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giovedì, Aprile 18, 2024

Lo sport “Chanbara”

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Chanbara, sono ormai oltre 300 anni che lo scontro tra le katane dei Samurai non produce questo suono, (da qui la parola Chanbara, infatti Chanbara è un termine onomatopeico che indica il suono delle spade che si scontravano nei combattimenti tra samurai ) e di nuovo questa parola riecheggia da circa 40 anni partendo dal Giappone per diffondersi a macchia d’olio negli altri paesi, fino ad arrivare sulla nostra isola, dove da circa tre anni esclusivamente presso l’Accademia Arti Marziali Isola d’Ischia, viene praticato questo sport che affonda le sue radici nelle antiche arti schermistiche giapponesi.
Nel 1971, Tanabe Tetsundo e alcuni tra i migliori schermitori giapponesi si riunirono e sebbene fossero molto tradizionalisti, si resero conto che la società stava cambiando rapidamente e che agli adolescenti del XX secolo non interessavano più ciò che veniva insegnato 100 anni fa e che erano sempre più attratti dal connubio tra sport e gioco
Resosi conto di ciò con l’aiuto della scienza e della tecnologia e con un po’ di innovazione, ha ideato un sistema in cui le armi sono imbottite, lasciando libero il corpo da ingombranti protezioni. Ciò consente agli atleti la completa libertà di movimento in quanto l’unica attrezzatura necessaria è un casco leggero.
Così è nato lo Sports Chanbara, arte marziale basata sulla goshinjyutsu, l’arte di auto-difesa e scherma.
Questa disciplina si è diffusa in tutto il Giappone, ed è stata anche riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione giapponese e molte scuole includono anche lo Sport Chanbara nel programma di educazione fisica dei bambini.
Uno dei motivi principali del suo successo è la mancanza di regole restrittive e l’uso di armi soft air o di spugna tali da consentire che i colpi vengano dati con la massima forza e velocità sicuri di non causare alcun danno all’avversario in gara o al compagno in allenamento.
Lo Sports Chanbara vuole essere l’erede diretto e fedele dei duelli combattuti tra samurai, mantenendo lo stesso realismo e lo stesso spirito.
A differenza di altre arti marziali, lo Sport Chanbara non ha subito un’estrema codificazione in quanto sono ammessi tutti i colpi che possono sconfiggere un avversario.
Lo Sport Chanbara ci insegna che non esiste un modo sbagliato per combattere, uno dei due atleti può utilizzare le basi del Kendo mentre il suo avversario può avvalersi di tecniche della scuola di scherma europea. Entrambi possono allenarsi con le stesse armi e combattere con le stesse regole – colpire senza farsi colpire e senza la paura di ferire l’avversario o il compagno di allenamento.
lo Sport Chanbara viene praticato a piedi nudi e con un kimono con o senza maniche (in questo caso, una camicia a maniche lunghe e tinta unita saranno indossati sotto). Si consiglia di indossare guanti senza telaio rigido.
Come unica protezione viene indossato un casco leggero per proteggere la testa.
Uno degli aspetti divertenti dello Sports Chanbara è proprio la varietà di armi di spugna o soft-air usate. I praticanti iniziano dalla spada corta (kodachi), l’arma più facile da gestire,e poi, la spada lunga, poi contemporaneamente le due, poi lo scudo, e quindi lancia, pugnale, …
La lotta nello Sport Chanbara non si fa solo con le stesse armi per entrambi i contendenti, si può anche combattere con armi diverse; si può combattere contro più avversari o contro molti altri, e ciò fa si che ci sia il realismo dei campi di battaglia del passato.
Lo Sport Chanbara ha un approccio differente e raccogliendo tutti gli aspetti tecnico tattici privilegia di essi l’aspetto dello sport e del gioco, ma non per questo si sono dimenticate le regole che tanto hanno caratterizzato le Arti Marziali orientali, infatti Lo Sport Chanbara applica una massima ereditata dalle altre Arti Marziali e ” inizia e finisce con il saluto.”
Questa regola di base insegnata in tutti i dojo sottolinea l’importanza dell’educazione e del rispetto che fa parte della pratica di tutte le arti marziali. Il saluto (all’inizio ed alla fine del corso, all’inizio e alla fine del combattimento), come allinearsi nel dojo, come avere cura della propria attrezzatura, ecc… sono soggetti ad una insieme di regole la cui origine risale all’epoca dei samurai. L’insieme di questi comportamenti, esprime rispetto e gratitudine agli altri praticanti ed ai Maestri, ma anche al dojo ed alle attrezzature.
Le Armi
Le armi sono quelle vendute in commercio e che hanno ricevuto l’approvazione della Federazione Sport Chanbara.
Si possono trovare due tipi di armi:
• convenzionale, gomma piuma con una bacchetta di plastica all’interno.
• Soft Air.
Si possono usare le seguenti armi:
• il Kodachi (spada corta, 60cm),
• il Choken (spada lunga 100cm),
• Tanto (40cm pugnale),
• Yari (lancia sotto 210 centimetri),
• naginata (alabarda, al di sopra di 210 cm)
• il Jhou (Arma 2 “lama” o bastone, sotto 140 cm)
• Bou (arma 2 “lame” o bastone, sotto 210 centimetri)
• Tate (scudo utilizzato con un Kodachi).
Kata
Kihon dosa
Se la pratica dello sport Chanbara è libero, si sta gradualmente integrando (anche se più tardi che in altre arti marziali giapponesi)con la pratica dei kata.
I kata sono sequenze specifiche di tecniche in una forma completamente codificata (compresi i saluti), sintesi di varie scuole più antiche. Sono costituiti da sequenze di combattimento codificate tra due partner noti:
• uchitachi gioca il ruolo di attaccante.
• shitachi conclude l’azione.
Lo obiettivo dei kata è l’esecuzione fluida senza errori delle tecniche e l’attenzione è posta sulla qualità delle prestazioni. Per tale motivo, i kata si sono molto educativi per perfezionare le prestazioni delle diverse tecniche.
Oggi uno sport moderno deve possedere alcuni requisiti fondamentali: Regolamento semplice, poter essere praticato da tutti i tipi morfologici, prevedere movimenti spontanei e non complicati, non richiedere l’utilizzo di attrezzature costose e complicate, deve essere praticabile in ambienti differenti.
LO SPORT CHANBARA CORRISPONDE A QUESTI REQUISITI, VIENI A PROVARE ANCHE TU

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