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Presepe Insieme, una grande festa tra creatività e passione

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Una grande festa ha concluso, sabato 5 gennaio 2019, l’edizione di questo anno di “Presepe Insieme” ideato dall’Associazione Ischitana Amici del Presepe. Tanti i presepisti coinvolti, tra privati e artisti che hanno deciso di aprire le proprie porte ai visitatori per permettere loro di visitare il presepe, giudicati tra l’altro da Mimmo Pagano, componente AIAP di Castellammare.
“Sono molto orgoglioso del traguardo raggiunto – ha dichiarato il presidente Pasquale di Massa – e delle tante emozioni vissute assieme a quelli che sono, davvero, gli amici di una vita. Attorno al presepe, è innegabile, si crea una atmosfera particolare e, poi, il vedersi almeno una volta la settimana per progettare e creare nuovi pezzi o ambientazioni, consolida i rapporti tra le persone. Gli Amici del Presepio isolani, infatti, durante l’anno non mancano mai di incontrarsi presso il laboratorio di Ischia Ponte, dove sono sempre in costruzione nuovi pezzi e nuovi pastori, nuove case e nuovi scenari, per il presepe da presentare a residenti e turisti il Natale successivo e non solo.
Ischia, nel nostro immaginario, è divenuta l’isola del presepe, le nostre piazze hanno accolto i pastori, i belvedere o le colline sono diventati location ideali per ricreare la grotta con la Sacra Famiglia. Uno stile nuovo ed unico nel suo genere che incuriosisce non poco residenti e turisti.
Grazie a questa innovazione ogni presepe racconta uno spaccato della nostra isola ed è possibile, grazie ai tantissimi dettagli inseriti e che rendono le creazioni più che uniche, compiere un ideale giro dell’isola sia fisico che figurato con l’iniziativa denominata “itinerario presepistico”.
E aggiunge: “Siamo giunti a questo importante traguardo per la nostra seppur piccola associazione e ne siamo molto orgogliosi. Quest’anno siamo riusciti a costruire un itinerario presepistico davvero molto particolare con molte novità e creazioni tutte da scoprire.”
L’AIAP di Ischia, infatti, è l’ideatrice di un libricino che, davvero, spopola lungo tutte le festività natalizie e che racchiude in sé tutta la magia e l’incanto del fare un presepe.
“La pubblicazione che riusciamo di anno in anno a realizzare – continua – è molto richiesta perchè oltre a contenere un messaggio particolare del Vescovo Lagnese, racconta le caratteristiche di uno stile di costruzione unico al mondo, il presepe ischitano. E attraverso il presepe raccontiamo l’isola con la sua storia e le sue tradizioni, tramandandole alle nuove generazioni e comunicandole ai tanti turisti che affollano i punti in cui vengono esposti i presepi creati da noi e non solo.”
L’itinerario presepistico è proprio questo: raccontare l’isola attraverso il presepe, facendo viaggiare tutti in lungo ed in largo sul territorio isolano per visitare le meraviglie raccontate sul libricino.
Lasciarsi affascinare dai dettagli, osservare curiosi le scene e i paesaggi… l’arte e la magia della scoperta e riscoperta di Ischia nel presepe è una esperienza unica offerta dalla maestria degli artigiani dell’AIAP.
“Seguendo le tappe illustrate, di presepe in presepe è possibile compiere un ideale e reale giro dell’isola – aggiunge Pasquale -, scovandone le particolarità da ammirare prima sul posto e poi nel dettaglio all’interno della scena ricreata dal presepe o viceversa.
Un rapporto forte e vero con l’architettura e la natura dell’isola intera che permette, a chi si avvicina all’opera, di scoprire, magari, dettagli sconosciuti o dimenticati di una terra, quella di Ischia, che racchiude in sé moltissimi aspetti, da quelli di mare nelle aree costiere, a quelli di terra, nei boschi e nei campi coltivati.
Elementi che si uniscono in un progetto unico e che rispecchiano le radici isolane come riporta lo storico D’Ascia: “I segni inquartati in tutti i blasoni degl’isolani non sono che il Remo o la Zappa; perché dalla zappa o dal remo hanno origine tutte le famiglie”.
In Italia lo stile presepiale per eccellenza è quello “napoletano”, nato nel ‘ 700 e che, con esuberanza e fantasia, ambienta con gustosissimo realismo la nascita di Gesù Bambino nei vicoli storici di Napoli. E proprio da esso prende spunto sulla nostra isola lo stile “ischitano”.
Lo stile “ischitano” si distingue dal quello da cui prende origine innanzi tutto per i luoghi dove viene inscenato e poi per la presenza di personaggi storici e tipici di Ischia.
Il periodo storico è centrato sempre intorno al ‘700 – ‘800 ed il “pastore” è costituito da un’ anima di stoppa, con arti e testa in terracotta scelti e dipinti personalmente dagli artisti che, anno dopo anno, si vanno sempre più perfezionando in queste tecniche.
Anche la vestizione avviene artigianalmente e rigorosamente a mano, scegliendo le stoffe più appropriate tre la preziosa seta ed il pregiato lino tessuto proprio ad Ischia dagli ultimi telai nel 1890.
Ecco le particolarità del presepe ischitano: le scene sono le più classiche, la Natività, chiamata dai presepisti anche “Mistero”, collocata negli angoli più suggestivi di Ischia come antichi porticati e grotte naturali o tutto ciò che l’ isola verde offre come spunto adatto a collocare la Sacra Famiglia, l’ Annuncio ai Pastori e la Coralità degli angeli; il Diversorium ovvero l’ umanità indifferente e distratta, presa dalla routine dell’Ischia di un tempo; le osterie con le loro incredibili provviste di cibo, le cantine aperte ed i “vignaioli” occupati nelle loro faccende; le “comari”, vestite con i caratteristici abiti isolani e con le tipiche “magnose” a coprir loro la testa, raggruppate fuori alle “logge” delle case, intente a fare il bucato o alle loro occupazioni giornaliere; la ‘ndrezzata, ballo folkloristico isolano che vede i danzatori disposti in due cerchi che intrecciano i bastoni tra loro al ritmo scandito da tammorre e clarini; il canestraio, l’ impagliatore di sedie e tutte le varie scene di vita quotidiane del ‘700. Non possono mancare poi il famoso Eremo di San Nicola, punta estrema dell’isola e “punto di incontro tra Dio e l’ umanità” , le ineguagliabili “parracine” cioè i muretti a secco in tufo verde dell’ Epomeo, le “reppole” (muschio) della Falanga, bosco alle pendici proprio del monte Epomeo, i tetti delle case a “carosello”, cioè a volta, dove veniva effettuata ‘a vattut ‘e‘llastec ossia la battitura del solaio per renderlo compatto ed impermeabile.”

