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giovedì, Marzo 28, 2024

Processo CPL a Giosi. Il pubblico ministero, Celeste Carrano, giunge in aula in ritardo

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Salta l’esame  di Ferrandino e Arcamone. Se ne riparlerà a settembre, dopo l’interruzione feriale

Paolo Mosè | Il processo sarebbe dovuto iniziare alle 11.30, come aveva stabilito precedentemente il tribunale. Tutto invece è rimasto fermo, l’aula semivuota ed il tribunale in attesa nella camera di consiglio, cercando di capire i motivi di questi ritardi che sono ricaduti in parte per l’indisponibilità parziale di uno dei componenti del collegio, ma soprattutto per gli impegni del sostituto procuratore della Repubblica Celeste Carrano. L’ex sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino e l’allora responsabile dell’Ufficio tecnico Silvano Arcamone sono stati in trepidante attesa perché questa era l’udienza buona per parlare dinanzi ai propri giudici e spiegare cosa è accaduto nei rapporti con la Cpl Concordia e del perché si ritengono estranei all’accusa di corruzione che è stata loro spedita dalla procura della Repubblica. Avrebbero dovuto raccontare tante di quelle storie che nel 2015 scatenarono un vero e proprio putiferio politico-amministrativo non solo sull’isola d’Ischia, ma anche nel resto del Paese. Per il coinvolgimento degli stessi vertici della Cpl Concordia, che subirono gli stessi provvedimenti cautelari, e nell’inchiesta vennero tirati in ballo anche personaggi di spicco della politica nazionale legata alla sinistra. Il tempo trascorso ad attendere che giungesse il pubblico ministero in aula ha indotto il tribunale, d’accordo con il collegio difensivo, a posticipare l’esame di Ferrandino e Arcamone dopo la sospensione feriale. Se ne riparlerà a settembre, come ha statuito il presidente. Ma prima di compiere questo atto necessario, con il consenso delle parti sono state acquisite alcune dichiarazioni rese nella fase delle indagini preliminari, per poi sciogliere l’incontro. Questo avrebbe dovuto essere l’ultimo passaggio prima di consentire alla difesa di chiamare i propri testimoni a discarico. Il tutto si sarebbe chiuso con l’esame al massimo di due-tre testimoni della difesa di Arcamone e Ferrandino e andare subito dopo alla discussione per ottenere una sentenza in tempi altrettanto rapidi e al massimo ai primi di ottobre. Il ritardo registrato nell’udienza di ieri costringerà a slittare di una quindicina di giorni la decisione del collegio. Certamente non era affatto soddisfatto di questo ritardo l’ex sindaco Ferrandino, che avrebbe voluto testimoniare subito, anche se si fosse arrivati ad ora tarda..

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