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venerdì, Marzo 29, 2024

“Papa” contro Vescovo, Forio difende San Vito. Vie legali per dire no al decreto di Lagnese

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I sindaci di Forio e Casamicciola contro il Vescovo Lagnese. Del Deo e Castagna non hanno alcuna intenzione di arrendersi al decreto che ha revocato il diritto di patronato dei Comuni e ricorrono alle vie legali. Infatti la Giunta di Forio ha approvato a tambur battente la delibera immediatamente eseguibile con cui il Comune si costituisce in giudizio per proporre ricorso avverso il tanto contestato decreto che revoca il diritto all’Ente di nominare il parroco di San Vito Martire ed ottenerne l’annullamento. Nella delibera si ricostruisce la vicenda andando indietro nei secoli e partendo dalla istituzione di tale diritto: «Premesso che la Basilica Pontificia intitolata S. Vito Martire è un bene comunale e il diritto di patronato, ossia la facoltà di nominare il parroco, è stato sancito nel 1306 da una bolla Pontificia, documento ripreso nel XIV secolo dal Vescovo di Ischia Mons. Fabio Polverino che riconferma lo Jus patronatus». Quindi si arriva ai giorni nostri e allo scontro tra Vescovo e comune: «In data 07/01/2018 è stata acquisita lettera inviata dal Vescovo di Ischia, Mons. Pietro Lagnese, in merito al diritto di presentazione con la quale veniva espressa la volontà che S. Vito potesse ricevere un parroco liberamente nominato dal Vescovo; che la suindicata richiesta veniva sottoposta all’esame del Civico Consesso». Quindi si riporta la delibera consiliare che rispediva al mittente la richiesta: «Che il Consiglio Comunale nella seduta del 26/02/2019 deliberava come di seguito: “Di mantenere il diritto di presentazione concernente la nomina del parroco di S. Vito e di non rinunciare al diritto di patronato sulla stessa. Inoltre, dà mandato al Sindaco di rappresentare in ogni sede il Comune di Forio affinché mantenga i suddetti diritti sulla chiesa di San Vito, li Sindaco provvederà, altresì, a significare a sua Eccellenza il Vescovo di Ischia Pietro Lagnese in ordine alla volontà del Consiglio Comunale e invierà successivamente il relativo atto deliberativo». Delibera puntualmente trasmessa al Vescovo per rappresentare la volontà del Comune di Forio. Ma come è ben noto lo scontro è proseguito, in quanto Lagnese ha adottato il famoso decreto in cui avoca a sé la nomina del parroco: «Che con Decreto n. 209/2019 acquisito al protocollo generale di questo Ente al n. 12064 del 17/04/2019, S.E. il Vescovo di Ischia dichiarava cessato il privilegio del diritto di patronato, con annesso diritto di presentazione per la Parrocchia di S. Vito Martire». A questo punto le due Amministrazioni hanno deciso di reagire per difendere il diritto alla scelta del parroco delle due parrocchie di proprietà comunale. E nella delibera voluta da Del Deo si legge: «Considerato, pertanto, la necessità che l’Ente si costituisca in giudizio avverso il Decreto citato al punto precedente, al fine di tutelare i propri interessi nominando un legale di fiducia con indicazione del compenso da corrispondergli». La Giunta Del Deo ha conferito l’incarico legale all’avv. Giovanni Moscariello di Bellizzi stabilendo un compenso di 2.000 euro oltre Iva, Cpa e spese. Da parte sua Giovanbattista Castagna è sceso ugualmente sul sentiero di guerra per difendere il patronato sulla parrocchia di Santa Maria La Penitente (Santa Maria Maddalena). In questo caso l’incarico legale è stato conferito all’avvocato Alessia Gullo. La guerra tra Comuni e Diocesi si trasferisce dunque nelle aule giudiziarie. E’ la inevitabile conseguenza del braccio di ferro innescatosi nel momento in cui Lagnese ha scavalcato le decisioni ribadite dalle Amministrazioni comunali. Il contenzioso andrà probabilmente per le lunghe e continuerà ad avvelenare il clima e gli animi dei fedeli.

3 COMMENTS

  1. Denaro pubblico buttato, in un’isola dove i comuni-e Forio e Casamicciola non fanno eccezione- non hanno nemmeno i soldi per mettere un metro di asfalto. Peraltro su quest’isola vi sono enormi problemi che vanno dalla sanità ai trasporti, dalla mancanza di lavoro con i nostri giovani che fuggono via, ma i sindaci e i consigli comunali, per di più anche di un comune terremotato, perdono il loro tempo ( e i nostri soldi) sulla nomina dei parroci, che solo a rigor di logica, senza nemmeno attardarsi su sottili questioni di diritto canonico, dovrebbe essere appannaggio del Vescovo. Parlare di vergogna eterna per questi politicanti è dir poco.

  2. È alquanto “curioso” che il Comune di Casamicciola Terme abbia dato mandato a un avvocato romano, tale Alessia Gullo, per ricorrere contro il decreto del vescovo Lagnese. Dal sito dello studio legale incaricato si legge: “Dal 1980 lo Studio Gullo è uno dei pochissimi al mondo autorizzato a trattare ricorsi amministrativi presso le Congregazioni e i Dicasteri Romani e il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, specializzandosi in materia di soppressione di parrocchie, riduzione ad uso profano non indecoroso di chiese, rimozione e trasferimento di parroci, esclaustrazione imposta e dimissione da Istituti di Vita Consacrata, irrogazione di pene amministrative etc., con una conoscenza della prassi e della giurisprudenza amministrativa quasi unica”.
    Sembra alquanto evidente che ci sia lo zampone di qualcuno addentrato a rapporti con la curia romana… Carl Gustav Jung affermava che “dove l’amore impera, non c’è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l’amore. L’uno è l’ombra dell’altro”.

  3. Ma i comuni di Forio e in particolare quello di Casamicciola hanno tutti questi soldi da buttare in avvocati, cause e ricorsi???
    Ma pensassero a spendere questi soldi per la salvaguardia del territorio, state diventando davvero ridicoli.
    La verità e che la stragrande maggioranza del popolo di Forio e quello di Casamicciola se ne fregano del diritto di patronato, sono solo 20/30 persone a comune, che si stanno facendo venire il mal di pancia con tanto di bava alla bocca per questa storia e in mezzo a queste 20/30 devi vedere pure quanti realmente frequentano la chiesa come veri cattolici.
    RIDICOLI!

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