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venerdì, Aprile 19, 2024

Processo Cpl Concordia, oggi la requisitoria del pm Carrano

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Paolo Mosè  | Salvo colpi di scena il sostituto procuratore della Repubblica Celeste Carrano questa mattina prenderà la parola per la requisitoria. E farà conoscere quali sono le conclusioni a cui è giunta nel famosissimo processo Cpl Concordia che vede imputati l’ex sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino e l’allora responsabile dell’Ufficio tecnico Silvano Arcamone. Dopo due anni di serrato processo che si è celebrato dinanzi alla I sezione penale e dove sono comparsi tutti i possibili testimoni che l’accusa riteneva indispensabili per tentare di confermare l’ipotesi accusatoria di corruzione per l’esercizio delle funzioni. Processo ridimensionatosi nel tempo dopo che la Procura si era vista recapitare l’ordinanza del tribunale del riesame con la quale spediva per la maggior parte degli imputati gli atti alla procura della Repubblica di Modena per competenza territoriale. Essendosi il reato di associazione per delinquere realizzato nella cittadina emiliana ove ha sede legale la Concordia. Una requisitoria che a quanto pare si celebrerà pur in presenza dell’astensione proclamata dalle Camere penali distrettuali della Corte di Appello di Napoli. Gli avvocati in questa udienza ascolteranno soltanto quanto avrà da dire il pubblico ministero, come argomenterà le sue richieste. Gli avvocati difensori prenderanno la parola, come concordato, il 19 dicembre ed hanno preannunciato che la parte più sostanziosa e interessante delle loro argomentazioni sarà consegnata per iscritto. Mentre l’intervento a braccio servirà soltanto per delucidare le argomentazioni riportate nelle memorie. E quindi saranno interventi brevi, ma al tempo stesso sostanziosi, interessanti.

INTERROGATIVI. Salvo colpi di scena, quindi, l’accusa prenderà la parola dopo aver cercato di diradare i tempi della sentenza con una richiesta suppletiva. Sollecitando il tribunale ad accogliere l’istanza per risentire alcuni testimoni e l’acquisizione di documentazioni per rafforzare un castello accusatorio molto debole. Cosa farà il sostituto Carrano? Andrà avanti per la sua strada nel continuare a ritenere colpevoli di quel reato di corruzione per l’esercizio delle funzioni Ferrandino e Arcamone? O farà un esame attento e scrupoloso di tutto ciò che si è detto e si è provato in dibattimento? Ben consapevole, però, di trovarsi tra le mani pochi assi nella manica da poter giocare e ottenere, eventualmente, una condanna. O farà un’analisi da pubblico ministero, che oltre a valutare le prove a carico degli imputati deve anche valutare quelle a discarico, come ci insegna il nostro ordinamento? Tutte domande che troveranno una risposta già dalle prime battute della requisitoria. Allora si conoscerà quale sarà l’orientamento, la scelta del magistrato inquirente che ha rappresentato nel suo insieme la Procura in un caso che ha fatto clamore e dal quale si è poi sviluppata l’inchiesta Consip che ha provocato un vero e proprio terremoto. In termini sussultori e ondulatori, con la messa in stato di accusa dell’allora capitano Gianpaolo Scafarto (oggi maggiore), che ha condotto le indagini sia della Cpl e di Consip e pochi giorni fa è stato raggiunto da un provvedimento del gip che lo sospende dalle sue funzioni per anni uno. Così come il suo colonnello superiore Sessa. Per aver tentato di depistare le indagini della procura della Repubblica di Roma. E in questi stessi giorni il procuratore generale presso la Suprema Corte di Cassazione ha avviato un procedimento disciplinare chiedendo al Consiglio superiore della magistratura di procedere nei confronti di John Henry Woodcock e la sua collega Celeste Carrano che questa mattina dirà la sua nei confronti di Ferrandino e Arcamone. Sarà una richiesta di condanna? Se sì, in che misura? Ma il magistrato potrebbe anche scegliere un’altra strada, che potrebbe essere quella di sviluppare un discorso dove emergono diverse sfumature che bacchettano i comportamenti degli imputati, sotto l’aspetto deontologico-amministrativo. Per poi concludere con una richiesta che tecnicamente viene definita 530 secondo comma del codice di procedura penale. Che in soldoni è un’assoluzione con la vecchia formula di insufficienza di prove. E che se trovasse corrispondenza nel giudizio del tribunale darebbe la misura di un pubblico ministero al di sopra delle parti e comunque rispettoso dell’andamento del processo e si eviterebbero ulteriori contrapposizioni. Tutt’altro il discorso se concludesse con una condanna e si ritrovasse con un’assoluzione piena. Sono nostre considerazioni, di chi ha seguito passo dopo passo l’andamento di questo processo che avrebbe potuto avere tutt’altra storia se ci fossero stati tutti gli imputati e i temi da toccare sarebbero stati diversi e variegati. Oggi invece il tribunale di Modena, che si è riunito nuovamente alla metà di novembre, ha rinviato la trattazione a marzo 2018. Senza fare nulla di significativo. E ciò viene interpretato come se i giudici volessero attendere la sentenza di Napoli per poi procedere sulla stessa strada con una sentenza di assoluzione per quegli imputati che sono a giudizio nel capoluogo emiliano. La sentenza di Napoli, comunque, arriverà subito dopo la festività dell’Epifania, come ha dichiarato lo stesso presidente del collegio. Dal 19 alla prossima udienza il tribunale avrà tutto il tempo di esaminare la voluminosa documentazione e rileggersi soprattutto le intercettazioni trascritte e i verbali stenotipi.

