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martedì, Aprile 23, 2024

La carica dei Grillini: sciogliete il consiglio di Lacco Ameno

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Una dettaglia denuncia dei Movimento Cinque Stelle contro il sistema De Siano

Io e i grillini dell’isola d’Ischia non siamo mai andati d’accordo. I motivi sono diversi e questa non è la sede dove affrontarli, invece è questa la sede giusta per portare in evidenza la dettagliata denunciata presentata lo scorso 11 agosto e indirizzata al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e Procuratore Regionale presso la Corte dei Conti. Una denuncia che mette spalle al muro Giacomo Pascale e la sua amministrazione poco capace.

Onde evitare altre polemiche, pubblico la denuncia integrale. E’ un atto dove viene ripercorsa la lenta agonia con cui è stato ucciso il comune del Fungo. Un atto curato all’avvocato Antonio Iacono che ripercorre tutta l’assurdità lacchese di questi ultimi mesi.

 

LA DENUNCIA

Il sottoscritto Arch. Caterina IACONO, nella qualità di Assistent Organizer della libera associazione denominata “Meetup Amici di Beppe Grillo Isola d’Ischia”, gruppo d’appoggio al MOVIMENTO 5 STELLE NAZIONALE,
ESPONE
quanto segue chiedendo che il sig. Procuratore della Repubblica voglia accertare se nei fatti che si rappresentano siano ravvisabili fattispecie penalmente rilevanti, con richiesta, in caso positivo, di identificazione e punizione del/dei colpevole/i ed esercizio nei loro confronti dell’azione penale ai fini della applicazione in loro danno della pena che sarà ritenuta di Giustizia. Chiede altresì, al contempo, che il sig. Procuratore presso la Corte dei Conti voglia accertare se le condotte di seguito narrate abbiano cagionato un pregiudizio erariale, con richiesta in quel caso di esercizio dell’azione contabile nei confronti dei responsabili, affinché i medesimi siano condannati a risarcire personalmente tutti i danni.
Chiede inoltre, attesa la sussistenza di un pericolo imminente grave ed irreparabile, la adozioni delle urgenti misure cautelari ed amministrative enucleate nelle conclusioni del presente atto.

