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martedì, Aprile 23, 2024

Ischia, quei 118 abitanti che ci “costano” 100mila euro

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Gaetano Di Meglio | Piovono soldi dal ministero dell’interno ma il comune di Ischia resta a digiuno. Una fortuna per i fondi ministeriali che, diciamocelo, sarebbero stati spesi male dall’amministrazione comunale guidata da Enzo Ferrandino, come è stato per i milioni spesi su Palazzetto e Piscina, ma c’è un numeretto che sa di fregatura.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato il decreto 109. Una iniziativa del Ministero dell’Interno che stabilisce l’attribuzione ai comuni aventi popolazione fino a 20.000 abitanti, dei contributi per la realizzazione di investimenti per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, nel limite complessivo di 394,49 milioni di euro, per l’anno 2019.
Ma prima di leggere i dati degli altri comuni, vale la pena leggere il dato della popolazione del comune di Ischia al primo gennaio 2018: 20.118. Già, 118 abitanti in più che oggi ci costano ben 100mila euro.
Un dato che ci tiene fuori dalla munifica graduatoria che, invece, premia le altre amministrazioni delle isole di Ischia e Procida.
Rientrano tra i comuni che ricevono un contributo assegnato di 100.000 euro (Art. 1, comma 107, della legge di bilancio 2019, legge 30 dicembre 2018, n. 145) al numero 488 il comune di Barano d’Ischia, al numero 497 quello di Forio e al numero 505 il comune di Procida.
Al numero 837, invece, figura il comune di Casamicciola Terme che, però, incasserà solo un contributo assegnato di 70.000.
Tra i comuni che hanno ricevuto un contributo assegnato di 50.000 euro al numero 1409 c’è Lacco Ameno e al 1411 quello di Serrara Fontana.
Per tutti, invece, valgono le stesse norme.
Il comune beneficiario del contributo può finanziare uno o più lavori pubblici, a condizione che gli stessi non siano già integralmente finanziati da altri soggetti e che siano aggiuntivi rispetto a quelli da avviare nella prima annualità dei programmi triennali di cui
all’articolo 21 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. 1 lavori e gli interventi di manutenzione straordinaria sono affidati ai sensi degli articoli 36, comma 2, lettera b), e 37, comma 1, del citato decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
E, inoltre, il comune beneficiario del contributo è tenuto ad iniziare l’esecuzione dei lavori entro il 15 maggio 2019.
Il monitoraggio delle opere finanziate in base al decreto sarà effettuato attraverso il sistema di “Monitoraggio delle opere pubbliche – MOP” della “Banca dati delle pubbliche amministrazioni – BDAP” ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229. I Comuni benefìciari classificano le opere finanziate sotto la voce “Contributo piccoli investimenti legge di bilancio 2019”.

Il tempo stringe. L’inizio dei lavori, secondo il decreto è fissato per il 15 maggio e dal Ministero fanno sul serio. Il controllo sull’inizio dell’esecuzione dei lavori è attuato, attraverso le informazioni correlate al relativo codice identificativo di gara (CIG) per lavori, in particolare attraverso la verifica della data di aggiudicazione definitiva del contratto. Tale informazione deve essere compilata, a cura del RUP
responsabile dell’opera, sul sistema informativo monitoraggio gare (SIMOG) dell’ANAC. In sede di creazione del predetto CIG per lavori, il comune beneficiario indica e associa il codice unico di progetto (CUP) identificativo dell’intervento oggetto di finanziamento. Al fine di supportare la corretta compilazione delle informazioni necessarie alla verifica dell’inizio di esecuzione dei lavori, il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) trasmette tramite posta certificata, entro il 20 febbraio 2019, ad ogni comune interessato specifiche indicazioni operative che, in ogni caso, sono pubblicate, con valore di notifica, sul sito istituzionale del MEF, alla voce Attività istituzionali – Spesa per le opere pubbliche.
E il rischio di perdita del finanziamento sembra anche serio. “In caso di mancato rispetto del termine di inizio dell’esecuzione dei lavori entro il 15 maggio 2019 – si legge nel decreto – , ovvero di parziale utilizzo dello stesso contributo, l’assegnazione sarà revocata, in tutto o in parte, con successivo decreto ministeriale da adottarsi entro il 15 giugno 2019. 2. I risparmi derivanti dai ribassi d’asta di cui all’articolo 6, comma 2, se riutilizzati, non costituiscono parziale utilizzo del contributo.”

1 COMMENT

  1. Chiedete conto a Giosi Ferrandino di quei 118 in più…….
    Lui vi dirà da dove arrivano ed a cosa sono serviti!!

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