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venerdì, Aprile 19, 2024

les jeux sont faits! Ischia, fai il tuo gioco. Ecco le liste, tra nipoti, fidanzati e vacantaria

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Al voto. E i furbi hanno pensato agli stranieri

 

Nel numero di ieri, vi abbiamo raccontato in anteprima, quelle che sarebbero state le liste che decideranno il futuro del comune di Ischia. Gennaro Savio divide i gemelli diversi Enzo Ferrandino e Gianluca Trani. Ufficialmente siamo davanti ad un’offerta di candidati ampissima: 256 uomini e donne, divisi in 16 liste e 3 coalizioni che fino all’11 di giugno se le daranno di santa ragione. O almeno questo ci auguriamo.

Se quel “se le daranno di santa ragione” speriamo non sia solo figurato, ma possa essere un augurio per quanto riguarda i contenuti e il dibattito. La violenza, ovviamente, è bannata. Sempre.

La lista di Gennaro Savio è quella che tutti aspettiamo. Frutto della politica personalistica padre-figlio e qualche amico che punta ad un seggio in consiglio comunale. Che esca dai resti o che sia figlio del voto di protesta (disgiunto) non importa, alla fine, l’importante è che la bandiera rossa (la loro) sventoli.

Ed eccoci al duo Enzo – Gianluca. Lo scontro, ufficialmente, è 8 contro 7. Sulla carta otto liste Enzo Ferrandino e sette Gianluca. Nella realtà siamo a 6 contro 6, e vi spiego perché.

Sul fronte Trani, la lista di Carmine Bernardo assomiglia più ad un errore strategico che ad altro. Chissà, forse una fusione sarebbe stata più performante. Il battagliero e coriaceo avvocato, infatti, ha con se un gruppo di giovani candidati che, però, non gli garantiscono l’effetto delle scorse elezioni. Una lista, quella dell’UDC, che è al pari tre Enzo Ferrandino. Tanti nomi vuoti che non hanno nessuna ratio elettorale. Con Enzo, Ischiamipiace e Il Girasole, possono essere contate, messe insieme, come una sola lista. E allora, se i numeri sono sempre numeri, da 8 a 7, arriviamo ad un semplice 6 a 6.

Ma in questo dobbiamo leggere la strategia di casa Ferrandino (fare voi se Giosi o Enzo). Le tre liste in più, infatti, servono a due scopi. Il primo è quello di tenere impegnati, in una campagna elettorale che si presenta soprattutto social, 48 persone che non stanno sul fronte degli oppositori. Per lo più giovani e che, volendo, potrebbero intercettare (con molti condizionali) l’abbrivio che Gianluca Trani potrebbe avere sui più deboli.

Una strategia, questa dell’ammuina che ha prodotto alcune candidature che, difficilmente, si comprendono. A cosa serve la candidatura di Gigi Mattera nella lista “Ischiamipiace”, quando poi, invce, la fidanzata, l’assessore Carmen Criscuolo è candidata – come giusto che sia – nella lista “Orizzonte Comune” con Ottorino Mattera e Luca Spignese?

Una lista a 15 candidati era, sicuramente, più dignitosa. E’, vero, la lista sarebbe diventata 14 anche perché non si capisce cosa ci faccia tra i candidati della stessa coalizione Antonio De Luise, figlio del fratello di Maurizio De Luise, il più famoso “popolo” che, invece, corre nella lista con Christian Ferrandino e Luca Montagna.

Ma le questioni di famiglia, lo sappiamo, sono l’anima della lettura delle liste.

Prima di passare alle liste, mi piace evidenziare con voi, una sottigliezza che alcuni candidati, soprattutto quelli di Enzo Ferrandino hanno voluto evidenziare nella loro candidatura.

Volutamente, nelle pagine che seguono, ho scelto di eliminare tutta una serie di “detto” perché la trovo una pratica al limite della correttezza.

Per farvi comprendere, vi porto l’esempio di Isidoro Di Meglio, il candidato della Sciarappa. Il direttore dell’Aragona Palace e membro della DimHotels ha pensato bene di far aggiungere alla lista presentata alla commissione elettorale un “detto Isi”.