FATTO
Il Comune di Lacco Ameno, notoriamente roccaforte elettorale del senatore Domenico De Siano, già Coordinatore Regionale del partito politico Forza Italia, ha dichiarato, ai sensi dell’art. 246 del D.Lvo 267/2000 il dissesto finanziario con deliberazione del Commissario straordinario n. 1 del 2 gennaio 2015.
Successivamente veniva nominato l’organo straordinario di liquidazione.
Ai sensi dell’art. 259, comma 1 del TUOEL, il Consiglio dell’Ente locale deve presentare al Ministro dell’Interno, entro il termine perentorio di tre mesi dalla data di emanazione del decreto di cui all’art. 252, un’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato.
Il suddetto termine, nel caso del Comune di Lacco Ameno, è stato sospeso ai sensi del comma 11 del citato art. 259, a seguito della convocazione delle consultazioni amministrative dell’Ente, dalla data di convocazione dei comizi elettorali sino all’insediamento del nuovo organo esecutivo.
Il nuovo organo esecutivo del Comune di Lacco Ameno ­ fra i cui componenti si annoverano diversi dei precedenti amministratori e/o stretti parenti dei medesimi e può dirsi espressione della medesima compagine politica che ha amministrato il Comune negli ultimi venti anni, facente sempre capo al senatore Domenico De Siano ­ si è insediato ormai il lontano 18 giugno 2015 ossia quasi un anno e due mesi fa.
Nonostante ciò il Comune di Lacco Ameno non ha provveduto a deliberare entro il 13 agosto 2015 ­ termine perentorio stabilito dalla legge ­ in merito alla ipotesi di bilancio prevista dall’art. 259, comma 1 TUOEL.
Il Comune di Lacco Ameno non ha nemmeno provveduto a deliberare entro i termini prescritti dalla legge (31 luglio 2015) il bilancio di previsione dell’anno 2015.
Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Direzione Centrale della Finanza Locale – Consulenza per gli Enti Locali Dissestati presso il Ministero degli Interni, con propria nota in data 2 settembre 2015 segnalava al Prefetto di Napoli che il Comune di Lacco Ameno non aveva ottemperato, entro il termine del 13 agosto 2015 alla presentazione del bilancio di previsione stabilmente riequilibrato.
Con provvedimento del 4 settembre 2015 il Prefetto di Napoli diffidava i componenti del civico consesso del Comune di Lacco Ameno ­ ai sensi dell’art. 4 comma 1 del decreto legge 31 dicembre 2014 n. 192 ­ a provvedere in ordine all’approvazione del bilancio di previsione stabilmente riequilibrato 2014 entro e non oltre il termine di gg. 20 (venti) e dunque entro e non oltre il giorno 24 settembre 2015!
Il Comune di Lacco Ameno non ottemperava alla diffida prefettizia in quanto solo in data 29.09.2015, con delibera n. 17 il Consiglio Comunale del suddetto Ente licenziava l’ipotesi di bilancio 2014.
Il Prefetto di Napoli, nonostante la violazione dei termini perentori, non adottava alcun provvedimento, benché fosse obbligato ex lege a nominare un commissario ad acta per il suddetto adempimento e ad avviare la procedura di scioglimento del Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 141 TUOEL.
Il Dipartimento per gli affari Interni e Territoriali – Direzione Centrale della Finanza Locale – Consulenza per il risanamento degli enti locali dissestati presso il Ministero degli Interni, attesa la mancata attivazione della procedura di scioglimento del Consiglio Comunale, non poteva fare altro che esaminare l’ipotesi di bilancio 2014. Tuttavia, con provvedimento n. 0124836 del data 19.10.2015, acquisito al Protocollo Generale del Comune di Lacco Ameno con n. 8445 del 20.10.2015 non approvava detta ipotesi di bilancio, rinviando l’atto all’Ente Locale con una lunghissima serie di rilievi e richieste istruttorie, praticamente in merito a tutte le voci più importanti. In particolare il Dipartimento del Ministero dell’Interno diffidava il Comune di Lacco Ameno a trasmettere entro il termine massimo di sessanta giorni (e dunque entro il 20 dicembre 2015) chiarimenti in merito a fondamentali poste di bilancio fra le quali ­ nel rimandarsi al lungo provvedimento che si allega alla presente ­ si citano: Entrate e spese a carattere non ricorrente; Entrate e spese con vincolo di destinazione; Entrate tributarie; Fondo per il risanamento; Proventi sanzioni d codice della strada; Tributi comunali. Chiedeva inoltre un lunghissimo elenco di documenti ad integrazione di quelli inviati, fra cui spicca il “MODELLO F”, di importanza fondamentale in quanto rappresenta la sintesi di tutto quello che risulta dalla documentazione amministrativa dell’Ente.
Con nota prot. 1778 del 18.12.2015 il Sindaco di Lacco Ameno, con istanza chiaramente dilatoria ed esulante dal paradigma legale applicabile al caso di specie, connotato da termini stringenti e perentori, senza trasmettere alcunché, si limitava a comunicare al Ministero dell’Interno ed al Prefetto di Napoli che la Giunta Comunale con delibera n. 64 del 17.12.2015 aveva integrato l’Ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato anno 2014 (asseritamente) secondo i rilievi formulati con il citato provvedimento n. 0124836 del 19.10.2015. Tale presunto bilancio tuttavia non veniva inviato al Ministero in quanto “la suddetta documentazione è stata trasmessa all’Organo di Revisione per il prescritto parere obbligatorio. Acquisito il suddetto parere lo scrivente provvederà a convocare tempestivamente il Consiglio Comunale assicurando la messa a disposizione della documentazione per consentirne adeguata visione da parte dei consiglieri comunali. In considerazione dei necessari tempi procedurali si chiede se possa accordarsi al Comune di Lacco Ameno una proroga del termine indicato nella Vs. nota prot. n. 0124836”!!
Con propria nota prot. 0241788 del 29.12.2015 acquisita in pari data al protocollo generale del Comune di Lacco Ameno con n. 8659, il Ministero dell’Interno – Dipartimento Centrale della Finanza Locale – Consulenza per il risanamento degli enti locali dissestati, respingeva la richiesta di proroga chiarendo che i termini di cui ai comi 1 e 2 dell’art. 261 del TUOEL hanno natura perentoria e quindi non prorogabili, aggiungendo che, ai sensi del successivo art. 262, la sanzione per la mancata predisposizione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e la risposta ai rilievi istruttori formulati dall’Ufficio, è lo scioglimento del Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 141, comma 1 lett. a) TUOEL.
Consequenzialmente al detto pronunciamento del Dipartimento presso il Ministero degli Interni ed in sostanziale contraddizione con il medesimo, il Prefetto di Napoli, con provvedimento 1258 del 07.01.2016, acquisito al protocollo generale del Comune di Lacco Ameno in pari data con n. 138, concedeva nuovamente al civico consesso dell’Ente 20 giorni “per provvedere in ordine all’integrazione dell’istruttoria ed alla documentazione integrativa all’ipotesi di bilancio riequilibrato”. Termine concesso ai sensi dell’art. 4 comma 1 del decreto legge 31 dicembre 2014 n. 192 (decreto milleproroghe) già concesso da esso Prefetto con il provvedimento in data 4 settembre 2015 (cfr. nel presente atto capo n. 9);
Il Consiglio Comunale di Lacco Ameno con delibera n. 5 del 18.01.2016 discuteva in merito ai “rilievi e chiarimenti Ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato anno 2014 ­ Bilancio pluriennale 2014­2016 ­ Relazione previsionale e programmatica 2014­2016 e Modello “F” ­ Modifiche ed integrazioni”. Tale delibera ­ già di per sè illegittima in quanto resa possibile solo in virtù dell’ulteriore arbitrario termine, non fondato ad avviso di chi scrive su alcuna norma di legge, concesso al Comune di Lacco Ameno ­ nonostante tutto non fornisce i chiarimenti richiesti dal Dicastero degli Interni in quanto ­ e si cita solo la circostanza più evidente ­ al quadro 16 mancano del tutto i dati relativi alle società partecipate, sicché, in sostanza, non risulta in alcun modo accertabile la fondamentale voce di bilancio “consistenza patrimonio netto volume ricavi conseguiti e risultato economico ultimo esercizio”. In tale delibera, di conseguenza, risulta volutamente ignorata la nota prot. 4024 del 09.06.2015 a firma dell’allora responsabile settore finanziario del Comune di Lacco Ameno dott. Oscar Rumolo (indirizzata proprio al Sindaco Giacomo Pascale ed al segretario Comunale Luigi Cupolo) nella quale erano certificate le copiosissime perdite delle partecipate per la precisione della società ASSE, partecipata del Comune di Lacco Ameno;

