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venerdì, Marzo 29, 2024

Il sabato del Liceo, le “incredibili” sette ore di Lacco Ameno

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Ida Trofa | Sette ore di polemiche, malanimo, applausi, fischi, gioia e dolore, di parole, opere ed omissioni per ritornare dove eravamo rimasti: il Mattei dovrà sgomberare la sede scolastica di Lacco Ameno tenuta in uso sin qui causa sisma, lunedì la riconsegna delle chiavi alla Città Metropolitana e, contestualmente, Palazzo Matteotti riceverà una delegazione ischitana composta dai sindaci del comune di Ischia e di Lacco Ameno, dai dirigenti scolastici del Liceo Ischia e del Mattei. Tutti riuniti alla corte di Luigi De Magistris e Domenico Marrazzo per istituire un tavolo di concertazione permanente, la prima conferenza di servizi a cui prenderà parte di persona lo stesso sindaco Metropolitano. L’accordo prevede che la sede lacchese ritorni al Liceo ischitano lasciando una spazio di sette aule per i piccoli del comprensivo Vincenzo Mennella. Una sola sede, ambita da molti che, in queste ore, ha aperto la strada a quella che si configura, a tutti gli effetti, come una “guerra tra poveri”: i poveri allievi ischitani.

Sette ore, 300 studenti in un angolo della strada ad assistere spaesati, spettatori e protagonisti inconsapevoli allo stesso tempo, 5 pattuglie dei carabinieri, 10 con il cambio turno, 2 volanti della Polizia di Stato e il capitano dei Carabinieri Andrea Centrella chiamato a fare da arbitro, evitare disordini e a bloccare l’ordine della Prefettura di Napoli per un possibile sgombero coatto di fatto ordinato ma non eseguito. Una trattativa lunga ed estenuate sorta su questioni di lana caprina, di una sensazione, tanti timori e molte mancate verità. Il Liceo protesta e combatte, da solp, per quella che crede essere la battaglia contro tanti nemici, l’antagonista è l’Istituto Vincenzo Mennella e gli allievi delle sette classi senza fissa dimora che dicono “basta ai doppi turni” chiedendo la grazia a Santa Restituta. I mostri sono Giacomo Pascale e Antonio Siciliano con il suo Mattei, al centro di un complesso intreccio teso all’usurpazione delle sedi il cui finalizzatore è, o sarebbe, Domenico Marrazzo. Trainati da un incontenibile e a tratti imbarazzante Agostino Mazzella, di buon ora una delegazione del consiglio d’Istituto del Liceo apre le danze, irrompe nel bel mezzo del trasloco Mattei e qui comincia lo spettacolo.

I due tecnici dell’Istituto Tecnico del DS Siciliano avvertono il dirigente: “Ci hanno chiusi dentro e scardinato una porta sul retro. Il veicolo per il trasloco resta bloccato al cancello”. Siciliano allerta le autorità e chiama il 112. I carabinieri raggiungono il posto e cosi, sabato 19 maggio, si scrive un’altra pagina rovente del romanzo scolastico ischitano. Alle accuse di occupazione indebita e forzature, replica il gruppo capitanato dal vicesindaco di Ischia, Mazzella che chiama i rinforzi chiedendo la presenza del suo sindaco, quello di Ischia, Enzo Ferrandino e di un pool di avvocati Nicola Nicolella, Francesco Cellamare e Domenico Puca. La replica alle accuse di sequestro e tentata occupazione coatta rivolta dalla contro parte, dai manifestanti, al Mattei è quella di avere apposto catene e lucchetti ex novo delle cui chiavi il Liceo non sarebbe in possesso. Mazzella & Co sono certi: “Volevano chiudere la sede e non ridarci più le chiavi”.

Per lunghe ore la contesa si gioca sulla catena rossa posta all’ingresso principale e il passe-partout del catenaccio. All’interno dello stabile, ingresso rigorosamente dal retro scardinato, restano arroccate circa quindici persone. Al professor Lorenzo Sapere il compito di comunicatore e sostenitore della causa scolastica e della questione Liceale. Per Sapere è sempre stata chiara la necessità di dover garantire il diritto allo studio di tutti indistintamente, per molti altri no. Assente il preside Antonio Siciliano, il Mattei viene rappresentato dalla Vicepreside Pulicati che batte in ritirata alla prima occasione letteralmente cacciata fuori da un poco opportuno (Vicesindaco senza cariche scolastiche) Agostino Mazzella . Rossa in volto e chiaramente spaesata, il docente del Mattei lascia lo stabile rimettendosi nelle mani dei tutori dell’ordine. Si susseguono, incessanti, per tutta la mattinata i contatti telefonici e le chiamate incrociate. Scontro al vetriolo tra Siciliano e Calise, la cornetta si chiude con un “vaffà” e la promessa di diffondere i contenuti di conversazioni private. Qualcuno non dice tutto e, forse, non tutti i liceali volevano il rientro lacchese a cominciare dai vertici. La Città Metropolitana con il delegato Marrazzo, contattato al telefono, mostra senza mezzi termini di non gradire la presa di posizione e le imposizioni dell’entourage di Gianpiero Calise, chiedendo, così, la immediata restituzione dello stabile in uso allo stesso ente metropolitano. Il sindaco Giacomo Pascale non si mostra sulla scena ma compare e in una pacata trattativa telefonica con il collega ischitano, Enzo Ferrandino, giunge ad una mediazione (il vice Mazzella non gradisce e la tensione è palpabile anche all’esterno).  Il caos e servito e l’imperativo resta: prendete quella chiave e datela a me. E, come sempre accade, tutto è bene quel che finisce bene. La chiave è “salva“ e non sarà riconsegnata a nessun altro se non a Marrazzo. Ovviamente sono le chiavi dello stabile al n.1 di via Provinciale Lacco Fango.

