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giovedì, Marzo 28, 2024

Non versano la tassa di soggiorno, sequestrati i conti degli albergatori

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Paolo Mosè | Sono nove gli indagati per il reato di peculato, per essersi appropriati di denaro non proprio e che avrebbero dovuto invece trasferire dopo l’incasso in tempi ragionevolmente ristretti al Comune. Stiamo parlando della tassa di soggiorno, che a quanto pare è stata ritenuta una tassa da mantenere nella propria cassaforte. Tant’è vero che l’accertamento eseguito dalla Guardia di Finanza ne ha sancito la palese irregolarità per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017. Chi sono questi imprenditori, quasi tutti residenti a Forio, salvo qualche rara eccezione? Sono i titolari di strutture alberghiere o legali rappresentanti di società che di fatto ne detengono il controllo. Andiamo a spulciarli ad uno ad uno, questi nove indagati, per i quali il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Caputo ha firmato l’ordinanza di decreto di sequestro preventivo pari alle somme non versate ai Comuni. E lo stesso giudice nel provvedimento ha anche sottolineato che dopo aver fatto visita ai vari conti correnti, la Guardia di Finanza avrebbe potuto sequestrare anche beni mobili e immobili fino al raggiungimento delle somme trattenute e non versate ai Comuni. Questi sono gli imprenditori che la Guardia di Finanza è andata a bussare alle rispettive abitazioni per avere interessi in strutture alberghiere e anche di ristorazione, ad iniziare da Zdenka Zatloukalova, residente a Serrara Fontana; Giovanni Castiglione, residente a Forio; Aniello Castiglione, residente a Forio; Bartolomeo Regine, residente a Forio; Salvatore Di Carlo, residente a Portici; Salvatore Calise, residente a Forio; Gabriele Balestriere, residente a Forio; Michael Desmond William Shaun, residente a Forio; Giovanni Economico, residente a Forio. Molti di questi imprenditori ritengono che il provvedimento sia ingiusto, dettato da una non corretta applicazione della norma che disciplina la quantificazione della somma da versare al Comune ove l’azienda opera. Perché già nel passato sono stati commessi degli errori, allorquando si è applicata questa tassa non sulle presenze effettive, ma dal numero delle camere ove ospitare i futuri clienti. C’è anche chi osserva che le somme non sono affatto esatte, in quanto parte di esse erano state già versate o comunque la contabilità, soprattutto del Comune di Forio, non è affatto precisa, non corrispondente alla regola del dare e avere che è alla base del rapporto tra gli imprenditori turistici e lo stesso Ente.

L’ACCUSA DI PECULATO. Comunque resta in piedi il reato di peculato, una contestazione ricca di particolari, per essere il pubblico ministero molto attento a chiamare in causa i singoli indagati nelle qualità ricoperte nelle aziende e in particolare a contabilizzare la somma non versata. Somma contabilizzata ed accertata dalla Guardia di Finanza che ha operato nelle verifiche, andando a spulciare la contabilità delle aziende alberghiere soprattutto a livello bancario e ciò che emergeva nell’Ufficio economico finanziario per capire quali aziende avessero versato i 2 euro al giorno per persona ospitata. Da qui nasce il reato di peculato: «Perché, ciascuno attraverso autonome condotte, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso commesse in tempi diversi, nella rispettiva qualità di titolare della ditta individuale I amministratore legale della società Alex Hotel Maremonti Srl, la Zatloukalova, Hotel Tramonto Del Sole Srl, il Castiglione Giovanni, Cast Hotel Srl il Castiglione Aniello, Carlo Magno Hotel di Regine Bartolo Sas e Ristorante La Beccaccia di Bartolo Regine Sas il Regine Bartolo, Charming Resort Srl il Di Carlo Salvatore, Calise Hotel Srl il Calise Salvatore, Hotel Punto Azzurro di Balestriere Gabriele il Balestriere Gabriele, Ditta William Shaun Michael Desmond il William Shaun Michael Desmond, Ischia Vacanze Hotel Srl l’Economico Giovanni, e, in quanto tali, “agenti contabili” incaricati della riscossione dell’imposta di soggiorno, stabilita dal comune di Forio d’Ischia in misura pari ad euro 2,00 al giorno per persona con delibera di Consiglio Comunale 73 del 10.12.2012, avendo per ragioni connesse al loro servizio la disponibilità di importi di denaro costituiti dalla tassa di soggiorno incassata per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017, si appropriavano dei suindicati importi, omettendo di versarli in favore del comune di Forio; in particolare: Di Carlo Salvatore euro 1.883,00; Zatloukalova Zdenka euro 2571,00; Balestriere Gabriele euro 2.598,00; William Shaun Michael Desmond euro 6.217,50; Calise Salvatore euro 10.501,50; Regine Bartolomeo euro 10.833,00 + euro 97.226; Economico Giovanni euro 15.598,50; Castiglione Giovanni euro 16.912,00; Castiglione Aniello euro 24.738,00 + euro 41.156,00». Sono quattro anni che si sarebbero dimostrati degli “evasori”. Alcuni, come ben si legge nel capo d’imputazione, per cifre molto limitate. Altri, invece, per somme ben più pesanti. E’ un crescendo che va a toccare anche un gruppo alberghiero tra i più importanti di Forio, la Cast Hotel srl, che si è dimenticata di trasmettere il dovuto al Comune, così come un altro albergatore, proprietario anche di un ristorante, che supera la bellezza dei 100.000 euro.