Il revisore del Comune di Lacco Ameno, probabilmente nella consapevolezza di ciò, con locuzione chiaramente elusiva, afferma infatti, in merito a tale delibera che le integrazioni poste in essere non soddisfano, a “sembrano soddisfare” (sic!!) le richieste e i rilievi del Ministero istruttore.

Di tale delibera, inviata al Ministero ormai da lunghissimo tempo, ad oggi (quando ormai incombe il termine per approvare addirittura il consuntivo 2016, quando al Comune di Lacco Ameno manca ancora il preventivo 2014!!) non si conosce ancora l’esito.

Appare chiaro che sia stato imbastito un meccanismo per prorogare ad libitum ed in chiara violazione di legge la vita di una Amministrazione Comunale che avrebbe dovuto essere già sciolta da tempo e precisamente 20 giorni dopo il 04 settembre 2015;

si rammenta che i termini stabiliti dalla legge per la approvazione del bilancio e, in caso contrario, la approvazione del medesimo a mezzo di commissario ad acta con l’avvio della procedura di scioglimento del Consiglio Comunale inadempiente sono perentori in quanti afferenti ad interessi di ordine pubblico. Per i medesimi motivi, i relativi provvedimenti sono vincolati e non discrezionali;

nel caso di specie, invece, la elefantiaca procedura imbastita mercè ritardi e “licenze” procedurali ad avviso di chi scrive palesemente esulanti dallo stringente paradigma disegnato dalla legge, fà si che fra poco si entri nel quarto anno in cui il Comune di Lacco Ameno è privo di un valido ed approvato bilancio (2014, 2015, 2016 e 2017)!!!;

 

Gli attacchi diretti al sistema De Siano

Salvi gli accertamenti ad eseguirsi, nel caso di specie non devono sfuggire le seguenti circostanze:
l’illegale ritardo accumulato dal Comune di Lacco Ameno nella approvazione dei bilanci (fra qualche mese ne mancheranno all’appello ben quattro!) non è casuale ma si situa in diretta successione cronologica alla dichiarazione di un gravissimo dissesto da parte dell’Ente che impone la necessità di accertare le reali dimensioni del deficit finanziario dell’Ente e le responsabilità di esso;
l’attuale consiglio comunale è composto in parte dalle medesime persone fisiche, in parte da strettissimi congiunti di coloro che hanno amministrato negli ultimi dieci anni, ossia di quelli che sono destinati ad essere colpiti direttamente dalle sanzioni patrimoniali ed amministrative conseguenti all’accertamento delle responsabilità del dissesto;
la compagine che da diversi lustri governa Lacco Ameno ­ per le ragioni testè esposte, probabilmente portatrice di interessi contrari all’accertamento delle responsabilità e delle dimensioni del dissesto ­ è diretta espressione del senatore Domenico De Siano e dunque gode di una influenza politica che non si limita agli angusti confini del Comune.