LA SVOLTA ALL’ORA DI PRANZO. Centrella all’ora di pranzo opta per la svolta, convoca i dirigenti scolastici in loco. Siciliano parte da Aversa, Calise fa la spola tra casa e scuola. Atteso, per le ore 16.00 il summit. L’intesa è dirimere la questione per rimandare poi tutto alla conferenza dei servizi in Città Metropolitana. Alle 17.20 la firma su un verbale dalla stesura amanuense firmato da Calise e Siciliano e controfirmato a garanzia da Enzo Ferrandino.  Lunedì tutti con De Magistris. Al termine delle trattative è stata fissata per lunedì alle ore 11.00 la riunione presso gli uffici napoletani della Città Metropolitana. L’obiettivo è che per l’anno scolastico 2018/2019 non ci siano più doppi per nessuno, in tutte le realtà scolastiche dell’isola di ogni ordine e grado. Evitando forzature, scorciatoie e colpi di mano. Il dirigente scolastico Calise si trincera dietro il “no comment”. Serafico Siciliano: “Tutto si è concluso al meglio come era chiaro sin dall’inizio. Il Mattei non ha nessun interesse su questa struttura. Le chiavi saranno riconsegnate, come previsto, all’ente gestore, la città Metropolitana”. Sulle accuse mosse nel merito dei lucchetti e delle chiavi risponde: “Le chiavi come hanno constatato tutti sono quelle che ci hanno dato, le stesse che aprivano le serrature il 21 agosto e che riconsegneremo lunedì come previsto“.

ROMANZO 68INO. Un romanzo 68ino anacronistico, a tratti sterile, e nulla più resta un sabato di ordinaria follia amministrativa e culturale. Dove i grandi hanno tentato di fare da procuratore e attori alle istanze dei ragazzi chiamati a guardare da lontano, ad applaudire e fischiare a comando, spesso mossi da motivazioni inconsistenti e futili: i banchi portati via, il laboratori sventrato, le scritte sui muri. Al centro della contesa Liceo-Mattei, anche la riconsegna dei beni inventariati, in particolare del laboratorio multimediale di lingue come da verbale del consiglio d’istituto Scotti convocato ad horas il 18 maggio. Piccoli dettagli in una realtà che meriterebbe ben altri temi e di tutt’altra sostanza espressa e mostrata solo a tratti in una gestione confusa di un moto di protesta mal rappresentato e disorganizzato. Encomiabile il tentativo del professore Lorenzo Sapere di raccogliere le idee, troppo solo per poter ridare un senso a quel che un senso non ce l’ha. Il finale si scriverà la settimana prossima.

IL DISCORSO DEL PRESIDE SICILIANO. A scatenare una sequenza quasi indicibile di fatti ed eventi, una palese ipersensibilità, probabilmente  viziata da un eccessivo complesso da esposizione mediatica, al discoro del Preside. Sono state infatti le parole del DS Antonio Siciliano proferite nel giorno del rientro in pompa magna a far montare la convinzione che lo stesso fosse artefice ed autore di un perverso gioco istituzionale teso a favorire non meglio precisate manovre politiche. Tutto parte con il sindaco De Magistris in visita al Mattei inaugurato dopo il sisma, prosegue con la protesta congiunta del Liceo e del Comprensivo Vincenzo Mennella ai piedi della Città Metropolitana in festa sulla vetta del miracolo casamicciolese e finisce in serata con gli striscioni invocanti al miracolo di Santa Restituta per i piccoli della preside Assunta Barbieri. Un segnale per molti esponenti del Consiglio d’Istituto liceale, per molti professori ed esponenti politici del comune di Ischia che, riunitisi con una sessione d’urgenza nel pomeriggio del 18 maggio, predispongo la presa del Liceo di Lacco Ameno. Tra le affermazioni più gettonate: lo stabile è nostro. Una sorta di rivendicazione a priori che non accetta repliche.  “Nel discorso del Dirigente Scolastico dell’Istituto Mattei prof. Siciliano e delle altre cariche istituzionali oggi presenti, non una parola di ringraziamento o di riconoscenza nei confronti dei circa 1300 studenti liceali, del Dirigente scolastico del Liceo Statale Ischia e dei docenti, che si sono caricati l’onere dei doppi turni, accettando ben volentieri il mettere a disposizione la propria sede scolastica di Lacco Ameno pur di assicurare la didattica dell’Istituto Tecnico E. Mattei”  è chiaro per il popolo del Liceo che qualcuno voglia prenderli in giro e che Siciliano strizzi l’occhio a Pascale. La giostra è ripartita ieri mattina, quando sulla via Provinciale Lacco Fango pareva doversi registrare un semplice trasloco con il recupero delle masserizie ed invece è montato il caos. Tanto rumore per nulla.

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