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venerdì, Aprile 19, 2024

La “guerra dei Serpico”, sospesa l’ordinanza a Giuseppe

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Nuovo capitolo della “guerra dei Serpico” a Forio. Come nella migliore tradizione, uno scambio di denunce in famiglia per abusi edilizi che ha portato alla emissione di due ordinanze di demolizione da parte dell’Utc, peraltro entrambe poi sospese.

Nel 2016, Elvira Serpico aveva infatti sollecitato al Comune di emettere una ordinanza di demolizione nei confronti di Giuseppe per opere abusive realizzate al Vico III Fortino. Ordinanza emessa ad ottobre dello stesso anno dal dirigente del V Settore arch. Giampiero Lamonica, in particolare per un manufatto che non risultava presente nella concessione edilizia in sanatoria rilasciata nel 1990. Per la serie “chi la fa l’aspetti”, come recita il proverbio, qualche giorno dopo lo stesso Lamonica aveva adottato una ordinanza di demolizione anche ai danni proprio di Elvira Serpico, per opere di “rifinitura” sempre al Vico III Fortino. Quella ordinanza era stata poi sospesa dallo stesso Lamonica in autotutela avendo successivamente la Serpico chiesto al Comune il rilascio della conformità urbanistica delle opere realizzate.

Ebbene, adesso anche l’ordinanza emanata ad ottobre 2016 nei confronti di Giuseppe Serpico è stata sospesa da Lamonica, a seguito di ulteriori sviluppi. Sulle opere finite nel mirino (tre manufatti in muratura e una tettoia) infatti è stato eseguito un accertamento tecnico a maggio scorso. Che, oltre a confermare quanto già sanato nel 1990, ha evidenziato anche la presentazione di una ulteriore istanza di condono edilizio a nome della madre del Serpico nel 1995 (secondo condono). Alla fine, l’unico manufatto che non rientra nella istanza di sanatoria, è la tettoia in plastica e pagliarella poggiante su pali in legno.

Inoltre il 15 novembre scorso Giuseppe Serpico ha presentato istanza di compatibilità paesaggistica per la realizzazione «di un piccolo pergolato ligneo oggetto dell’ordinanza n. 190/16».

Poiché siamo in presenza di una guerra senza esclusione di colpi, nemmeno un mese dopo, il 12 dicembre, Elvira Serpico ha presentato una nota con la quale diffidava il Comune dal rilasciare la compatibilità paesaggistica richiesta da Giuseppe. Come a dire: dovete demolire e basta.

La cronistoria è riportata nel provvedimento adottato da Lamonica. Sta di fatto che questa guerra in famiglia non tocca l’attività dell’Ente, come è giusto che sia. E così il dirigente dell’Utc, in presenza del procedimento attivato da Giuseppe Serpico per il rilascio della compatibilità paesaggistica, ha sospeso l’ordinanza di demolizione adottata ad ottobre 2016 fino all’esame e vaglio della pratica ed all’emissione del provvedimento finale. Questo perché, spiega nell’atto, è fatto obbligo all’Amministrazione «di astenersi da ogni azione repressiva fino alla definizione del procedimento attivato per il rilascio del titolo Compatibilità Paesaggistica al fine di evitare la distruzione di beni relativamente ai quali possano intervenire provvedimenti di legittimazione postuma». Che è poi lo stesso obbligo di cui aveva beneficiato anche la Serpico. Che certamente non gradirà, se ne può essere certi, l’analogo trattamento riservato dal Comune a Giuseppe.

La dura contrapposizione familiare – come se ne registrano tante sull’isola – non è certamente conclusa qui e riserverà altri succosi sviluppi.

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