Susy Capuano | In qualità di rappresentante di istituto vi prego di divulgare questa mia nota.
In qualità di Consigliere e rappresentante dei genitori dell’Ibsen sono stata tentata più volte di dimettermi e non me lo hanno permesso né i genitori e nè le insegnanti.
In 18 anni che frequento la scuola attivamente, perché sono stata rieletta più volte, quanto visto in questi due anni non l’ho mai visto e neppure lo hanno visto gli insegnanti.
Ritengo che ciò non sia solo colpa della Scuola o delle Istituzioni ma di un insieme di concause ed eventi. Sopratutto una istituzione, quella comunale, incapace di gestire le problematiche scolastiche. La cosa da capire è questa, il passato lo sappiamo tutti e quel che ci fa peggiorare è il fatto che statisticamente le mamme di oggi sono più impegnate. Il senso di colpa le spinge a volere da tutti coloro che si occupano dei propri figli l’impegno a che sopperir alla loro mancanza genitoriali. Magari pretendendo di più di quanto sarebbe accaduto con la mamma a casa. Questo è alla base della pedagogia e sociologia.
La loro maggior cultura le spinge a chiedere a volte anche cose che non sempre sono possibili per la gestione dei propri figli a scuola.
Tutte le battaglie affrontate nel corso degli anni con i diversi DS hanno visto il giornale al nostro fianco raccontando sempre ad ampio spettro la verità dei fatti e le questioni che ci riguardavano per quanto scomodo che fossero.
Sempre per tutelare chi deve essere tutelato perchè non ha voce nè parole per farlo da solo: bambini, malati ed anziani. Per quanto riguarda la scuola e la mensa mi pongo un quesito. Quando abbiamo iniziato per la mensa ad agosto io, insieme al comitato Manzoni ed insieme alle altre mamme degli asili abbiamo chiesto alla Preside Allocca, durante il Consiglio d’Istituto di fare la mensa, noi del comitato ci offrivamo di collaborare come accade a Forio non avendo fiducia né nella politica nè della reputazione delle mense che avrebbero potuto vincere la gara d’appalto facendo fede all’anno precedente e a quanto accaduto.
Un “due di picche” è stata la risposta da parte del DS. Le sue parole sono state queste: “Abbiate fiducia in me e nel mio rapporto con l’istituzione del comune. Io sono una persona molto fiduciosa.”
Allorché io replicai: “E’ inutile perché il comune ha sempre detto che la mensa non la vuole fare.”
Sapendo, io, che nel corso del consiglio comunale di settembre 2016 il sindaco Castagna aveva espressamente chiarito al Comitato Manzoni che lui non aveva nessuna intenzione di fare la mensa scolastica.
Poi, non si sa come, ha dato corso al primo bando andato deserto e poi al secondo ancora deserto.
A questo punto, era dicembre, vengo chiamata dalla Preside Allocca, e con lei Pino Montagna, e si discute dell’importanza della mensa atteso che siamo in esubero di organico e quindi si deve trovare una soluzione per far la mensa. Ci lasciammo con dicendo che avremmo fatto la chiamata diretta e che il giorno dopo c’era il collegio dei docenti e che si sarebbe messo a conoscenza della situazione tutto lo staff. Il classico segreto di Pulcinella, visto che tutti sapevano. Il collegio decide, approva e delibera per la chiamata diretta, una decisone, tra l’altro messa, a verbale solo nell’ultimo consiglio d’Istituto del 18 gennaio 2017.
Successivamente al mio incontro con la Preside e Montagna, invece, in sede di Consiglio d’Istituto si invitava anche la delegata Annunziata Piro, e veniamo messi a conoscenza che la procedura deve essere fatta dal comune perché sono stati cambiati i termini dell’offerta economica stante il tempo minore di fruizione del servizio.
Il delegato del comune alla scuola si presentò in Consiglio e difese a spada tratta il diritto del municipio a dover emanare il bando e occuparsi delle procedure.
Si allungavano, così, ulteriormente i termini per concludere il tutto e per gli insegnanti che la Ibsen aveva in esubero. Dopo due giorni veniamo a conoscenza che effettivamente il comune ha fatto un altro bando con la manifestazione di interesse ad inviti e che il sindaco aveva già contattato altre ditte.
Qui è venuta a cadere ulteriormente la mia fiducia e si è palesata la mancanza di rispetto visto che da cinque mesi si è parlato sempre della stessa cosa e non si è mai venuto a capo di niente.
La motivazione dopo ogni cambio di programma è sempre stata quella che si dovevano aspettare i termini del comune, perché il comune era quello che fortemente si era interessato di svolgere il suo ruolo istituzionale, però pagando, sempre al 100%, i genitori il servizio.
