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giovedì, Aprile 18, 2024

Invasione di piccioni, Aniello Volo chiede un’ordinanza

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Aniello Volo, attivista del“Movimento Ischia Isolaverde”, interviene stavolta su una problematica diffusa sull’intera isola, ovvero l’invasione in diverse zone di colonie di colombi. «Chiediamo – scrive – che il Comune d’Ischia prenda atto della segnalazione pervenuta tramite Il Dispari ai competenti uffici comunali da parte dei cittadini sugli inconvenienti igienici causati della presenza di piccioni nelle zone urbane. Come è noto, la massiccia presenza di popolazione aviaria nell’ambiente urbano può causare danni agli edifici e alla salute. Chiediamo che venga emanata una ordinanza che abbia ad oggetto “Disposizioni di carattere igienico -sanitario relative al contenimento della popolazione di piccioni” e stabilisca il divieto di somministrazione di mangime o cibo di altro genere».

Una vera e propria crociata, quella del Movimento, per proteggere le zone del centro da quello che viene definito«animale molesto urbano per eccellenza, che desta preoccupazioni come veicolo di trasmissione di malattie infettive. Sporca, imbratta, rovina ed è rumoroso. E’ proprio il piccione, la specie più comune di volatili molesti che si insedia nelle aree urbane, nei centri storici e rovina manufatti pubblici e privati».

Un problema di tutela della salute, ribadisce Aniello Volo: «Il piccione è portatore di circa 60 malattie, alcune delle quali mortali, contagiose per l’uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni vengono trovati nei loro escrementi. Citiamo solo alcune tra le più comuni e pericolose: Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi, ecc. Gli agenti patogeni di queste malattie vengono trovati negli escrementi dei piccioni. Non è necessario il contatto diretto: il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, negli ospedali, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la biancheria, ed innescando i processi infettivi».

Un quadro allarmante, ma non è finita: «Associata alle colonie di volatili, c’è sempre la presenza dei loro ectoparassiti, in particolare pulci, cimici, zecche (zecca molle del piccione – argas reflexus -) ed acari, che spesso causano forti infestazioni all’interno di edifici ove sono posti i nidi, soprattutto all’interno dei sottotetti. Solai lordati dai loro escrementi, guano e carcasse contaminano pericolosamente l’ambiente. Questa è una fonte di seri problemi igienico-sanitari, essendo questi insetti a loro volta vettori di gravi malattie infettive ed anche potenziali parassiti dell’uomo».

E Volo ribadisce la necessità di adeguati interventi: «Il piccione è un temibile infestante, ecco perché è importante eseguire i necessari interventi di pulizia, disinfestazione e disinfezione per la corretta bonifica degli ambienti ed approntare efficaci interventi di allontanamento dei piccioni. Parallelamente al degrado della qualità di vita dei cittadini, questo animale crea grossi problemi di ordine igienico, con disseminazione di escrementi ed agenti patogeni macro e microbiologici».

Il Movimento è deciso ad ottenere risposte e chiede l’intervento degli uffici preposti dell’Asl, evidenziando anche la necessità che «vengano tutelata tutte le attività commerciali e tutta la cittadinanza». Spesso infatti la presenza di piccioni si riscontra anche in prossimità di rivendite di alimentari, ristoranti e bar.

Aniello Volo chiama in causa direttamente Enzo Ferrandino: «Chiediamo al sindaco, responsabile della salute dei cittadini, di risolvere una volta per tutte questo problema, visto e considerato che queste ordinanze vengono adottate in tutti i comuni d’Italia. Sono proprio i commercianti e i titolari di bar a chiedere il mio interessamento su questo problema. E quando i cittadini sollecitano, è doveroso adottare provvedimenti. Con l’arrivo dell’estate, poi, la situazione è destinata ad aggravarsi e dunque occorre attivarsi per tempo».

Vedremo cosa deciderà di fare il Comune d’Ischia.

 

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