Era andata al Rizzoli per una semplice visita alla mano, un taglietto, una ferita da poco per la quale ci sono voluti 60 minuti di attesa per una semplice visita e la opportuna medicazione. Non è certo il biglietto da visita adeguato ad un presidio come quello isolano, non è certo il modo di trattare i pazienti,anche se si trattasse di un sempre codice giallo. La ragazza, una giovane ischitana, feritasi alla mano è giunta al pronto soccorso dell’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno alle 17,50 accompagnata da uno zio. Accettata al TRIAGE ha seguito tutta la trafila prevista per i codici, dopo è stata fatta accomodare fuori nella sala d’aspetto, mentre l’intero pronto soccorso era vuoto, solo qualche inserviente e nessun paziente. I due malcapitati hanno atteso quasi un’ora prima di vedere un medico, un chirurgo. Il dottore è infatti giunto in pronto soccorso alle 18,48. A quel punto dopo tutto il tempo passato la ragazza è stata visitata e medicata. E non parliamo di sistema, di ASL o strutture che non funzionano, con un ospedale semideserto e nessuno in pronto soccorso far attendere l’unico paziente 58 minuti è solo e semplicemente una mancanza di sensibilità umana e di tatto. E’ strafottenza allo stato puro. E non ci lamentiamo poi se la nostra sanità è alla deriva e l’ospedale e allo sfascio.