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giovedì, Aprile 25, 2024

Menico Scala: “Altro che condizioni capestro nel contratto Comune-Tekra basta solo applicarle”

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Dott. Menico Scala* | Se si intende la politica come le curve di un campo di calcio dove tifare, forzatamente, per l’una o l’altra squadra, è difficile poter essere propositivi in quanto, per partito preso, si è automaticamente contro. Per quanto ci riguarda, cerchiamo con una certa insistenza, di far proposte ed osservazioni che, generalmente, purtroppo, trovano scarso uditorio da parte della maggioranza, a prescindere senza entrare nel merito. Di recente, comunque, abbiamo trovato di estremo interesse alcune osservazioni pubbliche (non distanti da quelle da noi formulate in più occasioni) espresse dall’ex giudice di cassazione dott. Giacchino Romeo, stimato professionista che non è certo un nostro “tifoso”, che confutano puntualmente tanti annunci generici lanciati dai PDGRILLINI locali.
“Il 26 aprile scorso, nel pubblicare l’ordinanza sindacale n. 28 a proposito dei contenitori carrellati per la raccolta dei rifiuti, concludevo dichiarando di aspettare lumi da persone competenti. Questi lumi sono arrivati con l’ordinanza n. 36 di quattro giorni fa, che si può leggere qui sotto.
Non commento. Dico solo, nell’attesa che qualcuno mi spieghi in che cosa consistono le “ragioni obiettive e documentabili” che rendono legittima l’inottemperanza all’ordinanza n. 28 e l’ingresso di soluzioni alternative da concordare con il gestore (sic!), che il capitolato di appalto Tekra non è quel contratto capestro che qualcuno vorrebbe far credere.
Ad esempio, all’art. 3, punto 2, è previsto che tra gli obblighi del gestore rientri anche “il servizio di raccolta, trasporto, recupero e/o smaltimento, da espletare mediante il posizionamento sul territorio di contenitori di: a) – pile esaurite; b) – prodotti farmaceutici inutilizzati, scaduti o avariati”. Però, chissà perché, le pile le raccolgono i tabaccai e i farmaci scaduti i farmacisti, e non la Tekra.
Ancora: l’art. 14, punto 12, dispone che “l’appaltatore è tenuto ad effettuare le operazioni di manutenzione dei contenitori ogni qualvolta risultasse necessario e procedere alla pulizia e disinfezione dei contenitori che deve essere attestata”. Ora, questo vale per i cassonetti già allocati in vari punti dell’isola, ma non può non valere anche per i contenitori che ora si fa obbligo ai privati di acquistare. Tra l’altro, il lavaggio fai da te dei contenitori pare sia molto pericoloso per il rischio di formazione di “percolato”, altamente inquinante e dannoso per la salute. Che facciamo? Periodicamente la Tekra provvederà a lavare a regola d’arte i nostri bidoni? O, come pare, dovremo pensarci noi, con le conseguenze che si sono dette? Chissà: forse un Comune più attento avrebbe dovuto ottenere dalla Tekra anche la sistemazione sul territorio, in quantità sufficienti, di contenitori carrellati a sue spese e manutenzione. Tutto si può dire e interpretare. Ma, per cortesia, chi scrive di contratti capestro e simili baggianate, prima di scrivere studi (o ripassi) un po’ di diritto civile”.

*Commissario di Forza Italia per l’Isola di Procida

1 COMMENT

  1. Dot. Scala questa amministrazione ha preso ” l’abitudine” di migliorare l’isola a spese nostre. Un tempo ero molto contrariato dalle tue trovate ,ma oggi mi confermo come tuo grande sostenitore perché penso che al male non c’è mai fine

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