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martedì, Aprile 23, 2024

Primo maggio da incubo a Piazza Majo Baby gang in azione, arrivano i carabinieri

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IDA TROFA | Volevano darsi un tono da baby-gang, spadroneggiare tra i vicini e nella piazza, ci hanno pensato i ceffoni della mamma ed una bella segnalazione ai Carabinieri a ricordargli che sono solo dei poppanti. Ragazzini senza inibizioni e con lo stupido vizio di attaccare le vecchiette, farle oggetto di deprimenti avance oltre a prenderne a sassate l’abitazione o a farla oggetto di lanci di uova e limoni ed in qualche caso di patate. Così, come le finestre e i tetti di molti altri vicini di casa. Ovviamente senza lesinare offese e parolacce.
Nonostante da tempo siano decine le segnalazioni, i ragazzoti continuano a disturbare gli abitanti del quartiere con canonica regolarità fino a scatenare la sera del primo maggio una vera e propria emergenza sicurezza. Tutto dopo una domenica di passione passata tra una sassaiola ed una “scusa” ai destinatari dei pericolosissimi lanci.
Sembra un film americano degli Anni Ottanta, ma è la realtà di Piazza Maio, anno 2017.
La banda di teppisti continua a terrorizzare la gente a Casamicciola alta oltre ad aver infranto il vetro della finestra di un’anziana abitante di Perrone.
Sono quattro, cinque persone. Tutti minorenni tra i 14 e i 16 anni. Colpiscono spesso da uno stesso punto, l’abitazione di uno di loro. Bersagli preferiti i vicini di casa, oppure dall’alto di terrazzi e balconi causando danni alle auto, imbrattandole di letame o facendole puntualmente oggetto di lanci di terriccio e quant’altro. La storia, registratasi a più riprese, con cadenza periodica anche nel recente passato pareva essersi conclusa ed invece la pessima condotta di questi ragazzi, forse annoiati, forse troppo abituati a non avere freni ha portato, lunedi scorso, all’inevitabile epilogo.
Ciò dopo mesi, forse anni passati a tollerare e chiedere in via bonaria l’intercessione dei genitori. Al culmine dell’ennesimo episodio il buon vicinato ha perso la pazienza.
I ragazzi, nel tardo pomeriggio hanno, infatti, preso a lanciare sassi e limoni (domenica avevano lanciato patate) all’indirizzo delle case, mentre loro si erano appostati comodamente da una finestra al primo piano. Dopo alcuni lanci passati quasi inosservati, un limone di grandi dimensioni ha colpito il vetro della finestra di una abitazione dove si trovavano una donna incinta con il suo bambino di quattro anni. Il limone ha centrato in pieno il vano finestra dove il piccolo era addormentato. Prevedibile il sobbalzo e lo spavento di chi era in casa.
La puerpera allarmata è uscita nel viale trovandovi i genitori, anch’essi spaventati, dopo aver visto piombare dall’alto ogni tipo di corpo contundente e non solo agrumi.
Con loro, dal tetto, una vicina tentava strenuamente di ammonire i ragazzi, invitandoli a rientrare in casa e a cessare quel comportamento assurdo. Ma non c’è stato nulla da fare, la donna, con un bastone di quelli usati per tenere su i fili del bucato, ha tentato invano di chiudere l’infisso dal quale i ragazzi la stavano facendo oggetto indiscriminato di lanci e da dove arrivavano anche i tiri diretti al vicinato. I giovani, sfrontati ed affatto pentiti hanno preso ad ingiuriare la donna, filmandola con uno smartphone e minacciandola di denuncia e richieste di risarcimento. In questo assurdo teatrino avevano anche indossato il cappuccio delle feste sulla testa e qualcuno addirittura il casco.
La cosa ha comprensibilmente indispettito le vittime che a più riprese sono state fatte oggetto di scherno e derisioni, alcuni di essi sfidavano gli adulti a raggiungerli in casa mimando atti poco consoni e villani al loro indirizzo.
Al culmine dell’ennesimo attacco e lo spavento per essere ormai divenuti vittime inermi, la decisione di richiedere l’intervento dei Carabinieri che giunti sul posto hanno dovuto faticare, non poco, per raggiungere i giovani ed entrare i casa dove si trovavano soli con l’anziana nonna di uno dei quattro.
I militari ascoltate le testimonianze hanno immediatamente convocato i genitori.
Dopo una reprimenda hanno fatto rientro a casa. Spetterà ora alla parte lesa decidere se sporgere denuncia o meno.
Non è stato facile vincere la tolleranza e la propensione a perdonare quelle che sin qui erano state considerate delle bravate cretine.

www.ildispari.it

2 COMMENTS

  1. A 16 anni ervamo sui campi di terra battuta correndo dietro ad un pallone. EDUCAZIONE DOVE SEI?????

  2. Evidentemente oggi, l’educazione ( o chi dovrebbe dargliela), è a battere correndo dietro alle palle!
    Parafrasando ciò che ha detto il buon Papaleor.

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