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venerdì, Marzo 29, 2024

Incubo progetto vita, lavoratori da 13 mesi senza stipendio

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Tornare a parlare della Cooperativa Progetto Vita e della gestione che il nostro Ambito ha avuto negli ultimi mesi è obbligatorio. Ci sono storie che meritano di essere raccontate e di essere portate in evidenza, soprattutto, per mettere in mostra come la classe dirigente isolana non sia all’altezza del compito che gli è stato affidato dall’elettorato.

Come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, nel mese di dicembre il presidente della Cooperativa Progetto Vita, Pietro Biondi, 62 anni, è stato tratto in arresto in un’operazione che ha visto ben 12 persone destinatarie di misure da parte della Procura di Napoli.

Secondo i giudici delle procure di Catania e di Gela, Pietro Biondi era il dominus di un sistema fraudolento che «si fondava sul fatto di assumere parenti dei funzionari pubblici addetti al controllo del settore, creando una commistione tra controllore e controllato».

Contro di lui accusate, a vario titolo, di reati contro la pubblica amministrazione, come corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e frode nelle pubbliche forniture, ma anche di estorsione e di maltrattamenti. Le indagini, partite nel giugno del 2017, hanno accertato numerosi episodi legati alla gestione di cooperative e associazioni che si occupavano di attività socio-assistenziali di minori stranieri non accompagnati, di persone diversamente abili, di anziani, «allo scopo di accumulare, massimizzandoli, i profitti economici che, poi, venivano reinvestiti in altre lucrose attività imprenditoriali».

Questa in breve la vicenda che è poi culminata con il sequestro di otto tra associazioni e cooperative per un valore di tre milioni di euro e un giro di affari di venti milioni.

E tra queste otto, ovviamente, anche la cooperativa che aveva rapporti con l’Ambito di Ischia.

Biondi, da sempre vicino alla dottoressa De Crescenzo, coordinatrice dell’Ambito per le isole, però aveva un conto aperto con oltre 25 lavoratori ischitani che ora, davvero, non sanno come fare.

Dopo la diffusione della nostra notizia un operatore di Progetto vita ci ha contattato per raccontarci la sua triste storia. Una storia condivisa con tutti gli altri operatori e che, alla luce dell’arresto di Biondi, buttano una luce cupa sull’intero ambito. Come viene gestito? Non c’è nessuna trasparenza e sindaci e assessori fanno il bello e il cattivo tempo.

Andiamo per gradi.

Dopo l‘arresto, tenuto nascosto agli operatori ischitani fino a due giorni fa, agli operatori di Progetto Vita è stato detto di licenziarsi dalla cooperativa entro il 31 dicembre 2018 e di traslare, tutti insieme, verso la Cooperativa “Benessere” che fa capo all’assessore di Forio, Daniela Amalfitano.

Un passaggio indolore. Peccato che gli operatori di Progetto vita sono stati pagati, l’ultima volta ad Agosto 2018 e hanno incassato lo stipendio di novembre 2017!

Ad oggi, arresto e sequestro in corso, sono in sospeso di ben 13 mensilità. Ma in tutto questo, l’ufficio di Piano di Ischia si è solo preoccupato di mantenere le quote di potere tra le cooperative.

Di continuare a perpetrare la spartizione di pazienti in modo diretto tra chi comanda.

E i sindaci? Avallano e sono compiacenti? Ad oggi, nessuno dei sette primi cittadini, ha aperto bocca. Tutt’altro. Questi operatori, quelli di Progetto Vita, non sono stati difesi in nessun modo. Si sono fidati di chi se li è cucinati per benino e li ha passati da una padella (Progetto Vita) alla brace (Benessere).

E gli utenti? Come sono stati passati da una cooperativa all’altra? Perché non si è data la libertà di scelta ai singoli pazienti di potersi scegliere il nuovo soggetto erogatore del servizio in maniera libera?

Perché ai lavoratori non è stato detto dell’arresto e, soprattutto, perché l’ufficio di Piano ha coordinato questo spostamento di massa da una parte all’altra.

Come faceva Progetto Vita a continuare ad esercitare se per 13 mesi non ha pagato i lavoratori?

Chi difende questi lavoratori? L’ufficio di Piano che, invece, prova a nascondere la macagna di “Progetto Vita” e li parcheggia nella cooperativa dell’assessore di Forio o cosa?

Ma questa è l’istituzione dove lavora la moglie del consigliere comunale di Forio, dove l’assessore di Barano vuole essere assunta e, invece, lascia i lavoratori della cooperativa Progetto Vita da 13 mesi senza stipendio e la reazione di questi signori al comando dei nostri servizi sociali, è quella di piazzarli dove possono continuare a gestirli.

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