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mercoledì, Aprile 24, 2024

Mirko Batoni, da Ischia a Roma passando per la via Francigena

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Toscano di nascita ma ischitano d’adozione e per amore, Mirko Batoni, zaino in spalla e bastoni da passeggio nelle mani, sta affrontando uno degli ultimi tratti che lo porterà a completare il suo personale percorso della via Francigena, con l’ingresso nella città di Roma e il completamento dei timbri sul suo “passaporto” di viaggio.

“Sono molto emozionato per questo ultimo tratto, in completa solitudine – ci ha dichiarato Mirko una volta giunto a metà percorso – Camminare senza vincoli e senza orari è una esperienza che riempie la mente di tanta positività. Ricarica il corpo e l’anima, ti fa sentire libero per la prima volta, forse, nella vita. Almeno questa è la mia esperienza che sto vivendo al momento. E’ tutto molto bello, i sentieri sono spettacolari, la natura che ti circonda è unica nel suo genere. Per non parlare poi della storia che si tocca ogni giorno con mano tra chiese, palazzi storici, ponti, strade con basoli e le locande dove trovare ristoro. Veri e propri punti di ritrovo per i pellegrini che, come me, stanno compiendo questo cammino che è unico nel suo genere.”

Mirko, che anche quando si trova sull’isola spesso si dedica a lunghe passeggiate nell’entroterra, scoprendo luoghi sempre nuovi con panorami mozzafiato, si è allenato molto per poter affrontare questa ultima sfida. Nelle settimane precedenti, infatti, ha effettuato un allenamento in Toscana e ha adottato un regime alimentare utile alla sua impresa.

“Il percorso che sto portando avanti è composto da tante tappe. Punto di partenza è Montefiascone.Da lì ho raggiunto Viterbo comprendo 18.5 km. Poi è stata la volta di Viterbo fino a Vetralla. Da Vetralla raggiungerà Sutri, da Sutri via per Campagnano di Roma e da lì verso La Storta. L’ultimo tratto sarà La Storta fino a Roma. E’ una esperienza impagabile.”

Noi seguiremo Mirko nelle sue tappe che lo condurranno a Roma incitandolo e condividendo, con i nostri lettori, le sue grandi emozioni.

Forza Mirko!

LA VIA FRANCIGENA

Il nome “Francigena” sta proprio a indicare la via o le vie che “dalla Terra dei Franchi” consentivano ai pellegrini d’oltralpe di giungere a Roma. L’ingresso in Italia presso i valichi alpini portava i pellegrini lungo le strade consolari e sull’Appia in particolare, per giungere a Roma in preghiera, ma in seguito alla diffusione del “diario di Sigerico” cominciarono a ripercorrerne le tappe. L’abate Sigerico, infatti, nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV, nel suo diario racconta delle 80 località da lui attraversate da Canterbury fino a Roma, per ricevere l’investitura, con tale dettaglio e precisione che divenne un riferimento per molti pellegrini che, all’epoca in cui la stampa non era ancora stata inventata si passavano la conoscenza del percorso col passaparola.

La Via Francigena divenne così un percorso privilegiato e successivamente un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale dell’Europa medievale.

Oggi la via Francigena italiana che si sviluppa lungo la direttrice di più regioni, il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria, il Piemonte, conosce una rinnovata celebrità. In parte è dovuto a un nuovo afflato spirituale, in parte alla valorizzazione fattane dalle istituzioni europee. Dal 1994 infatti, la Via Francigena è stata dichiarata “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”.

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