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venerdì, Aprile 19, 2024

Pillole di 4WARD: Mimmo, i giovani e il pallone

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Davide Conte | Uffici informazioni e bagni pubblici: questi sconosciuti. | Mimmo Osterini (che non è mio cliente, quindi…) è senza dubbio un professionista del food and beverage. “Da Ciccio”, grazie alla sua inventiva ed alla capacità di ricercare continuamente innovazione e genuinità, seguendo personalmente tutti gli approvvigionamenti e i cicli di preparazione, è senza dubbio uno dei locali più accorsati e qualificati del centro di Ischia. Spesso, a pranzo, mi ci fermo per un aperitivo, che per soli quattro euro e cinquanta viene accompagnato da un sacco di gustose leccornie. E proprio in una di tali occasioni, l’altro giorno, mi ha lanciato la proposta che sto per esporVi. A suo giudizio (e non oso dargli torto, visto che un po’ il mondo lo giro), il livello di civiltà di una località turistica si misura anche attraverso la presenza dei servizi più elementari. “Non è possibile –sostiene Mimmo- che non abbiamo adeguati uffici informazioni sul territorio e, soprattutto, un numero congruo e ben distribuito di bagni pubblici. A Milano –mi raccontava- in zona San Babila li hanno affidati ai privati, che a loro volta li hanno ristrutturati ed hanno assunto alcuni extracomunitari estremamente volenterosi per il servizio di pulizia; e ti posso assicurare che quasi quasi ci potresti mangiare a terra.” In effetti, se ci pensiamo, in tutto il Comune di Ischia, gli unici bagni pubblici sono quelli a pie’ del palazzo municipale; e con tutto il rispetto per il volenterosissimo e gentile custode, andrebbero resi più moderni ed accoglienti, un po’ come li si trova sulle autostrade tedesche con il sistema a pagamento Sanifair. E da qui, ecco la proposta di Mimmo: “Vogliamo organizzare un gruppo di imprenditori di buona volontà che, con un progetto ben preciso, chieda al Comune l’affidamento di questi servizi su tutto il territorio, ampliandoli e riqualificandoli con fondi propri?” Caro Mimmo, io ci sto! Ma questi amministratori, ho paura che saranno più sordi del solito. Intanto, se vuoi, partiamo con il “reclutamento”. E a questo proposito, chi ne ha voglia, si faccia avanti!

I giovani, gli eventi, il qualunquismo. – Ieri è bastato un mio post su Facebook per smascherare l’altissimo livello di ingiustificata insoddisfazione e, talvolta, ignoranza, di una fetta della gioventù ischitana. In poche righe, ho espresso il mio rammarico da imprenditore rispetto alla scarsa partecipazione degli adolescenti di casa nostra al concerto di Rocco Hunt, organizzato da Ischia Iniziative in quel del Negombo nel corso dell’Ischia Summer Festival. Gli hanno fatto seguito una serie di commenti molto asocial ma, soprattutto, totalmente fuori tema. In tanti hanno cominciato a dissertare contro le amministrazioni locali attuali e passate, dicendo che non basta un concerto per programmare attività interessanti per i giovani, che i politici dormono, che in terraferma i concerti costano meno e spesso sono gratuiti e chi più ne ha più ne metta. In altre parole, il festival del qualunquismo spicciolo. Trovo tutto questo deprimente! Che possa piacere o no, quel concerto è stata l’occasione per circa cinquecento persone (tra cui solo una minoranza era composta da Ischitani) di trascorrere una serata adatta a loro in un ambiente pulito e soprattutto sicuro, al cospetto di un artista senza dubbio di discutibile gusto ma che, per molti di loro, è un vero e proprio idolo. Ecco perché non sopporto le frasi fatte di quelli che, in un modo o nell’altro, tendono sempre a lamentarsi che ad Ischia non si organizzi mai nulla per i giovanissimi, che bisognerebbe prendere esempio dalla Spagna o dalla riviera romagnola e via via discorrendo. Molto spesso, come dimostrato proprio da Facebook, alcuni di loro non sanno di cosa parlano, ignorando (o facendo finta di ignorare) che i concerti al Negombo nulla c’entrano con le amministrazioni pubbliche, ma –peggio ancora- non sanno neppure fare i conti nelle loro tasche. O meglio, li sanno fare talmente bene, al punto da decidere (come scritto impunemente da una ragazza proprio su Facebook) di scroccare il concerto all’esterno del Negombo, non essendo riusciti ad ottenere quei canonici biglietti omaggio made in politica che all’Ischia Summer Festival sono totalmente banditi. Il mio è senza dubbio rammarico da mancato guadagno, ma anche –attraverso constatazioni di fatto- preoccupazione di cosa sarà la nostra società già fin troppo rovinata nelle mani di una generazione così scarsamente reattiva e troppo arrabbiata con gli altri, ma mai quanto servirebbe con sé stessa.

