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venerdì, Marzo 29, 2024

Quando si parla di abbattere una tariffa urbana di 12 euro fissata ben oltre 10 anni fa, si pecca di populismo!

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La nostra è un’isola che vive di turismo! Conseguenza diretta? I turisti ci giudicano e lo fanno innanzitutto a partire dai servizi che siamo capaci di offrire. Il trasporto pubblico? E’ il primo biglietto da visita capace di suscitare il più bel complimento come il peggiore dei giudizi. Sta di fatto che dinanzi ad un servizio pubblico di linea, quello dei Bus per intenderci, che di anno in anno “perde” letteralmente “pezzi”, oltre aliscafi e traghetti, ci restano i Taxi, o meglio, quel servizio pubblico da piazza che davvero ancora oggi, come amministrazioni, non siamo in grado di gestire?

Le proteste ultime da parte della categoria ischitana, contro un’amministrazione assente, motivate da quella che è stata definita una “mancanza di rispetto” protrattasi per tutto il primo anno di mandato della nuova compagine di governo locale, significano qualcosa di più rispetto a quelle degli anni passati e non possono non trovare sostegno e solidarietà. Per dirla chiaramente: i tassisti ischitani questa volta hanno proprio ragione!

Non che di ragioni non ne avessero anche nel passato, per carità, ma, conoscendo personalmente i fatti, in verità, se ieri le ragioni erano nel mezzo, oggi come oggi niente affatto, sono tutte da una parte e lo sono per un solo motivo: una categoria così importante per il nostro territorio non può essere messa da parte come è stato fatto né può essere esclusa dalle decisioni che riguardano la gestione urbana di un territorio come il nostro.

Oggi, all’indomani di una protesta e di una apertura di dialogo determinata proprio dalla protesta, cosa gravissima, giacchè la protesta si poteva evitare e c’era tutto il tempo per non arrivarci, si parla di “rivoluzione copernicana del servizio taxi ad Ischia”. Bha!

Conoscendo gli operatori del comparto, credo che alle belle parole del Sindaco, davvero disarmanti per l’ingenuità, suppongo questa derivante da una scarsissima conoscenza della materia, non avranno potuto far altro che farsi cadere le braccia, esterefatti! Non oso immaginare le perplessità dei rappresentanti sindacali! Parlo per cognizione di causa, non fosse altro perché queste persone ho avuto modo di conoscerle durante gli anni in cui prestavo servizio al Comune di Ischia ed assicuro i cittadini che sempre, in ogni incontro con la categoria e per la categoria, mai si sono tirati indietro dal dare un supporto all’amministrazione al fine di attivare iniziative utili alla comunità. Sempre mostrandosi aperti ad ogni dialogo costruttivo e risolutivo.Le paventate proteste degli anni addietro, non hanno mai determinato bracci di ferro, tant’è che alla fine venivano ritirate, anche perché il tavolo di concertazione con la stessa categoria può dirsi fosse permanente, con incontri costanti, non fosse altro che per una questione proprio di rispetto!

Dalle tariffe alle aree di sosta: le questioni sul tavolo sono sempre state queste, ma non solo. Un fatto è certo: non si può paragonare il nostro servizio pubblico da piazza a quello di una città come Napoli, così come non si può bypassare la normativa vigente in materia senza mettere di nuovo mano ad un Regolamento comunale che resta inadeguato e sul quale andrebbero davvero fatte epurazioni ed integrazioni significative.

D’altrode, una rivoluzione copernicana che dir si voglia, per il servizio taxi ad Ischia, potrebbe realizzarsi solo attraverso la definizione di un unico Regolamento valido per il servizio sull’intera isola.

Qui non è una questione di dimensione mezzi, magari con il ritorno alle vecchie motorette, ma una questione di buon senso! Sei comuni, sei regolamenti diversi, sei modelli gestionali del servizio diversi per un unico comparto? Ancora, nel 2018? E’ un fatto ridicolo oltre che anacronistico e controtendenza! Parliamo di Europa e non sappiamo essere isolani!

La gestione di un servizio pubblico essenziale su di un’isola come la nostra necessita di soluzioni vere e non di quattro favolette!

Quando si parla di abbattere una tariffa urbana di 12 euro fissata ben oltre 10 anni fa, si pecca di populismo! E’ come cercare l’acclamazione della gente comune, noi ischitani, dicendo che potremmo usufruire così anche noi del servizio, senza spiegarci però, quali sono i reali costi di quel servizio e come mai quella tariffa, ben oltre 10 anni fa venne determinata, certamente non capoticamente, ma sulla scorta di un piano industriale.  Ecco, mi chiedo: 10 euro da dove verrebbero fuori? E’ stato fatto un piano industriale su questa tariffa? Sono state vagliate le fonti ISTAT e consultato il CIPE etc etc etc?

Abbattere una tariffa, significa aver fatto bene i conti e definito una serie di iniziative capaci di mantenere in equilibrio l’economia di questo comparto, giacchè ci sono famiglie intere che dovrebbero vivere di questa economia e che purtroppo oggi, mi duole ammetterlo, a stento con essa sopravvivono! Un conto è mettere mano ad una tariffa al ribasso per un servizio che deve asservire una intera isola, un conto se limitato ad un solo comune con un kilometraggio risicato.

Dinanzi ad un servizio pubblico di linea EAVBUS che non è solo in crisi, ma sull’orlo del fallimento, con mezzi obsoleti, privi di aria condizionata, non a norma, addirittura provenienti dai paesi dell’Est, lì dismessi perché non a norma EU e qui recepiti come fossimo un paese del terzo mondo, ci si preoccupa che i nostri taxi sono dei VAN a 9 posti? Mi spiegate come si fa a garantire un servizio di trasporto pubblico a 5 milioni di turisti? Con le motorette a 5 posti? Io direi che ci vogliono gli uni e le altre e che magari si può lavorare per creare un sistema a sostenibilità ambientale, un servizio sperimentale, elettrico ed a norma EU! Questa si che sarebbe una rivoluzione insieme ad un solo piano di trasporto pubblico da piazza isolano.

Hanno ragione i nostri tassisti: sono rimasti inascoltati e messi alla porta del Palazzo che dovrebbe accoglierli tutti i giorni, invitandoli ad entrare per trovare soluzioni condivise, specie quando un’amministrazione non è capace di mettervi mano da sola perché non ne ha la competenza.

E’ troppo facile aprire la porta a chi a pugni chiusi ed a voce alta chiede di entrare. Si da solo l’impressione di volerli zittire per non far sentire agli altri, i cittadini, cosa hanno da protestare!

Ma i tassisti ischitani sono anche nostri concittadini e tra l’altro, svolgono un servizio pubblico alla pari di quello che dovrebbe svolgere un’amministrazione comunale.

Le pecche e le nefandezze sono ovunque, nel comparto taxi quanto in amministrazione, va da se che si possano eliminare, con un impegno reciproco e lavorando insieme.

Per il 2019? Mi auguro che si apra la stagione del rispetto, anche perché i nostri tassisti con le loro famiglie non esistono solo ogni 5 anni, quando servono come messe elettorale!

 

 

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