La documentazione necessaria all’accertamento dell’entità e delle colpe del dissesto è nelle mani di quei medesimi che sono destinati ad esserne travolti. Ogni giorno che passa non solo comporta il lievitare degli interessi sui debiti ma anche una maggiore difficoltà nell’accertamento delle responsabilità, con la conseguenza che, in ultima analisi, il carico sarà addossato interamente sui cittadini di Lacco Ameno.

Il grave pericolo rappresentato dall’inerzia nella nomina di un commissario ad acta, dal mancato scioglimento del Consiglio Comunale di Lacco Ameno e dalla disponibilità della documentazione inerente il dissesto nelle mani di persone interessate alla sua alterazione e/o soppressione viene annunziato ­ nell’indifferenza generale di tutte le istituzioni ­ da mesi dai media locali.

E’ di pochi giorni fa ad esempio la notizia sul quotidiano locale “Il Dispari” secondo cui un commercialista, tale “Mele”, a detta dell’autore dell’articolo, notoriamente inviato dal senatore Domenico De Siano ed effettivamente noto in paese come il commercialista di fiducia delle società di Michele De Siano consigliere comunale di Lacco Ameno, fratello del senatore Domenico De Siano, sprovvisto di qualsiasi autorizzazione e non legato al Comune di Lacco Ameno da alcun contratto o convenzione…

 

LE RICHIESTE AL PROCURATORE
Le vicende sopra riportate evidenziano ad avviso di chi scrive:

  • l’esistenza di una volontà, articolantesi in azioni ed omissioni di più soggetti a vari livelli, tesa ad impedire e/o ritardare l’accertamento del reale stato patrimoniale del Comune di Lacco Ameno;
  • l’esistenza di una volontà, articolantesi in azioni ed omissioni di più soggetti a vari livelli, tesa ad impedire e/o ritardare l’accertamento delle responsabilità del deficit del Comune di Lacco Ameno;
  • l’esistenza di un pericolo grave, imminente ed irreparabile rappresentato dalla permanenza della documentazione relativa al dissesto nella disponibilità, de facto libera ed incontrollata, di persone direttamente interessate alla loro soppressione e/o alterazione;
  • la sussistenza nel Comune di Lacco Ameno di una situazione di diffusa illegalità, dispiegantesi in continue e quotidiane violazioni di legge, e di motivi di ordine pubblico che impongono la valutazione dello scioglimento del consiglio comunale anche a prescindere dalle questioni di bilancio.

Tanto premesso la scrivente nella qualità

insiste affinché il sig. Procuratore della Repubblica voglia accertare se nei fatti che rappresentati siano ravvisabili fattispecie penalmente rilevanti ;

insiste altresì, affinché il sig. Procuratore presso la Corte dei Conti voglia accertare se le condotte narrate abbiano cagionato un pregiudizio erariale;

chiede disporsi con assoluta urgenza qualsiasi misura cautelare idonea a scongiurare la dispersione delle prove, la produzione di danni o l’aggravamento di quelli già cagionati (ivi compreso il sequestro della documentazione contabile “sensibile” presso il Comune di Lacco Ameno);

chiede attivarsi la procedura finalizzata allo scioglimento del consiglio comunale per gravi e reiterate violazioni di legge nonché per urgenti motivi di ordine pubblico.

3 COMMENTS

  1. Sperando che i grillini riescano nel loro giusto intento; auguro agli amministratori di Lacco Ameno, riflettendo il periodo 1995 – 2016 gli strali, le saette celesti e i morbi biblici, comunque nella denuncia sono mancate gravi omissioni contabili volute dagli amministratori citati e dai funzionari amministrativi per bieche ed ininterpretabili manovre costituenti nella fattispecie gravi reati. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ed il Comando Tenenza della Guardia di Finanza di Ischia sono state rese edotte di tali disegni criminosi dolosamente voluti.

  2. E sarebbe pure ora,così chi ha lucrato fino ad ora la mattina si alza e va a guadagnarsi la pagnotta,visto che ci sono personaggi che hanno bivaccato sul comune da anni

  3. Speriamo bene !!! Ma e un muro di GOMMA dura da abbattere !! Quello non e un Comune e/o un ente pubblico dello stato Italiano !! Ma un FEUDO DEL MEDIO EVO dove comanda da anni una solo ed unica Famiglia !!!!!! Sappiamo quale, basta leggere la denuncia, che tra l’altro non dice nulla di nuovo !!!!!

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