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martedì, Marzo 19, 2024

L’antenna al “Fango” tra proteste governative e apparati istituzionali

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Ida Trofa  | Sta alimentando polemiche e contestazioni e tanti malumori all’indirizzo del Comandante dei Vigili Urbani di Lacco Ameno, Raffaele Monti la installazione di un’antenna di telefonia sulla via Provinciale Lacco Fango in località “Costa“. Si tratta di un ripetitore di segnale. La struttura a carattere temporaneo è autorizzata per soli pochi mesi, 4 per l’esattezza e si trova su di un terreno di proprietà della madre del dottor Monti e nella gestione di un fratello. Ebbene la cosa non ha impedito di alimentare il dibattito cittadino. Per molti si tratta dell’ennesima forzatura messa in atto nelle stanze del potere. L’impianto che al momento non presenta autorizzazioni particolari di sorta viene trattato infatti agli atti del municipio alla stregua di una semplice struttura amovibile per il cui montaggio è bastato presentare una banale SCIA. Normativamente corretto. Eppure ciò non ha impedito ugualmente di scatenare la ridda. Inattaccabile in termini legali, grazie alla SCIA avvallata dal capo dell’UTC Alessandro Dellegrottaglie, molti cittadini ne fanno una questione etica e morale.
Una questione ben lungi dal chiudersi!
Impianti che mandano avanti il nostro mondo telematico e i nostri contatti cibernetica, i cui rischi sulla salute ancora smuovono una certo dissenso.
La cosa, cosi, non è piaciuta ai lacchesi che muovono i propri strali in direzione del Comandante Monti, reo secondo l’opinione comune, di aver favorito la “cosa“ per il mero guadagno ed un canone non certo irrisorio per un terreno altrimenti poco remunerativo e produttivo. Punti di vista.
Intanto già qualcuno si dice pronto a mettere su un sit in di protesta permanete. Qualcun altro ha offerto del danaro frutto di una colletta ai Monti purchè disinstallino l’impianto La polemica nel mentre monta in strada e nei bar e sopratutto, guarda caso sul web. I contestatori più aspri sono tra gli amici del Monti e i parenti degli amministratori stessi. Nella giornata di ieri si sono registrati tra l’altro il furto delle chiavi del cancello d’ingresso al fondo che ha impedito l’accesso ai tecnici. I boicottaggi hanno inizio fin dalle prime ore di attività del sistema TIM.
Una realtà quella dell’ “Antenna del Comandante“ per la quale di certo la farà da padrona il pregiudizio e l’insofferenza avverso antenne e ripetitori, ma di certo anche la diffidenza e la poca credibilità di un governo locale molto attento agli interessi degli occupanti del Palazzo e poco alle esigenze dei cittadini alla loro tutela in ogni senso.
Nel merito dell’impianto che servirà in questi 120 giorni a potenziare e far rimbalzare per l’isola il segnale dei due mega ripetitori installati TIM su Ischia, sono stati comunque prodotti i rilievi Arpac,tutti nella norma, sull’incidenza delle onde propagate. Non c’è invece il parere della soprintendenza, in questo caso si è usato infatti lo stesso principio delle tettoie e piccole pertinenze amovibili e temporanee. Tutto rigorosamente registrato dall’Ufficio Tecnico Locale. Allo scadere del contratto quadrimestrale (6mila€ mensili per la concessione dei suoli) l’impianto TIM dovrà essere disinstallato pena il sequestro. il ripetitore potrà rimanere al Fango solo per i 120 giorni previsti dalla legge salvo contestazioni e guerriglie varie .Nella richiesta agli atti del municipio di Lacco Ameno è stata indicata come data di smontaggio il 15 settembre prossimo.

 

AL VIA LA PROTESTA “GOVERNATIVA”
Nel frattempo, ieri in prima serata, va in scena la protesta amministrativa, nessun sit in permanente, solo foto ricordo per la stampa. La sorella dell’assessore Cecilia Prota, unitamente all’amico più intimo del comandante Monti, hanno messo su una contestazione avverso l’installazione. Una protesta a cui partecipano, tra i volti illustri, la moglie di una ex segretario comunale e i parenti del Vicesindaco Zavota con prole al seguito. Sola la signora Prota e una bimba restano saldi davanti al cartello prima che si preparasse la foto ricordo con tutto il gruppo. Ci viene da chiedersi perché non hanno chiesto spiegazioni direttamente all’assessore di famiglia, da Prota a Zavota. Possibile che fossero tutti all’oscuro? Possibile che il sindaco Giacomo Pascale , gli assessori tutti, non sapessero del “casatiello” TIM che viene su nella proprietà del Comandante dei vigili urbani? A costoro giungono tutte le istanze del protocollo, è Pascale ad aprire per primo la posta. Pantomime lacchesi. I manifestanti, a più riprese, nel corso dei discorsi che si sussegivano hanno sollevano da ogni responsabilità gli amministratori, loro amici e conniventi (i più li hanno votati!) ed indirizzano ogni accusa a danno del comandante che avrebbe fatto tutto da solo per rimpinguare i bilanci familiari. A colloquio con il “gruppo” di protesta il consigliere di maggioranza Michele De Siano (pure lui che abita a pochi passi e governa il paese, non sapeva?) e Carmine Monti alloggiato poco più giù in via Casamonte, annuncia a quanti lamentano la presenza della struttura la richiesta, già formalizzata agli uffici, di ricevere copia di tutti gli atti ed i pareri, documenti la cui esistenza, dice, gli sarebbe già stata anticipata informalmente dai funzionari competenti. E i poveri cittadini, ignari, strumentalizzati da tutti credono di lottare per un diritto magari aggregandosi ai contestatori o semplicemente sostenendone le istanze. La realtà, a ben vedere, é tutt’altro.

LA COLLETTA PER FAR SMONTARE IL TRASMETTITORE
Mentre si riuniscono nel curvone della “Costa“ dinanzi al lenzuolo dell’immancabile “vergogna”, molti degli animi avversi hanno tentato di ottenere lo smontaggio del traliccio e della struttura offrendo del danaro al Monti, chiarendo che si sarebbe trattato di una colletta pari alla cifra fissata per il fitto del terreno alla Telecom Italia Mobile, i cui proventi sarebbero stati il frutto di una colletta cittadina. La proposta è stata avanzata più volte anche all’indirizzo del comandante invocando questioni di carattere sanitario, di salute pubblica e tutela dei figli. Tanti hanno contestato al Capo della Polizia Locale una presunta immoralità verso la collettività non avendo fermato la scelta dei familiari.

 

3 COMMENTS

  1. non capisco perché si da la colpa al comandante dei vigili quando i maggiori responsabili sono gli amministratori. chi ha rilasciato le autorizzazioni? il comandante non di certo. l’ufficio tecnico? da chi dipende l’ufficio tecnico? l’assessore ai lavori pubblici o privati non sapeva di questa scia? il barone pure lui era all’oscuro di tutto? se cio fosse vero allora significa che chi amministra sta li solo per un misero stipendio senza guardare gli interessi dei cittadini.

      • Il Comune di Lacco Ameno potrebbe essere messo alla pari del Comune di Roma ossia MAFIA CAPITALE – qui MAFIA LACCHESE un covo di gente che pensa solo al mal – affare per gestire le risorse pubbliche per le proprie tasche e loro loschi interessi – voi li avete votati – voi li avete messi in quel Municipio – Voi pagate e pagherete le conseguenze delle loro malefatte. Rimane all’orizzonte qualche intervento della Magistratura Inquirente speriamo presto…………….

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