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giovedì, Aprile 25, 2024

La politica si veste di solitudine

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Attori & Spettatori di Anna Fermo  |  I fatti dimostrano l’amara verità di una solitudine politica sempre più accentuata e che per diretta conseguenza si manifesta tale anche all’opinione pubblica, quando questa non ne è addirittura concausa. Non è una questione di disinteresse rispetto gli andamenti politici del nostro territorio, ma un vero e proprio atto di abbandono che si è dichiarato come unica e plausibile risposta ad una incapacità amministrativa che si compone di troppe assenze. Soli sono stati lasciati i cittadini e sola adesso è la nostra politica.
Al centro del porto d’Ischia, in questo straordinario specchio d’acqua lo sparo di mille colori non è mancato anche quest’anno, eppure mancava un qualcosa: la sinergia tra gli organizzatori ed il territorio. Lasciati soli gli organizzatori non riescono a rendere ciò che invece avrebbero potuto se solo sostenuti da tutti. Per carità, il Porto d’Ischia ha festeggiato il suo 162esimo compleanno con tutti gli onori del caso agli occhi dei turisti, ma ai nostri occhi purtroppo, è inutile che ce lo nascondiamo, non è stato così. La collaborazione è un concetto che sta venendo sempre meno presso il nostro Comune di Ischia e purtroppo si evidenzia anche nell’inerzia e disinteresse del territorio rispetto ad una partecipazione attiva anche in momenti di lustro come questi.
Se c’è una voragine enorme che separa chi tenta di darsi da fare da chi invece attende che l’altro fallisca, questa stessa voragine si amplia tra noi cittadini, tra quanti di noi sono mossi da volontà di collaborare per il bene del territorio e quanti di noi cui non gliene può fregar di meno se qualcosa di bello può essere fatto per tutti visto che a dirla terra terra, non ci entra nulla in tasca.
Il problema in linea di massima è sempre questo: cosa c’è per me! Se non c’è nulla, allora chi me lo fa fare a darmi da fare.
Nelle logiche del vivere in comunità dovrebbe farsi avanti una idea di condivisione e di compartecipazione oltre ogni interesse personale, ma purtroppo questa idea si sa pretenderla solo dalla politica senza che ci si renderà conto che la stessa non finisce per essere altro che lo spaccato della nostra stessa comunità. Quando i cittadini sono soli lo è anche, di riflesso, la politica e viceversa, vale anche il contrario.
Un porto in attivo da 162 anni, un porto che ha cambiato la nostra storia, il nostro saper vivere in comunità e che alla fine dovrebbe unirci ancor di più ogni giorno sullo stesso fronte per consentirci di andare oltre il nostro scoglio anche in termini di proposte per il territorio, purtroppo vestito di lustrini diventa la cartina di tornasole della nostra indifferenza.
Musiche, canti, folclore e tradizioni sono facili ad usarsi per allietare una serata, ma la solitudine è stata la vera musica di sottofondo, quella suonata da un’organizzazione lasciata sola e che non trova giustificazione alcuna, al netto degli eroi, quelli che nonostante tutto non si tirano mai indietro su nulla e che la loro parte non la recitano, ma la rendono viva.
Dalla Sant’Alessandro al comitato Villa dei Bagni, dalla Ghironda ai nostri talenti ischitani come Nunzia Ferrandino e Carmen Cuomo: uomini e donne straordinarie che amano farsi da fare per il nostro territorio.
Il consigliere comunale Gigi di Vaia sa bene di cosa parlo, sa bene di essersi trovato da solo, amministrativamente parlando, nonché, solo per la scarsa attenzione dei cittadini ad esclusione che per i fuochi.
Questo è solo un esempio di solitudine della nostra politica facile da intercettare in una manifestazione svoltasi in quest’ultima settimana, ma riferibile od ogni passo che si tenta di compiere da via Iasolino e non solo.
Il 9 ottobre si voterà per il consiglio della Città Metropolitana di Napoli. Chiamati al voto saranno i nostri consiglieri comunali ed i nostri sindaci: di candidati ischitani nemmeno l’ombra! E’ in casi come questi che la solitudine di cui parlo diventa perfida e brutale, specchio di una ipocrisia che sa comporsi fin troppo bene nei nostri pubblici consessi e presso le nostre maggioranze o minoranze amministrative. Non si e’ stati capaci di mettersi d’accordo sul nome o non si e’ stati disposti ad offrire la spalla ad un consigliere come ad un altro?
Credo che valgano entrambe come plausibili motivazioni di un mancato interessamento reale a che Ischia isola venisse rappresentata almeno da una voce in un contesto metropolitano rinnovato quanto a competenze anche sui nostri territori.
Oltre che sola, la nostra politica vive di invidia ed ottusagine interna, propria, e non fa bene a nessuno.
Qualcuno ha motivato questa ignoranza amministrativa sulla questione che manca poco anche per il cambio di governo di alcuni nostri Enti locali, ma se fosse vero, che giustificazione è?
Chi si candida e viene scelto per guidare un’amministrazione non può smettere poi ad un anno dal cambio. Piuttosto dovrebbe accompagnare i passaggi con caparbietà e non tralasciando nulla che possa significare perdite di occasioni per la nostra comunità.
Un’occasione persa dunque quella della Città Metropolitana di Napoli che deve far rabbia a tutti noi cittadini.
La solitudine della nostra politica locale non è affatto da numeri primi, ma da numeri ultimi!

1 COMMENT

  1. Cara Anna, il Tuo pezzo è quanto mai puntuale, ma credo che Tu abbia omesso un piccolo ma determinante particolare: è vero che il nostro è un popolo apatico per natura (e sono stato buono nella definizione), ma è altrettanto vero che la “partecipazione”, la “collaborazione”, un Amministratore pubblico deve anche sapersela guadagnare e meritare.
    Un abbraccio!

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