Benissimo. Ora seguitemi. Sulla scheda elettorale quando l’elettore andrà nell’urna potrà esprimere la sua preferenza o scrivendo “Isidoro Di Meglio” o, semplicemente, “ISI”. In questo caso il voto espresso è valido. Capirete che scrivere ISI o CRI (come ha scelto di fare Christian Ferrandino, per restare nella stessa lista) è totalmente diverso da scrivere Isidoro Di Meglio o Christian Ferrandino. E, se hai diversi cittadini chiamati al voto che, magari, sono di nazionalità diversa, allora il gioco è fatto. Ma se a Isidoro e Christian diamo la medaglia d’oro a molti altri candidati di Giosi diamo quella d’argento. Eggià, altrimenti non i vari “detto” solo con il nome non trovano nessuna ratio. Eliminare il cognome a “Zabatta” a Vincenzo che diventa un semplice “detto Vincenzo” al pari di “detto Luciano” o “detto Teresa” è la stessa pratica, per chi scrive scorretta. Ma chissà, la commissione elettorale potrebbe chiarire anche questo aspetto.

Ma tutti ci chiediamo chi vince? Chi è più forte? Uno o l’altro? Bella domanda.

Forza Italia ha certamente fatto un listone ma al tempo stesso va considerato il “flop” di Domenico De Siano che non è riuscito nell’intendo di ripristinare l’area politica e che ha dovuto chiudere la fila ridimensionato dal punto dal quale era partito. Ma chi si affida a strateghi come Stefano Pettorino, come si dice, è mezzo salvato.

E se il listone di Forza Italia, viaggia sui 2000 voti nominali (più o meno) vale lo stesso sia per Ischia Democratica che per Orizzonte Comune che per Movimento Lavoratori.

Nella coalizione di Enzo Ferrandino, infatti, i listoni con i consiglieri comunali sono di tutta sostanza. Anche “Ischia Prima di Tutto” (con gli innesti di Balestrieri e non solo) ha fatto un grosso passo avanti rispetto alla scorsa campagna elettorale. L’incognita Paolo Ferrandino (che, comunque può dirsi soddisfatto) è ancora da verificare. Di tutto rispetto, come detto, sia “Orizzonte Comune”sia “Ischia Democratica”.

Così come si possono dire soddisfatti sia Gianluca Trani (che ha collezionato due liste, Riparte e Rinascita, che ben si compensano), sia Bambeniello. Telese e Boccanfuso, hanno due listarelle cazzute che concorrono per il seggio.

Evitando di tirare i numeri al lotto e di fare pronostici calcistici, ad una prima lettura, magari anche sommaria, vedo in vantaggio la coalizione di Enzo. I nomi sui manifesti elettorali sono quelli che abbiamo letto tutti ma, le variabili in campo molte: l’appeal del candidato sindaco, la credibilità del progetto politico, la proposta e, perché no, la selezione dei candidati. Signori, les jeux sont faits! Ischia, fai il tuo gioco.

 

5 COMMENTS

  1. Questo articolo, a dir poco cinico e pieno di supposizioni,incomprensibile. Nella sua interezza é privo del corretto uso della punteggiatura.

  2. Mi hai chiarito una curiosità che mi era venuta, e cioè perchè ci sono tutti questi “detto” e “detta” nelle liste pro-Enzo: detto Vincenzo, detto Luciano, detta Teresa, detta Mirella, detto Tonino, detto Celeste, detta Rosanna, detto Marco, detto Alessandro, detto Leonardo, detto Cri, detto Peppe, detto Isi, detto Gianni, detto Architetto, detta Pina, detto Alex, detto Gigi, detta Titti, detta Luciana, detta Feliciana.
    Sono ben ventuno. E alcuni di questi sono notoriamente legati al mondo degli immigrati, anche lavoratori alberghieri.
    Se quelli delle altre liste non sono fessi dovrebbero appellarsi alla commissione elettorale, anche perchè così i voti sono più facilmente controllabili durante lo spoglio (per esempio: dai l’ordine solo ai dominicani di votare “Isi”).

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