I PREMI
Tante le categorie in concorso: privati, chiese e “presepe insieme”. Due i premi speciali:Pietro Ferrandino e Il Dispari. Tutti premiati con bellissime creazioni di Rosario Scotto di Minico.
“A questa edizione del concorso hanno preso parte in molti – ci dichiara Pasquale Di Massa – e ne siamo molto contenti perché ciò testimonia l’amore e la passione per il presepe di tanti amici,vecchi e nuovi. Abbiamo così premiato la creatività e la manualità di tanti che hanno dedicato ore della propria giornata alla realizzazione di un pezzo unico ed artigianale.”

PREMIO IL DISPARI
Come da alcuni anni a questa parte abbiamo indetto, anche per il “Natale 2018” alcuni concorsi tutti dedicati alle festività che stanno per concludersi. Concorsi in cui unici ed estremi protagonisti sono stati i nostri lettori di ogni età. Grazie alle tre categorie nelle quali poter concorrere, infatti, sulla nostra casella di posta dedicata ai concorsi sono giunte tante bellissime foto che ci hanno fatto entrare, letteralmente, in casa di chi ha deciso di condividere con noi e con voi tutti le proprie creazioni natalizie.
Dall’albero di Natale totalmente handmade all’innovazione “verticale”, passando per la creatività dei più piccini per giungere, poi, alla tradizione di sempre… insomma, le foto sono state tutte così belle e le descrizioni così personalizzate e divertenti che, dopo una consultazione tra tutti i componenti della redazione de Il Dispari e con il nostro direttore Gaetano Di Meglio, abbiamo deciso di premiare tutti i partecipanti in ogni categoria.
Ecco che, quindi, i vincitori: Rosanna Antinolfi, la famiglia Mancusi, Fabiola De Vita e i due fratellini che lo scorso conquistarono la nostra giuria, Andrea e Iris.

Foto Antonio Di Meglio

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