D) e con ciò la razzia di talenti isolani dalle cugine più povere potrebbe tramutarsi in dura e cruda realtà.

Va sottolineato, inoltre, che la società foriana, per una scelta forse non condivisibile ma precisa, ha dedicato meno attenzione al settore giovanile negli ultimi tempi, soprattutto alla parte dello stesso che poteva preparare una buona parte di giovani al salto in prima squadra. Le difficoltà in cui sono costrette a muoversi le dirigenze isolane le conosciamo tutti: per convincere un calciatore della terra ferma ad approdare sull’isola anche per pochi mesi, vanno garantiti uno stipendio mediamente più alto di quello dei compagni, più il vitto e l’alloggio. Ovvio, quindi, che un club dalle risorse economiche limitate come il Real Forio ci pensi su più volte prima di approcciare trattative con giocatori che potrebbero costare un occhio dalla testa. Come sarebbe stato ovvio prestare attenzione alla creazione di un paracadute che, mancando, costerà tanta fatica e grossi investimenti sul mercato. Da qui l’incertezza, atavica e quasi genetica, con cui ogni club isolano va a confrontarsi ogni anno in questo periodo. Forse per Forio, come per altrove, basta fare mezzo giro dell’isola per capire dove, è arrivato il momento di rendersi conto che il transitorio non va d’accordo con il vittorioso, anche se l’impressione è diversa.

 

 

1 COMMENT

  1. Anni che dico che bisognerebbe formare una sola squadra ad Ischia le altre società devono formare i piccoli per poi inserirli in prima squadra invece ogni società ogni anno spende migliaia di euro tra trasferte vestiario e altro. Ma c’è chi vuole giocare i derby tra barano e Forio e altro abbiamo visto che fine ha fatto la nuova Ischia quest’anno. Basta un progetto di questo tipo per vedere l’Ischia Isolaverde a grandi livelli nazionali. Gravano sulla testa dei presidenti isolani vitro alloggio per i ragazzi della terraferma ricordo che ad Ischia con il potenziale che c’era e c’è si poteva fare uno squadrone. I vari Mattera, oratore impagliazzo iovene monti in porta savio potevano giocarsela tranquillamente la lega pro invece non solo è fallita l Ischia ma con questi costi e senza organizzazioni falliranno altre società. Una sola squadra un unico gruppo sotto il nome Ischia. Svegliatevi da quest incubo.

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