Il calcio ad Ischia e Giosi Ferrandino – Ci risiamo! La campagna elettorale è alle porte e la pazienza dei tifosi dell’Ischia (ma anche i più semplici appassionati del calcio locale) è stata nuovamente sfidata e messa a durissima prova dalla politica. La stessa politica che, come ho già avuto modo di scrivere, negli ultimi nove anni li aveva fatti sognare quando era necessario per mille motivi, gettando fumo negli occhi in vista di determinati obiettivi, per poi far fallire tutto miseramente in perfetto stile marinaresco. Ho letto dal nostro Quotidiano che il sindaco d’Ischia avrebbe richiesto ufficialmente al Comitato Regionale della FIGC l’iscrizione di una squadra nel campionato dilettantistico denominato “Eccellenza” (per chi non mastica calcio, ben due livelli sotto la LegaPro da cui l’Ischia Isolaverde è appena retrocessa). Fin qui tutto ok, perché è proprio al primo cittadino di una comunità locale che tocca questo tipo di iniziativa. Quello che non torna è che l’articolo recita testualmente che Ferrandino “mette sul tavolo cinquantamila euro a fondo perduto”. Non mi appassiona capire perché non l’abbia fatto prima, evitando la scomparsa dell’Ischia Isolaverde finanche dalla serie D dov’era finita al termine dell’ultimo campionato, o magari consentendo in un recente passato alla cordata ischitana di sua ispirazione di mantenere gli impegni economici invece puntualmente disattesi con il gruppo di Lello Carlino. Quello che mi sono sforzato di capire e chiedere era la provenienza di quei soldi, necessari per l’iscrizione: secondo l’articolo, è proprio Giosi a tirarli fuori dalla tasca, ma conoscendolo nelle precedenti esperienze nel corso del suo mandato, mi è sembrato stranissimo. E’ bastato poco per conoscere la risposta: in effetti, da quanto ho saputo, sarebbe il gruppo di Giuseppe Di Meglio (l’ottimo e dinamico rappresentante della famiglia dei “Patanari”), con la supervisione tecnica di una vera bandiera gialloblu come Gianni Di Meglio, ad aver assunto l’onere di coprire il piatto ostentato da Giosi, facendo leva sulla grande credibilità ed onestà che tutti, me compreso, gli riconoscono, premiando puntualmente il suo impegno pluriennale sia nell’Ischia che nel Forio e nel Barano. Una “sbrasata”, quella attribuita al sindaco che sta per terminare il suo ultimo, tormentato mandato nel Comune capoluogo, che come tutte le bugie (o presunte tali) ha presto dimostrato di avere le gambe corte, anzi cortissime. A Giuseppe e Gianni Di Meglio, depositari della mia stima incondizionata, chiedo –ove mai quest’iscrizione dovesse andare in porto- di far partire da subito un progetto di azionariato popolare sul modello-Parma, per costruire concretamente la società calcistica del futuro qui ad Ischia e, soprattutto, un riparo sicuro per i giovani che hanno le qualità per crescere in questo fin troppo degenerato mondo del pallone.

1 COMMENT

  1. effettivamente caro davide giustissima l idea della cordata di imprenditori…per i servizi igienici…ma qui difettiamo anche di cestini per rifiuti ma sopratutto di una municipale che faccia rispettare regole di normale civilta e non solo di dirigere traffico e parcheggi…

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