L’ACCUSA. E comunque tutto ruota intorno al capo d’imputazione e su quello si impronterà la requisitoria del pubblico ministero: «Perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, Ferrandino Giuseppe, nella sua qualità di pubblico ufficiale Sindaco del Comune di Ischia (già Sindaco del Comune di Casamicciola Terme dal 2002 al 2007), nell’esercizio di tale funzione e abusando di tale qualità – essendo, tra l’altro, Sindaco del Comune capofila per l’opera pubblica di metanizzazione dell’intera isola di Ischia – per consentire alla Cpl Concordia la aggiudicazione e l’assegnazione dei lavori relativi alla “metanizzazione” del Comune di Ischia e alla successiva gestione in concessione di tali impianti (e dunque per adottare o per far adottare dai tecnici e dai funzionari del predetto Comune, ed in particolare da Arcamone Silvano, longa manus del Sindaco Giuseppe Ferrandino, i relativi provvedimenti e i relativi atti inerenti ai suddetti lavori e alle conseguenti varianti), nonché per favorire ed accreditare la Cpl presso i Sindaci degli altri Comuni dell’Isola di Ischia (Casamicciola, Lacco Ameno, Forio) consorziati per la realizzazione della medesima opera pubblica, provvedendo in tale prospettiva a sollecitare e a “pressare” in tal senso i predetti Amministratori, si faceva promettere e poi anche dare indebitamente, per sé e per i suoi familiari, da Simone Francesco (responsabile delle relazioni istituzionali della predetta Cpl), Verrini Nicola e da Casari Roberto (Presidente della suddetta Cpl) danaro ed altre utilità, consistite in particolare: nella stipula di due fittizie convenzioni (con la corresponsione dell’importo previsto dalle convenzioni medesime), per gli anni 20I3 e 2014, con l’Hotel Le Querce di Ischia – albergo di proprietà della famiglia del Sindaco Ferrandino Giuseppe – sottoscritte dal Presidente Casari e da Ferrandino Giovanni Giuseppe, padre del più volte citato Sindaco Ferrandino Giuseppe (convenzioni che prevedono l’impegno da parte della Cpl Concordia ad erogare la somma di circa 165.000 euro, per ciascuna delle suddette annualità, alla società alberghiera della famiglia del Sindaco Giuseppe Ferrandino a fronte dell’impegno della stessa società di “mantenere a disposizione” della Cpl, in persona dei dipendenti che di volta in volta intendessero usufruirne, 7 stanze di albergo per le stagioni estive 2013 e 2014 (con l’esclusione del periodo compreso tra il 10 e il 24 agosto) e per il Capodanno del 2013 e 2014; nella assunzione da parte della Cpl Concordia di Ferrandino Massimo, fratello di Ferrandino Giuseppe, quale consulente della medesima società, nonché nell’assunzione di numerose altre persone presso la stessa Cpl e nella espressa indicazione ai dirigenti della predetta società cooperativa di un giornale (locale), diverso dal Golfo, sul quale essa avrebbe dovuto fare la pubblicità. Essendo stato commesso il fatto con il contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato. Accertati in Ischia nel 2013 – Commessi in Ischia dal 2007 fino al 2014 con condotta reiterata e perdurante».

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