L’INDAGINE DELLE FIAMME GIALLE. Questa bella storia è stata comunque accertata nel giugno dello scorso anno e a un anno di distanza è arrivata la “chiamata” della magistratura inquirente che ha ritenuto, di fronte ad una massa debitoria da parte di questi imprenditori, giungere necessariamente a chiedere un provvedimento molto significativo perché è andato ad intaccare direttamente le tasche degli albergatori. E il giudice per le indagini preliminari ha ricostruito in via generale le indagini che ne sono seguite e le risultanze delle attività delle fiamme gialle: «A seguito di una diffusa attività di indagine, essenzialmente caratterizzata dall’esame di documentazione inerente le specifiche società, gestrici di strutture alberghiere sull’isola di Ischia, nel Comune di Forio, si individuavano reiterate e gravi irregolarità nell’ambito della riscossione della cosiddetta tassa di soggiorno, individuata per il Comune di Forio d’Ischia, come da delibera comunale acquisita in atti, nella misura di due euro al giorno per ciascun ospite. In particolare a seguito dei controlli incrociati posti in essere dal personale della Guardia di Finanza emergeva che numerose strutture alberghiere, con una prassi distorta e censurabile, una volta riscosse le tasse di soggiorno, nei periodi analizzati, da parte dei clienti, non provvedevano al doveroso versamento alle casse del Comune e per tali via indebitamente se ne impossessavano. In particolare come ricostruito dal Pm nella richiesta di sequestro preventivo emerge sulla base lettura della CNR della G. di F. Ischia datata 14.12.2017, e dalla documentazione ad essa allegata, come gli indagati si sono resi responsabile del reato di cui in rubrica. In particolare, personale della Guardia di Finanza, attraverso la somministrazione di questionari compilati dai responsabili delle suindicate strutture alberghiere, ha individuato il numero di presenze in relazione agli anni dal 2014 al 2017 (vedi CNR del 14.12.2017) presso le predette strutture alberghiere. I dati acquisiti sono stati sottoposti all’esame da parte del personale dell’amministrazione comunale del Comune di Forio d’Ischia. In particolare l’ufficio Finanza del Comune, all’esito di un approfondito esame dei dati acquisiti, ha stornato gli importi non computabili sulla base di una serie di voci ed in particolare esenzione dal pagamento della tassa di soggiorno in caso di permanenze nelle strutture superiore a gg. 7, omesso pagamento da parte dell’ospite, soggetti esentati quali minorenni/diversamente abili/accompagnatori turistici, pervenendo all’esito di tale attività ad individuare i casi in cui l’imposta era stata effettivamente corrisposta ma mai versata. Sul punto con riferimento specifico ai calcoli effettuati dall’ufficio Finanza del Comune di Forio d’Ischia non può che rinviarsi al contenuto della annotazione della G. di F. del 9.4.2018 ed ai relativi allegati. In particolare sulla base di tale accertamento, il Settore Ragioneria e Tributi del Comune di Forio d’Ischia ha adottato a carico degli indagati appositi avvisi di accertamento, in relazione ad una serie di importi coincidenti con quanto indicato nella contestazione. Trattasi in particolare di somme percepite dall’albergatore di turno, che nel caso di specie riveste la qualifica di agente contabile, nei periodi indicati e per gli importi, per ciascuna struttura alberghiera, nella misura indicata nel capo di imputazione e che, in virtù degli accertamenti contabili effettuati dagli Uffici Comunali – sulla cui correttezza alcun dubbio può sussistere – non furono mai effettivamente versati al Comune di Forio. Nessuno dubbio può sussistere in ordine al fatto che l’incaricato dell’esazione diretta – nel caso di specie i legali rappresentati delle strutture alberghiere oggetto di attenzione – quale cassiere contabile dell’esattore, in nome del quale agisce con identiche funzioni risponde del delitto di peculato qualora converta in proprio profitto o dolosamente non versi alle scadenze le somme riscosse dai contribuenti. Il quadro che emerge, pertanto, dalla lettura degli atti ed in particolare dagli accertamenti di PG posti in essere anche ammezzo degli Uffici a ciò preposti, del Comune di Forio d’Ischia non lascia alcun dubbio circa la sussistenza di quel fumus commissi delicti in relazione al reato di peculato oggetto di contestazione. Ciascun indagato, in qualità di rappresentate legale delle rispettive strutture alberghiere specificamente indicate nel capo di imputazione, nonostante la riscossione di tasse di soggiorno nel periodo compreso fra gli anni 2014 e 2017 , non ha provveduto, appropriandosene, al versamento delle stesse presso il Comune di Forio d’Ischia, nella misure e per gli importi specificamente indicati nel capo di imputazione».

