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giovedì, Marzo 28, 2024

Legambiente, altro che cigno. Ecco gli sciacalli dell’ambiente!

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Frana un terrapieno e, con la solita malafede e cattiva informazione, gli sciacalli ambientali di Legambiente sfruttano l’occasione per strumentalizzare la vicenda e inquinare, se non fosse abbastanza quello già fatto, le nostre acque. Il senso figurato è studiato! Alle 16.18 di ieri, infatti, l’agenzia DIRE lancia il take dal titolo: “Legambiente: crollo Casamicciola, isola fragile no a condono” Trovare il collegamento tra il cedimento del terrapieno di Via Principessa Margherita con il condono, il terremoto e la terra fragile è un’operazione da sciacalli. Appunto, da Legambinete. «Legambiente lancia l’allarme rischio idrogeologico per Ischia – si legge – , dopo che oggi a causa del maltempo è franato un muraglione a Casamicciola, e chiede al governo un passo indietro sulle previsioni per Ischia contenute nel decreto Genova. Quest’evento – commenta l’associazione – attesta per l’ennesima volta in maniera drammatica l’estrema fragilità dell’isola, una fragilità idrogeologica incompatibile con il condono edilizio approvato alla Camera”. Non importa che il muro sia della fine del 1800 così come le strutture che gli sono vicine! Non importa che lo stesso terremoto del 21 agosto 2017 non gli abbia arrecato danni. «Il decreto Genova “per velocizzare la ricostruzione ad Ischia prevede una procedura “anomala” di valutazione delle pratiche di sanatoria. E grazie a questo “condono a 5 stelle” le case costruite sotto ad una collina che può venire giù per una pioggia torrenziale o in una zona ad alto rischio sismico, insanabili col condono Berlusconi, saranno ora legalizzate e ricostruite con i soldi dei contribuenti, mettendo anche a rischio la vita di chi vivrà”. Non è questo il caso. Una balla verde. Una vera e propria fake news! «Per Legambiente la priorità è tutelare “l’incolumità degli ischitani”, ricordando “che sono sottoposti ai rischi idrogeologico, sismico e vulcanico, e che solo attraverso politiche coerenti si potranno porre le condizioni per assicurare elevati livelli di tutela degli stessi”. Legambiente, in vista del passaggio in Senato, chiede al governo e al vicepremier Luigi Di Maio di “togliere ogni riferimento al condono Craxi” e che “si valutino le pratiche delle tre sanatorie in base alle rispettive leggi di riferimento dando ai 3 comuni terremotati non solo tempistiche strette (6 mesi) ma anche risorse economiche adeguate per costituire temporaneamente un gruppo di lavoro di tecnici che avrà l’esclusivo compito di chiudere le pratiche di condono ancora aperte”. Ma quando inizieremo a smentire queste persone che, in malafede, continuano a inquinare le acque di Ischia con le loro bugie e le loro fake news? Ricordate il condono tombale? Ora il condono con il muro del 1800… Basta!

3 COMMENTS

  1. Mi disse un tassista a Miami: “ L’Italia è una bellissima terra, peccato che è abitata dagli italiani”…

  2. Che con il muro il condono abbia poco a che vedere è vero, ma che le strutture risalgano alla fine dell’800 denota o cattiva informazione o malafede. I due Alberghi che insistono sulla strada è vero che sono datati ma le volumetrie sono aumentate di molto. In uno addirittura di un piano nell’altro con volumi aggiunti, parcheggi scoperti che solo un cieco non può vedere. A rimetterci sono gli abusivi di necessità. Qualche foto ed una aereofotogrammetria del 1998 intorno a noti alberghi, chiarirebbe tutto. Questo ovviamente non solo in quella zona. Ma il suo giornale ha interesse a mostrare i fatti? Purtroppo spesso queste strutture appartengono a famiglia “protette” da referenti politici noti e non noti. In questi stessi giorni si continua ad aumentare volumetrie e disattendere normative spesso addirittura al centro dei comuni. Ma vince sempre l’omertà addirittura anche della soggiogata informazione. Non sarò io l’eroe che si sacrificherà per subire vendette trasversali e non. Quando Ischia come Rapa Nui sarà completamente distrutta ognuno pagherà per le sue responsabilità…

  3. scusa emigrato -ma chi deve controllare se i primi abusivi sono i nostri politici in tutti e sei comuni

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