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venerdì, Marzo 29, 2024

Ischia e la punizione di Platone

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Ci avviciniamo alle elezioni europee e a quelle amministrative di Casamicciola Terme. La primavera sarà ancora una volta teatro di confronto elettorale dalle nostre parti, in due competizioni che sembrano distinte e distanti, ma che sono invece molto più affini di quanto si creda. Il voto per il rinnovo del Parlamento Europeo ripresenterà Giosi Ferrandino per il Partito Democratico, che con tutta probabilità troverà terreno fertile (e non sarà un caso) in assenza di una candidatura significativa e caratterizzante da parte del centrodestra, sempre più assente sul territorio isolano.

L’ex primo cittadino di Ischia e Casamicciola, in odore di proporre anche il suo “paracadute” con l’ambizione di tornare a guidare il Comune termale, dovrà però fare i conti non solo con le percentuali del suo partito che non sono certo quelle di cinque anni fa e con i tantissimi voti da raggranellare nelle sei regioni interessate dalla composizione della circoscrizione elettorale che lo riguarda, ma anche col tornaconto che Lega e M5S si aspettano dalle urne dopo un anno al governo del Paese. Il consenso di Salvini e i suoi cresce sempre di più, a spese dei pentastellati che, invece, perdono lentamente terreno pur restando ben oltre il 20%, a sostegno della tesi che verso i gialloverdi resterebbe forte, per la corsa europea, un deciso voto d’opinione che prescinde dai candidati in campo.
Per molti, il ritorno di Giosi Ferrandino a Casamicciola potrebbe rappresentare non solo una soluzione alternativa al grigiore degli ultimi anni e un nostalgico deja vu nel ricordo di quelle opere pubbliche che riportarono luce (insieme alle luminarie natalizie) dalla Marina a salire, ma anche la tattica migliore per distogliere l’attenzione dalla totale inerzia e dalla mancanza di iniziative concrete, a distanza di un anno e mezzo dal terremoto, da parte della classe (?) politica casamicciolese. Un vero e proprio rifugio per molti, non condiviso da altrettanti, a cui ci si potrebbe appigliare anche in funzione del fatto che nessuno, fino a questo momento, ha inteso lanciare una vera e propria alternativa ad un establishment che definire improponibile per i tempi che corrono è forse un complimento. Un sistema fallimentare e lontano dalla realtà, quello di Casamicciola, perfettamente in linea con gli altri Comuni isolani, da cui probabilmente soltanto Serrara Fontana (ancorché ostile al Comune Unico) e lo spirito d’iniziativa più che lodevole di Giacomo Pascale (in odore, da quel che sento, di una possibile candidatura alle regionali del 2020) in quel di Lacco Ameno, meritano di essere estrapolati.
Mi avvilisco al solo pensiero che la nostra realtà locale, sotto il profilo politico, sia tuttora ancorata agli stessi schemi di quando, dal 2007 al 2012, mi trovavo io in minoranza consiliare a combattere da solo contro l’arroganza di Giosi Ferrandino, da riconosciuta sua unica spina nel fianco, mettendone inutilmente in evidenza le malefatte amministrative ed il modo strumentale e istituzionalmente irriguardoso in cui era riuscito a svilire il civico consesso e la stessa Giunta. Ieri, quel che resta dell’opposizione consiliare ad Ischia, ha deciso di dare un segnale di vita al Paese, disertando la seduta convocata per l’approvazione del bilancio. A nulla è servito, sia chiaro, perché Enzo Ferrandino ha proceduto de plano, continuando a galleggiare nel suo nulla assoluto. Ma è lecito chiedersi se e quando, scrollandosi di dosso la sua innata indifferenza il Paese e la sua gente si renderanno conto che questo modo allucinante di concepire il ruolo pubblico, aggravato dall’ormai insostenibile divisione in sei diverse anime amministrative, ci stia portando alla rovina.
Tornando a Casamicciola, a questo proposito, sarà bene mettersi l’anima in pace: allo stato, non credo ci sarà chissà quale atto di coraggio verso il cambiamento! Ammesso ci fosse mai stato il pazzo di turno disponibile a sacrificare tempo e denaro per mettersi in gioco con un gruppo di competenti ed insospettabili concittadini, è fuor di dubbio che in un modo o nell’altro gli sarebbe passata la voglia, rendendosi presto conto che la risposta della gente, nonostante le mille e una lamentela rivolte nel quotidiano al “sistema” più che all’amministrazione in carica, avrebbe premiato ancora una volta, come e più di sempre, la logica dei c…i propri. Esattamente la stessa cosa che è successa a Forio, laddove la riconferma di Francesco Del Deo è figlia di un sistema-paese che ha favorito la nascita di schieramenti totalmente privi di contenuti, novità e buoni propositi (anzi…), al punto da far considerare il “Papa foriano”, al ballottaggio, il vero e proprio male minore. O ad Ischia, dove proprio contro la riconferma di Giosi non bastarono gli orientamenti scriteriati e noncuranti dell’evidenza nel tentare (inutilmente) di comporre dal nulla assoluto delle ceneri del “Caularone” un cartello competitivo nel 2007, ma cinque anni dopo si mise la gente nelle agevoli condizioni di vanificare il pur lodevole tentativo di Gianluca Trani di contrastare Enzo Ferrandino e il suo apparato post-giosiano, favorendone ancora una volta la vittoria. Di Barano, poi, è del tutto inutile parlare: solo il Comune Unico, un giorno, potrà risolvere la situazione medievale di un’autentica colonia, laddove neppure la più allettante ed evidente garanzia di rinascita e progresso economico e sociale potrà mai scardinare una vera e propria dinastia dimostratasi, evidentemente, più forte tra la gente di qualsiasi alternativa propostasi negli ultimi quarant’anni.
Prepariamoci, dunque, a vivere a Casamicciola la rifrittura del solito entourage ben noto a tutti e la reazione di un elettorato a dir poco compiacente, pronto a barattare la propria soddisfazione personale con l’interruzione della pericolosa deriva verso cui tutta l’Isola continua a dirigersi. E non ci aspettiamo alcun condizionamento locale dei partiti di governo, che a loro volta rinunceranno alla loro presenza ufficiale sul territorio con la scusa del Comune inferiore ai 15.000 abitanti per carpire quanto più consenso possibile dai soliti, insignificanti “grandi elettori” per il voto europeo.
E per concludere, ringrazio l’amico consigliere regionale Armando Cesaro, per aver postato su Instagram una massima di Platone che proprio non conoscevo: “Una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori”. Ho riflettuto molto, dopo averla letta, interrogandomi anche sull’opportunità o meno, nonostante la mia storica e consolidata militanza, di essere rimasto assente dalla politica attiva ormai da sette lunghi anni. Tuttavia, in tutta onestà, non ho ancora trovato un buon motivo per pentirmene!
Non so quanti altri possano dire lo stesso, cercando di recitare correttamente la loro parte al servizio del Paese, senza pagare il platonico pegno.

2 COMMENTS

  1. Quindi la soluzione ai mali dell’isola e dei suoi politici sarebbe il comune unico??
    Il comune unico con le stesse faccine di bronzo locali sarebbe un danno ancora più grave di quello che viviamo oggi!
    Immaginate tutta l’isola nelle mani del “politicotto” di turno con a seguito tutti i cagnolini locali con tanto di coda tra le gambe!

    • Beh, magari se la nostra gente imparasse a non votare per “clientela” il “politicotto” di turno, si potrebbe cominciare a ragionare e il “rischio d’impresa” si dividerebbe “per sei”.

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