IL SEQUESTRO. Il gip, a sostegno di questa tesi, ha analizzato la legge che introduceva la tassa di soggiorno e l’orientamento successivo delle varie sezioni della Cassazione, fino alle pronunce delle Sezioni Unite, intervenute dopo che vi era stato contrasto tra le varie sezioni della stessa Corte. E per questi motivi il giudice Caputo ha disposto «il sequestro preventivo a carico della ditta/società, finalizzato alla confisca diretta, dell’importo sotto indicato, costituente il profitto complessivo dei reati per cui si procede; qualora, e nella misura in cui non vi sia, anche parzialmente, capienza sino alla somma sotto indicata, il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente, di denaro, beni mobili e/o immobili appartenenti agli indagati, di cui questi abbiano la disponibilità, per il valore appresso indicato: Alex Hotel Maremonti Srl – Zatloukalova Zdenka: euro 2571,00; Hotel Tramonto del Sole Srl – Castiglione Giovanni: euro 16.912,00; Cast Hotel – Castiglione Aniello: euro 24.738,00 + euro 41.156,00; Carlo Magno Hotel di Regine Bartolo Sas e Ristorante La Beccaccia di Bartolo Regine Sas – Regine Bartolo: euro 10.833,00 + euro 97.226; Charming Resort Srl – Di Carlo Salvatore: euro 1.883,00; Calise Hotel Srl – Calise Salvatore: euro 10.501,50; Hotel Punto Azzurro di Balestriere Gabriele – Balestriere Gabriele: euro 2.598,00;Ditta William Shaun Michael Desmond – William Shaun Michael Desmond: euro 6.217,50; Ischia Vacanze Hotel Srl – Economico Giovanni: euro 15.598,50». Ma questi nove albergatori non sono rimasti soli e non lo saranno anche in futuro. Altri loro colleghi, però, sono stati più fortunati, perché dopo essere stati scoperti nell’aver dimenticato di versare la tassa sono finiti comunque a giudizio per peculato, ma senza ricevere il sequestro preventivo delle somme evase.

 

5 COMMENTS

  1. Ci chiediamo …ma i proprietari di Villa Franca e Albatros
    Hanno versato???????
    Chi controlla i controllori?

  2. Complimenti! Bravissime le Fiamme Gialle!!!
    Pero’ ad Ischia ci sono altri sei comuni, con tantissimi alberghi che ogni anno raccolgono tantissime tasse di soggiorno. Visto che molti albergatori sempre piagnucolando fanno i morti di fame, chissà che si tengono queste tasse per mangiare.

  3. Bravi gli “ Imprenditori Ischitani”: piangono e fottono…… E in k..lo a tutti. Disgraziati, avidi e
    ignoranti

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