Ancora, dopo tutto questo bailamme, mi chiedo perché ci sono tutte queste manovre. Noi decidiamo una cosa e puntualmente il comune interviene!
Quel che voglio ancora portare all’attenzione è questo: facciamo un consiglio di istituto d’urgenza, due argomenti: la mensa ed i campus estivi di Ottorino Mattera.
Io argomentai che visto che ci troviamo al mese di febbraio, abbiamo fatto 30 e facciamo 31, per me la mensa si poteva anche non fare più, atteso che ci siamo impegnati trovandoci dinanzi ad inutili scuse e pretesti, nuovi bandi e varie manovre. Questo, visto che i sei posti di lavoro non si perdevano, ma semplicemente sarebbero stati ricollocati altrove in altre sedi.
Mi fu risposto che, per ovviare questo e per partire subito il lunedì 23 gennaio, bisognava formare un comitato dei genitori per la mensa, bastavano almeno tre persone. Nessuno, eccetto una mamma di Perrone, si è messo a disposizione. Tutti, anche io ci siano rifiutati.
La preside, giustamente, ci disse che si sarebbe presa lei la responsabilità anche se ci voleva un po’ più di tempo ed avrebbe fatto il possibile per avviare il tutto il 30 gennaio.
Dopo di questo non si è capito che è successo. Per l’ennesima volta si decide una cosa e gli eventi poi, nei fatti, dicono tutt’altro. Ovvero le cose vengono modificate.
Il Signor Pino Montagna ci ha detto, in sede di consiglio d’istituto, che, visto che al contratto con la scuola doveva partecipare il ristorante il Zelluso, questi aveva chiamato a scuola la mattina stessa disdicendo l’impegno. Ancora che sempre la mattina del consiglio la scuola ha dovuto trovato un sostituto nella Ischia Chef che subito si era messa a disposizione.
Noi accettammo di buon grado la cosa e tutto sembra ok. Poi il bando del comune, il nome della ATI Gerico-Cardamone- La Fattoria venuto fuori per l’affidamento e quello che sembrava l’improvviso dietro front della scuola. Qui molte mamme si scatenano ed incontrano insegnanti e Preside. Queste le tranquillizzano e mettono a tacere molti genitori dicendo che la cosa andrà liscia come si è deciso e che stiamo aspettando la documentazione e si stanno attendendo i tempi burocratici.
Si chiede, ancora, ad alcune mamme di andare a parlare con Ischia Chef perché si dice che Ischia Chef sia ritornato sui propri passi.
Ad un tratto le mamme che dovevano andare a parlare non dovevano andare a parlare, chi ha chiesto alle mamme di dover andare a parlare non ha chiesto niente e tutti scompaiono dietro un velo di omertà!
Ma, forse, siamo ridotti che tutti siamo sul piedistallo e che le lotte per i nostri diritti le devono fare o Susy Capuano o il giornale?
E non c’è neppure il ringraziamento o l’umiltà di ammettere i propri limiti e anche che qualcosa non va nel sistema!
Non c’è più democrazia, l’onore delle proprie parole, l’impegno non valgono più ed il Consiglio d’Istituto ha perso ogni suo valore e senso istituzionale.
Con questo vi annuncio che nel prossimo consiglio d’Istituto io chiedo pubblicamente, protocollerò nelle prossime ore, di portare a termine l’Ordine del Giorno di ben cinque consigli d’Istituto già passati. Per discutere la sfiducia del Presidente del Consiglio, con a corredo le 300 firme dei genitori già raccolte sul caso Sanseverino, l’elezione del Vice Presidente dopo l’addio del nostro amato Esposito Adriano ed ancora tutti i punti non escussi se pur inseriti all’ODG. Queste mancanze a mio avviso rappresentano delle gravi limitazioni al potere collegiale e democratico del Consiglio d’Istituto svilito di ogni suo ruolo.
E’ finito il tempo di battersi per le cause perse ci vuole coerenza da parte di tutti le mamme in primis, non può più vigere la legge del marinaio per cui ciò che si decide la mattina non vale nel pomeriggio.
In tutto questo l’Istituzione scolastica permette che le fave si cuociano e la barca cammini.
Non voglio più avvallare comportamenti scorretti anche rispetto a chi ci aiuta nelle battaglie e chi ancora crede nelle istituzioni e nella parola degli uomini e delle donne.
Felice che la scuola finalmente si sia assunta la responsabilità di decidere per le cose che la riguardano e che riguardano la popolazione scolastica svincolandosi finalmente dal peso e dalle ingerenze di un comune fin qui dimostratosi inadempiente.